Nobel per la pace a Bialiatski e due ong, russa e ucraina: “Hanno lottato per i diritti dei cittadini”

Mai come quest'anno il Nobel per la Pace 2022 ha come obiettivo quello di promuovere la pace, con la scelta di tre specifici e distinti soggetti.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Questa mattina in una conferenza stampa a Oslo è stato annunciato il Premio Nobel per la Pace 2022, volutamente dato a tre diversi vincitori: l’attivista bielorusso Ales Bialiatski, l’organizzazione per i diritti umani russa Memorial e l’associazione per i diritti umani ucraina Center for Civil Liberties. Si tratta di soggetti distinti che hanno lottato per la democrazia e la libertà.

Il comitato per il Nobel ha poi voluto precisare le motivazioni che hanno portato alla scelta di questi tre soggetti. Ecco cosa ha detto:

Quest’anno i premiati rappresentano la società civile nei loro Paesi.

Hanno per molti anni promosso il diritto di criticare il potere e hanno lavorato per proteggere i diritti fondamentali dei cittadini.

Nobel per la pace: chi è Ales Bialiatski

Nobel per la Pace_Bialiatski

Ales Bialiatski, dissidente bielorusso, ex obiettore di coscienza, ha 60 anni ed è il fondatore del Viasna (Primavera) Human Rights Centre, un centro creato appositamente come risposta alla repressione del dittatore bielorusso Aleksandr Lukashenko, oggi sostenitore di Vladimir Putin.

L’attivista è attualmente detenuto in attesa del processo ed è stato più volte arrestato per le proteste contro la truffa nelle elezioni, che hanno riconfermato al potere Lukashenko. Il comitato del Nobel ha invitato il capo di Stato bielorusso a liberarlo e la sua premiazione vuole essere d’incentivo per la scarcerazione. Ecco cosa ha dichiarato il comitato riguardo a Baliatski:

Ha dedicato la sua vita ai diritti umani e non ha ceduto di un millimetro nella sua battaglia.

La moglie del vincitore del Nobel per la Pace, Natallia Pinchuk, si è detta commossa e allo stesso tempo grata per il riconoscimento assegnato al marito.

La ong russa Memorial

Memorial fu fondata nel 1989, nel pieno della Perestroika, processo voluto da Mikhail Gorbaciov che portò al crollo dell’Unione sovietica. L’organizzazione studiava e denunciava le violazioni e i crimini commessi durante la fase di regime imposta da Stalin.

La ong russa è stata chiusa nel 2022 da Putin perché considerata come antipatriottica e al servizio del potere straniero. L’organizzazione, vincitrice del Nobel per la Pace, ha dedicato trent’anni a conservare la memoria e la testimonianza di milioni di cittadini innocenti che hanno sofferto nei Gulag e nei campi di prigionia dell’Unione Sovietica prima, e nelle carceri russe dopo.

Il centro per i diritti (Center for Civil Liberties) di Kiev

Il Centro per le Libertà Civili ucraino è stato fondato nel 2007 e negli anni ha monitorato persecuzioni politiche in Crimea e, dopo l’invasione russa, documentato crimini di guerra, denunciato stupri e massacri di civili.

Ccl, vincitore del Nobel per la Pace, si autodefinisce così:

Uno degli attori principali in Ucraina, volto a influenzare l’opinione pubblica e la politica, a favorire lo sviluppo di un attivismo civico.

Partecipa a network internazionali e nelle azioni di solidarietà per promuovere i diritti umani in ambito Osce.

Nobel per la pace: “Non è contro Putin”

La presidente Chair Berit Reiss-Andersen nel suo annuncio ha spiegato perché la scelta del Comitato è ricaduta su questi tre soggetti:

Tre eccezionali difensori dei diritti umani, della democrazia e della coesistenza pacifica nei Paesi vicini Bielorussia, Russia e Ucraina.

Andersen ha poi voluto precisare che questo premio Nobel per la Pace non vuole rappresentare un attacco a Putin:

Il Premio non è contro Putin, ma per i diritti umani. Questo Nobel Pace non è un messaggio a Putin per il suo compleanno o per qualsiasi altro motivo.

Il Premio per la Pace non è mai contro qualcuno, ma per promuovere coloro che si battono per la società civile e i diritti umani. È certo che il governo di Putin e il governo bielorusso rappresentano un governo autoritario che reprime gli attivisti per i diritti umani.

Leggi anche: Chi è Annie Ernaux, vincitrice del Premio Nobel per la letteratura 2022

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