È stata trasmessa ieri sera dal Tg1, nell’edizione serale delle 20, la prima intervista mondiale di Papa Leone XIV. Il Pontefice ha, quindi, lanciato un appello alla pace, definendo la situazione attuale in cui versa il mondo “veramente preoccupante“.
La breve intervista di Prevost è seguita alla sua visita al Centro della Radio Vaticana di Santa Maria Maggiore. Cosa ha detto, però, il Santo Padre al vaticanista Rai, Ignazio Ingrao?
La prima intervista mondiale di Papa Leone
Papa Leone XIV ha scelto il Tg1 come testata per rilasciare la sua prima intervista mondiale. Poche dichiarazioni da parte del Pontefice, ma di grande impatto se si pensa alla situazione “veramente preoccupante” che stiamo vivendo.
Prevost, infatti, si è concentrato principalmente sull’analisi di quella che è la situazione attuale del mondo, devastato in maggioranza dalle guerre. Ecco, quindi, il suo appello alla pace, una costante dei suoi discorsi:
Giorno e notte cerco di seguire quello che sta succedendo in tante parti del mondo.
Si parla soprattutto del Medio Oriente oggi, però non è soltanto li.
Come ho detto ieri nell’udienza, vorrei rinnovare questo appello per la pace.
Cercare a tutti i costi di evitare l’uso delle armi e cercare attraverso gli strumenti diplomatici il dialogo.
Ci mettiamo insieme a cercare soluzioni.
Ci sono tanti innocenti che stanno morendo e bisogna promuovere la pace sempre.
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La visita a Radio Vaticana

L’intervista a Papa Leone è seguita alla visita del Pontefice al Centro della Radio Vaticana di Santa Maria di Galera. A Ignazio Ingrao, vaticanista del Tg1 e intervistatore del Santo Padre, Prevost ha raccontato la sua esperienza di missionario in Perù:
In America Latina, tante volte anche in montagna dove non c’erano altre possibilità, di notte Radio Vaticana arrivava sempre.
Portavo una piccola radiolina ma anche nei viaggi in seguito quando ero generale degli agostiniani, in Africa, diversi paesi, di notte sempre trovavo le notizie: una bella parola grazie a questo servizio tanto importante di Radio Vaticana.
La visita alla Radio è avvenuta in un giorno di festa nella Città del Vaticano. Il 19 giugno, infatti, si celebra il Corpus Domini che, invece, nel resto dei Paesi, si festeggerà domenica 22:
È stata una bella opportunità per uscire un po’ dalla città.
Oggi è festa in Vaticano per la solennità del Corpus Domini che poi domenica celebreremo a san Giovanni in Laterano, poi a Santa Maria Maggiore con la processione e oggi abbiamo approfittato per venire qui.
Io non conoscevo questo centro, le antenne di Radio Vaticana, c’è una presenza già dal tempo del Papa Pio XII e poi con Papa Francesco già il Vaticano ha cominciato un progetto che speriamo tutto vada bene e sarà veramente un contributo ecologicamente parlando e anche per il bene di tutta la zona dell’Italia e del Vaticano per la questione di un progetto fotovoltaico.
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Le parole sulla questione ambientale
Durante l’intervista è stato trattato anche il tema ambientale, caro a Prevost ma anche a Bergoglio. Papa Francesco, infatti, con la lettera apostolica Fratello sole, aveva pensato a un centro agrivoltaico, per la produzione di energia elettrica pulita.
Grazie a dei pannelli fotovoltaici, lo Stato del Vaticano diventerebbe completamente autosufficiente, oltre che il primo Stato al mondo alimentato per intero con energia pulita. Queste le parole di Papa Leone a riguardo:
Questo è certamente quello che è nel progetto, bisogna finire gli accordi con lo Stato però veramente una bellissima opportunità e penso che questo impegno da parte della Chiesa offre un esempio che è molto importante: tutti conosciamo gli effetti del cambiamento climatico e bisogna veramente avere cura di tutto il creato come Papa Francesco ha insegnato con tanta chiarezza.
Il Santo Padre, dunque, ha concluso affermando che il progetto non è simbolico, ma “un impegno concreto per il bene della zona, dell’Italia e del Vaticano“. Infine, delle parole sulla Chiesa, come simbolo di speranza: “Io penso che oggi la voce della Chiesa, la testimonianza della Chiesa – non della Chiesa istituzione, ma Chiesa vissuta come comunione dei fedeli – è una voce che offre grande speranza al mondo“.