Romanzo Quirinale, salgono le quotazioni di Casini, Enrico Letta: “Venerdì il nuovo Presidente della Repubblica”

Quirinale: fumata nera al terzo scrutinio, 125 voti a Mattarella. Letta: "Voteremo venerdì, ma non un presidente di destra". Giorgia Meloni: "Ho fatto la scelta di non continuare a votare scheda bianca". Letta con un tweet chiude alla Casellati: "Così salta tutto".

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Ancora niente Presidente della Repubblica. Ieri vigilia del giorno decisivo del quarto scrutinio che avverrà oggi alle 11 (asticella abbassata a maggioranza assoluta 505 voti), calano le schede bianche, arrivano chiari segnali dai grandi elettori: 125 voti per il Mattarella-bis; 114 preferenze a Crosetto, quasi il doppio dei 63 grandi elettori di FdI che lo ha candidato; quarto è il giurista Maddalena, votato da Alternativa c’è e ex M5s, che raggiunge 61 voti; 52 preferenze per Casini, con la benedizione centrista. E’ un fatto intanto oggi che le schede bianche calino a 412 e cresca invece il consenso su Sergio Mattarella, arrivato a 125 voti. Oltre a quelli della rosa presto sfiorita del centrodestra, con il petalo mai davvero coperto della Casellati, restano i nomi di Draghi e Casini.

Nuovo Presidente della Repubblica, ancora nessun accordo tra le parti: può spuntarla Casini?

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Alla riunione dei grandi elettori Pd il segretario dem Enrico Letta ha dichiarato: le destre hanno detto no  a tutti i nostri candidati, Mattarella, Draghi, Amato, Casini, Cartabia. Dentro al PD sperano che fino alla fine uno tra Draghi e Casini possa trasformarsi in un si.

Le novità dovrebbero arrivare dalla riunione del centrodestra, convocata per oggi alle 8 e mezza. Alle 11 inizierà la quarta chiama, quella in cui per eleggere il Presidente della Repubblica basterà la maggioranza assoluta dei voti, 505. 

Ma è probabile che, salvo carpiati dell’ultima ora, sempre possibili, l’elezione del nuovo capo dello stato avverrà venerdì.

Il vertice dei leader del centrodestra come detto si terrà alle 8,30 negli uffici del gruppo Lega alla Camera, prima della quarta chiama.

In base a quanto viene riferito, fra i nomi sul tavolo ci sarà quello di Pier Ferdinando Casini. Sul quale Letta aveva dichiarato il nome della destra.

“Siamo vicino a una soluzione”. L’ha detto il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari uscendo dalla riunione dei parlamentari leghisti con Matteo Salvini. Avete un nome per domani? “Domani lo vedrete”, ha risposto ai giornalisti.

Il Pd nel pomeriggio di ieri aveva bocciato categoricame l’ipotesi Casellati Presidente della Repubblica tramite un tweet di Enrico Letta:

Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato, insieme all’opposizione, contro i propri alleati di governo sarebbe un’operazione mai vista nella storia del Quirinale. Assurda e incomprensibile. rappresenterebbe in sintesi il modo più diretto per far saltare tutto.

Nel segreto dell’urna Casini ha preso, nella seconda votazione, due preferenze. La metà di quelle del premier Draghi, le stesse di Giuliano Amato, un altro dei candidati lanciati per la poltrona del Presidente della Repubblica. Di solito è un buon segno, perché significa che i partiti non vogliono “bruciarlo”. Chissà se alla fine sarà lui a essere il prossimo successore di Sergio Mattarella.

Leggi anche: Al via l’elezione del Capo dello Stato: tutto quello che c’è da sapere

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