Obbligo vaccinale legittimo, avvocato Grimaldi: “La politica ha vinto su diritto e scienza”

La decisione della Corte Costituzionale di legittimare l'obbligo vaccinale ha lasciato molti interdetti, tranne l'avvocato Erich Grimaldi, che ci spiega i motivi legati alle questioni politiche.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Obbligo vaccinale. La decisione della Consulta di legittimare l’obbligo vaccinale Covid, approvando le decisioni del Governo durante la pandemia e non considerandole né irragionevoli né sproporzionate, ha suscitato molte perplessità soprattutto da parte di chi sperava in un risultato diverso.

Tra questi vi è l’avvocato Erich Grimaldi, presidente di UCDL e Comitato per il diritto alle cure domiciliari anticovid, il quale in una diretta sulla sua pagina Facebook, ha dichiarato di non aver partecipato all’udienza del 30 novembre davanti alla Consulta, per dire la sua sulla questione dell’obbligo vaccinale, perché ben intuiva quale fosse la decisione della Corte Costituzionale. A suo dire ha evitato di essere beffeggiato e dileggiato, come avvenuto a tanti suoi colleghi che hanno partecipato alla farsa della Corte Costituzionale, su quella che era una decisione scontata sull’obbligo.

Per Grimaldi non è stata la scienza a vincere, come ha dichiarato Speranza in un’intervista a Repubblica, bensì la politica, e nello specifico quella del Partito Democratico che negli ultimi anni di Governo avrebbe inserito diversi tasselli anche nella Corte Costituzionale. A motivo di ciò era logico e scontato che dalla suddetta potesse arrivare una tale decisione.

Obbligo vaccinale, Grimaldi: “Quali sono state le ragioni che hanno portato a rigettare i ricorsi?”

obbligo vaccinale_avvocato grimaldi

La Consulta, con il comunicato del 1 dicembre, ha di fatto ritenuto non fondate le questioni proposte con riferimento agli obblighi vaccinali stabiliti dal Governo durante la gestione sanitaria della pandemia, in particolare quelli del personale sanitario, ritenendoli inammissibili, come pure le questioni relative alla corresponsione di un assegno a carico del datore di lavoro per chi è stato sospeso.

Al riguardo, oltra alla diretta, l’avvocato Grimaldi ha espresso in modo chiaro la questione, sollevando nuovi interrogativi:

L’avv. Erich Grimaldi, presidente di UCDL, dopo essere intervenuto con le opinioni amici curiae, nel giudizio pendente innanzi alla Consulta, non ha voluto partecipare all’udienza pubblica, dall’esito prevedibile, considerando peraltro la scarsa attenzione prestata alle argomentazioni dei colleghi, i cui interventi non sono stati assolutamente considerati dalla Corte che ha finanche silenziato il prof. Sinagra per aver osservato la presenza di un magistrato ex consigliere di Draghi.

La Corte ha dichiarato inammissibile, per ragioni procedurali, la questione che riguardava il lavoro senza contatto con i pazienti, quindi anche in telemedicina, da parte dei sanitari, probabilmente perché è intervenuta la modifica delle disposizioni impugnate.

Riguardo al comunicato della Consulta, Grimaldi ha specificato:

Il comunicato è così laconico che sarà necessario attendere le motivazioni per esprimere un parere definitivo e comprendere quali sono state le ragioni processuali che hanno determinato l’inammissibilità della predetta questione, nonché per valutare le decisioni di rigetto per le altre questioni.

È poco chiara, altresì, la dichiarazione di infondatezza della questione proposta con riferimento alla previsione che esclude la corresponsione di un assegno a carico del datore di lavoro per personale medico e sanitario sospeso.


La decisione della Corte, in ogni caso, condizionerà l’esito di migliaia di giudizi pendenti innanzi al giudice del lavoro.

Grimaldi: “La decisione della Consulta salva la gestione del Governo precedente”

La Corte, prosegue Grimaldi nella diretta social, ha di fatto stabilito che in emergenza sanitaria si poteva prendere qualsiasi decisione che non fosse sproporzionata e finanche che i lavoratori del settore sanitario, non vaccinati, non possono pretendere un assegno alimentare:

La Corte non ha sancito la legittimità dell’obbligo bensì ha di fatto avallato le scelte del legislatore in periodo pandemico non ritenendole irragionevoli e sproporzionate rispetto al momento storico.

La predetta decisione, così come riportata nel comunicato, sembra salvare la gestione del precedente Governo ma sarà opportuno attendere le motivazioni per comprendere come giustificheranno l’omessa vaccino vigilanza attiva, così come la carente vaccino vigilanza passiva rispetto alle segnalazioni raccolte, alle reazioni avverse accertate e a quelle non correlate.

Sarà opportuno leggere la motivazione, altresì, circa l’efficacia dei vaccini rispetto alla trasmissibilità del contagio, considerando che, dal primo giorno della campagna di vaccinazione, come successivamente dichiarato anche dai rappresentanti della Pfizer, anche i vaccinati potevano contagiarsi e contagiare gli altri.

Il presidente di UCDL ha sollevato un importante interrogativo. Molti giudici della Corte Costituzionale sono stati scelti dalle precedenti legislature del centro sinistra e hanno rapporti diretti o indiretti con il Partito Democratico. L’avvocato, nella diretta Facebook, fa anche nomi e cognomi, spiegando la natura dei diversi collegamenti con il PD. Prosegue poi:

Speranza ha dichiarato che ha vinto la scienza. La Corte è formata da giuristi non da scienziati.

La sentenza non ha nessun valore scientifico ma giuridico e, con riserva di leggere le motivazioni, anche politico, considerando che molti giudici designati, almeno per la parte scelta dal parlamento, sono stati inevitabilmente condizionati in virtù di collegamenti diretti e/o indiretti con il partito democratico e il movimento 5 stelle che li hanno proposti e votati negli ultimi anni.

Obbligo vaccinale: perché la decisione della Consulta è così importante?

Grimaldi ha spiegato anche perché la decisione della Corte Costituzionale sia determinante per il futuro, come se rappresentasse in sé un precedente importante, anche se nulla sarebbe irrimediabile per l’avvocato. Ha poi concluso:

La decisione, quindi, avalla la scelta del legislatore, di fatto spianando la strada ad obblighi per future emergenze sanitarie che il Governo Meloni dovrà scongiurare se vorrà rispettare il programma sottoposto agli elettori.

Nulla è, però, irrimediabilmente definito come qualcuno ha fatto intendere.

La pronunzia non equivale ad una dichiarazione di costituzionalità della disposizione impugnata, non legittima un obbligo attuale e potrà comunque essere nuovamente sottoposta all’esame della Corte in relazione ad altri parametri o sotto profili diversi.

Leggi anche: Consulta si esprime sulla costituzionalità dell’obbligo vaccinale: cosa cambia da oggi

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