Quarantena, nuove regole e durata. Tutte le decisioni del Cdm: “100mila casi in 24 ore”

L'Italia si appresta a raggiungere il record di 100mila casi di Covid giornalieri. Ecco tutte le decisioni prese ieri in Cdm per arginare Omicron e non far paralizzare il Paese.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Come funziona la “nuova” quarantena? La variante Omicron continua a generare caos e allarme: l’Italia si appresta a raggiungere il record di 100mila casi di Covid giornalieri. Il tasso di occupazione dei posti letto nei reparti ospedalieri è in aumento in 12 regioni: in terapia intensiva sette pazienti su dieci sono no vax. Di fatto, chi ancora non si è immunizzato corre i pericoli maggiori. E le decisioni prese ieri dal Governo vanno inserite in questo contesto.

Con un numero di infetti totali pari a 600.000 (e in crescita), le vecchie regole su quarantena e tamponi rischiavano di mandare in tilt il Paese. Palazzo Chigi ha cercato di scongiurare tale scenario. Anche se l’altro tema caldo, quello di imporre il Super Green Pass a tutti i lavoratori, è stato rimandato al prossimo Cdm. Il Premier Draghi ha promesso che affronterà il nodo, ma ieri sul tavolo c’era già troppa carne al fuoco. Dopo confronti con Cts, Iss, partiti e governatori, ecco cosa è stato deciso.

Quarantena per chi entra in contatto con un positivo e per chi si contagia: differenze tra vaccinati e non

Un complesso gioco di sintesi, compromessi e concessioni: così può essere definito il risultato dei confronti di ieri. Ecco i punti principali:

  • Quarantena per chi entra a contatto con un positivo: il rischio era di avere milioni di persone in isolamento a seguito di un semplice contatto con un positivo. Così si è trovata la quadra: chi ha fatto la dose booster e chi è vaccinato con doppia dose da meno di quattro mesi non dovrà fare la quarantena qualora dovesse entrare in contatto con un positivo. Sarà semplicemente sottoposto a un regime di autosorveglianza, che si concretizzerà nell’indossare la mascherina Ffp2 per dieci giorni, evitare posti chiusi e affollati e fare un tampone dopo 5 giorni. Chi ha fatto le due dosi da più di 4 mesi ed è in attesa della terza, qualora dovesse entrare in contatto con un positivo sarà sottoposto a una mini-quarantena di 5 giorni (invece di 7). Per i no vax non cambia nulla: se entrano in contatto con chi ha il virus, li attenderà una quarantena di 10 giorni, al termine della quale potranno uscire solo con tampone negativo. In alternativa, potranno rimanere in isolamento per 14 giorni.
  • Quarantena per i positivi asintomatici: se prendiamo il virus nonostante il vaccino, dovremo stare a casa 7 giorni (invece di 10). Al termine della settimana di isolamento, andrà fatto un tampone (va bene anche l’antigenico): se il risultato è negativo, potremo uscire. Lo stesso vale per i no vax
  • Quarantena per i positivi sintomatici: vaccinato o no, chi si ammala con sintomi sarà sottoposto alle stesse norme di prima. Quindi, per poter uscire di nuovo sarà necessario restare in isolamento per 10 giorni e, dopo 3 senza sintomi, avere un test negativo.

Tutte le decisioni del Cdm: mezzi pubblici, eventi, ristoranti, stadi, palazzetti

Quarantena per chi entra in contatto con un positivo e per chi si contagia: differenze tra vaccinati e non

Oltre alle modifiche riguardanti la quarantena, ecco le altre misure decise dall’esecutivo e in vigore dal 10 gennaio:

  • Mezzi pubblici: per accedervi sarà necessario il Green Pass rafforzato (derivante cioè da vaccino o guarigione). Di fatto, i no vax saranno esclusi da tutti i mezzi di trasporto pubblici: aerei, treni, navi, aerei, bus, compresi trasporto pubblico locale o regionale
  • Hotel, matrimoni, piscine e ristoranti: anche per b&b, feste, cerimonie di ogni tipo, sagre, fiere, centri congressi, piscine, sport di squadra, centri benessere, sociali o ricreativi, ristoranti o bar all’aperto, sarà necessario il Super Green Pass. Vale anche per lo sport all’aperto
  • Stadi e palazzetti: qui il Super Green Pass era già necessario e la mascherina Ffp2 obbligatoria. Ci si è accordati su un’ulteriore riduzione della capienza: massimo al 50% per gli impianti all’aperto, al 35% per quelli al chiuso

Leggi anche: Aumento dei ricoveri in terapia intensiva: 7 su 10 sono no vax

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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