Anna, operata a cuore fermo per un tumore: “Non fate come me che per due anni non ho fatto controlli”

Anna lo scorso settembre è stata operata per rimuovere un carcinoma renale che, sotto forma di una colonna solida, si era sviluppato nella vena cava inferiore arrivando ad infiltrarsi fino al cuore.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Anna, un’insegnante in pensione di 79 anni di San Severo, è stata operata a cuore fermo presso l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, di San Giovanni Rotondo, per rimuovere un tumore che dal rene si era infiltrato fino al cuore. L’intervento è avvenuto sei mesi fa ma solo ora è tornata a casa.

La prevenzione, ad oggi, rappresenta l’unica risposta per evitare di trovarsi di fronte a simili situazioni. Ora Anna sta bene, ma non era così scontato che tutto procedesse per il meglio, essendo l’operazione alla quale si è sottoposta molto difficile.

L’intervento per rimuovere un tumore che dal rene si era infiltrato fino al cuore

La signora Anna a settembre si è sottoposta a un delicato intervento per rimuovere un tumore, un carcinoma renale, che si è scoperto essersi infiltrato fino al cuore attraverso la vena cava inferiore.

L’intervento, per la sua complessità, è stato eseguito nella sala operatoria ibrida da uno staff composto da cinque chirurghi dell’unità di urologia, cardiochirurgia, chirurgia addominale e chirurgia vascolare, alternati nelle varie fasi e assistiti dai medici della cardioanestesia e da tutto il personale di sala operatoria.

I chirurghi hanno dapprima, a cuore fermo, preparato il campo addominale, isolando i vasi renali e il tumore al rene, per poi riuscire ad aprire l’atrio destro per asportare contemporaneamente la massa tumorale dalle cavità cardiache e dalla vena cava inferiore. Contestualmente è stato anche asportato totalmente il rene interessato dalla neoplasia, che si era infiltrata fino alla cavità destra del cuore.

Rimuovere un tumore, i medici: “Abbiamo accettato un caso che in molti avrebbero rifiutato”

Antonio Cisternino, direttore dell’Unità di Urologia dell’Irccs Casa Sollievo della Sofferenza, ha spiegato che interventi del genere possono essere svolti solo in centri specializzati, poi ha raccontato, come riportato da La Gazzetta del Mezzogiorno:

Abbiamo visitato la donna, effettuato tutti gli accertamenti necessari e abbiamo deciso di accettare fiduciosi un caso che in molti avrebbe rifiutato. Nei giorni precedenti abbiamo analizzato passo passo l’intervento con tutti i colleghi.

Contemporaneamente abbiamo incontrato più volte la donna e suoi familiari poiché era necessario condividere con loro i rischi, seppur calcolati, e ottenere il consenso informato di una procedura chirurgica molto complessa.

Rimuovere un tumore, Anna: “Non ho avuto paura, i medici erano fiduciosi”

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Anna la scorsa estate ha iniziato ad avvertire i primi sintomi, quali pressione ballerina e affanno, che l’hanno portata a chiedere un approfondimento durante il quale è subito emersa la presenza di un embolo di dimensioni importanti nel cuore. Da lì è partito tutto l’iter ma oggi è consapevole di essere una persona fortunata, nell’avercela fatta e nel poter raccontare la sua storia.

Sull’operazione è stata fiduciosa e non ha avuto paura, spiega la signora Anna, come riportato da L’Edicola del Sud:

In queste circostanze devi affidarti e collaborare. Mi hanno informata ed hanno condiviso con me le difficoltà dell’intervento. Erano preoccupati, io l’ho intuito, altrimenti non mi avrebbero operata in cinque. Ma erano fiduciosi, e il loro ottimismo mi ha rassicurato.

Mi sto riprendendo piano piano, c’è voluto un po’ di tempo ma devo dire che sto proprio bene, anche se ho un rene in meno. Il peggio è alle spalle.

È consapevole di aver fatto degli errori, come quello di sottovalutare i sintomi e trascurare i controlli periodici, e lancia un monito sull’importanza della prevenzione:

Ho commesso un piccolo errore trascurando per più di due anni i controlli periodici ai quali mi sottoponevo, dopo aver già rimosso un tumore 22 anni fa.

Da questa esperienza ho imparato che non bisogna trascurarsi, e che non bisogna trascurare i segnali che ci arrivano dal nostro corpo. E ad informarsi e ad affidarsi, anche quello conta molto.

Leggi anche: Dona il tendine crociato del suo ginocchio al figlio: primo trapianto da vivo in Italia

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