Opzione donna 2023, via alle domande: requisiti e come fare richiesta

Le modalità di accesso sono state rese più stringenti e, proprio per questo motivo, la misura riguarderà circa 3mila donne, contro le 23mila del 2022. Ecco tutto quello che c'è da sapere.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Via alle domande per Opzione donna 2023, ovvero l’anticipo pensionistico per le donne. La legge di bilancio del Governo Meloni ha modificato i criteri d’accesso e le procedure di richiesta per tale opzione di uscita dal lavoro.

Va chiarito anzitutto che le modalità di accesso sono state rese molto più stringenti e che, proprio per questo motivo, la misura riguarderà circa 3mila donne, contro le 23mila del 2022. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Opzione donna 2023: le richieste non accontentate dei sindacati e delle associazioni

Insomma: il Governo Meloni ha preferito concentrare la spesa pubblica su altre misure e destinare meno fondi ad Opzione donna 2023. Fatto, questo, che ha sollevato le polemiche di associazioni e sindacati, che hanno strappato alla Premier la promessa di aprire un tavolo di confronto sulla questione parallelo a quello sulle pensioni.

Proprio per questo motivo ci si attendeva di trovare una formulazione dell’ultimo minuto di Opzione Donna all’interno del nuovo decreto Lavoro della ministra Marina Calderone, che magari modificasse lievemente la misura senza però stravolgerne le vecchie regole. Tale soluzione sarebbe durata più o meno sei mesi, in attesa della riforma organica del sistema pensionistico e del superamento della Legge Fornero. Ma, come noto, la revisione non c’è stata.

Opzione donna 2023: i requisiti

Ma quali sono in definitiva i requisiti necessari per Opzione donna 2023? Diversi certamente da quelli del 2022. In breve, possono andare in pensione prima dei 67 anni stabiliti dalla legge Fornero le donne:

  • che assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (ai sensi dell’art.3, comma 3, della legge 104/1992), ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i settanta anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;
  • che sono invalide almeno al 74%, in una condizione di invalidità civile accertata dalla commissione;
  • le lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa.

Polemiche si sono sollevate soprattutto per quest’ultimo requisito, che taglia fuori del tutto le lavoratrici di aziende minori per le quali non esistono tavoli di confronto. In ogni caso, accanto a tali requisiti occorrono pure 35 anni di contributi maturati al momento della richiesta di anticipo pensionistico. A quel punto si può andare in pensione a 60 anni.

Alla fine è passato anche il discussissimo criterio dei figli: l’età pensionistica può abbassarsi ulteriormente se si ha un figlio (a 59 anni) o due (a 58 anni). Per tutte le donne coinvolte, poi, la pensione viene ricalcolata con il sistema contributivo e il taglio dell’assegno, rispetto a quello misto contributivo-retributivo, può arrivare anche al 30%.

Opzione donna 2023: come fare domanda

Come detto, sarà anche diversa la procedura con la quale le interessate potranno fare domanda per Opzione donna 2023. Va chiarito che il sistema di gestione delle richieste è stato implementato, per rendere più semplice la procedura: lo ha reso noto l’Inps col messaggio n. 467 dell’1 febbraio 2023.

La domanda potrà essere presentata direttamente dalle donne che vogliono accedere all’anticipo pensionistico oppure da un mediatore riconosciuto dalla legge (il patronato). L’importante è specificare sempre il profilo di tutela a cui si appartiene per potervi accedere (dunque disoccupate, invalide o caregiver). Ecco, nello specifico, i tre modi per inviare la richiesta:

  • sul sito dell’Inps, entrando con lo Spid almeno di livello 2, Cns o Cie e seguendo il percorso: “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Pensione anticipata “Opzione donna” – Domanda”;
  • tramite i servizi telematici dei patronati;
  • chiamando il Contact Center, al numero verde 803164 (da rete fissa è gratuito) o il numero 06164164 (a pagamento da rete mobile, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).

Leggi anche: Bonus acqua potabile, l’incentivo che punta a diminuire la plastica: come funziona

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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