La vita dei fratelli Bianchi in carcere: sputi e botte. La madre: “Manco fosse morta la regina”

La vita dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi, detenuti a Rebibibia da un anno per il presunto omicidio di Willy Monteiro Duarte, è un inferno: calci, sputi, minacce. Parla la madre: "Vi hanno messo in prima pagina manco fosse morta la regina".

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Omicidio Willy: la vita dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi a Rebibibia è un inferno. I due sono detenuti ormai da un anno per il presunto omicidio di Willy Monteiro, il 22enne di Paliano ucciso di botte nel settembre 2020 a Colleferro. Stando alle intercettazioni pubblicate da Repubblica, i due fratelli e il loro complice, Mario Pinciarelli, vivono momenti difficilissimi in carcere, tra maltrattamenti e vessazioni operate dagli altri detenuti.

Ma i due hanno anche delle fan: molte donne scrivono a Gabriele in carcere e la sua fidanzata incinta, Silvia Ladaga, è stata intercettata proprio in un momento di gelosia, mentre il fidanzato imputato la rassicurava: “Ma io a quelle troie neanche gli scrivo, forse… scherzando gli ho detto: se vuoi scrivi a mio fratello, perché lui è single, ma non è che quella è capace che gli ha scritto, può esse che manco gli ha scritto. Io ti sto dicendo che io per te adesso, adesso, questa cosa non l’ho mai provata nei tuoi confronti, mai, però  adesso io ti amo sopra ogni cosa, ok? Ti sto dicendo io per te venderei la mia anima al diavolo, per rista’ (restare ) con la famiglia mia e con te. Cioè io voglio invecchiare con te. Non so se tu lo capisci”.

Tornando alle difficoltà del carcere, FrosinoneToday riporta: “Marco sta sempre da solo, si fa i capelli da solo, cucina da solo, lava da solo. Lo chiamano ‘infame’. Al fratello Alessandro racconta che ci sono quelli bravi e quelli non bravi, le merde. Qualcuno gli avrebbe sputato addosso, altri gli avrebbero messo un chiodo dentro il dentifricio, altri ancira gli avrebbero sputato nella pasta.

Omicidio Willy, 6 milioni di messaggi d’odio a Gabriele. A Frosinone riprendono le udienze

Omicidio Willy, 6 milioni di messaggi d'odio a Gabriele. A Frosinone riprendono le udienze

Omicidio Willy: l’arroganza e la spavalderia dei fratelli Bianchi sembra essere sparita. Adesso i due fratelli e la loro famiglia hanno perso tutto: gli amici, tra cui quelli presenti all’omicidio di Willy, sono spariti, così come le lussuose macchine che sfoggiavano, vendute per pagare le spese processuali. Durante i colloqui in carcere, i due fratelli hanno parlato anche dell’odio subito sui social, raccontato da Alessandro: “A Gabriele hanno mandato sei milioni di messaggi pieni di insulti, tutte le peggio cose”. E anche il loro presunto complice, il poco più che 20enne Mario Pinciarelli, a Rebibbia vivrebbe un inferno: diversi detenuti lo avrebbero spinto a uccidersi. In alcune intercettazioni dice: “Che ca**o mi frega a me che mi picchiano”.

Ma la crudeltà con cui il giovane e indifeso Willy è stato ucciso dal branco inferocito è imperdonabile e non va dimenticata. Dopo la pausa estiva, sono riprese le udienze del processo al tribunale di Frosinone. La settimana scorsa gli amici di Willy hanno nuovamente raccontato la crudeltà con cui il 20enne, col sogno di fare il cuoco, è stato ucciso dai quattro giovani di Artena. Francesco Bellaggia, unico dei presunti assassini a trovarsi ai domiciliari, ha riportato agli inquirenti importanti elementi che gli hanno garantito la detenzione a casa.

Omicidio Willy, la madre dei fratelli Bianchi: “Vi hanno messo in prima pagina manco fosse morta la regina”

Omicidio Willy, la madre dei fratelli Bianchi: "Vi hanno messo in prima pagina manco fosse morta la regina"

In un’intercettazione telefonica tra la madre dei fratelli Bianchi, Simonetta di Tullio, e il figlio Gabriele, registrata subito dopo l’omicidio Willy e riportata da Repubblica, la donna sembra convinta dell’innocenza dei figli e sottolinea come, a suo parere, la risonanza mediatica data alla morte del giovane sia stata esagerata. La signora Di Tullio non ha mai mandato una lettera di condoglianze o scuse alla famiglia di Willy, né ha rilasciato interviste. Per la madre dei presunti assassini, l’uccisione di Monteiro è stata una “disgrazia” e la reazione dei media a dir poco “esagerata”, dato che “vi hanno messo in prima pagina, manco fosse morta la Regina” e che i figli sono in carcere “da innocenti”.

La donna non si fida più di nessuno e ribadisce l’innocenza dei figli: “Una volta dimostrato…tutta quella fanga che ci hanno messo in cima e che hanno visto l’innocenza di te e tuo fratello saremmo soltanto noi famiglia a casa mia”. Poi, sempre al telefono col figlio Gabriele, ha detto: “A momenti muoio. Non ci sta più nessuno ti hanno abbandonato tutti amore mio! Si tenemo venne (ci dobbiamo vendere) le macchine, tutto perché non c’è rimasto più niente. Quel poraccio di padrito (tuo padre) non tiene coraggio a venì né qua né da ti e né da…sennò gli piglia l’infarto. Quando sarà tutto finito, quante persone mi levo dananzi (davanti)…quante!

Leggi anche: Omicidio Colleferro, autopsia: Willy ucciso per colpi traumatici su più parti del corpo

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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