Armenia, l’ultimo bacio, poi il salto nel vuoto. Non si può ancora morire di omofobia

La morte di una giovane coppia di ragazzi in Armenia dimostra come l'omofobia nel Paese sia ancora fortemente radicata, pur essendo l'omosessualità legale dal 2003. La loro ultima foto sui social è diventata virale.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Una coppia gay si è tolta la vita gettandosi da un ponte di Davtashen a Yerevan, in Armenia. I ragazzi erano vittime di omofobia. A denunciare l’accaduto Pink Armenia, associazione che si occupa della lotta all’omotransfobia. I giovani, Tigran e Arsen, hanno lasciato sui social una sorta di loro testamento, insieme a una foto che li ritrae mentre si scambiano l’ultimo bacio:

Lieto fine. Le decisioni sulla condivisione delle foto e sui nostri prossimi passi sono state prese da entrambi.

Il lieto fine va inteso in senso fortemente simbolico: per arrivare a compiere questo gesto i ragazzi non vedevano altra via che potesse farli stare insieme liberamente.

Coppia gay si toglie la vita: com’è la situazione sui diritti civili in Armenia

Coppia gay si toglie la vita

Non è possibile che una coppia gay si tolga la vita nel 2022 perché non riesce a vivere serenamente il proprio amore. In Armenia l’omosessualità è ancora un tabù. La comunità LGBTQ+ affronta una dura opposizione, sia fisica sia psicologica, discriminazione ed emarginazione. Spesso le persone gay sono derise e vivono male la loro condizione, fino a ritenere di poter trovare la pace che meritano e sognano solo slacciati dai legami di questa vita.

Anche se l’omosessualità non è più illegale dal 2003 molti armeni, che si riconoscono nella comunità LGBTQ+, mantengono segreta la propria identità di genere e il loro orientamento sessuale, temendo di essere emarginati dalla propria famiglia e dagli amici.

Omofobia: cosa si innesca nei giovani e cosa rappresenta questa morte

Pink Armenia, comunicando la notizia ha dichiarato come molti ragazzi queer arrivano al pensiero di suicidarsi a causa dei “sentimenti di colpa, paura, auto-colpevolizzazione e vergogna dovuti all’atteggiamento della società nei confronti del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere“.

Le foto postate dai ragazzi sono diventate virali sui social e sui canali Telegram. Tanti purtroppo gli utenti che, distorcendo i loro messaggi d’addio, hanno reagito con insulti, parole odiose e offensive, continuando a sottolineare che i ragazzi fossero omosessuali. Prosegue Pink Armenia specificando che la la morte dei due ragazzi:

Dimostra ancora una volta che in Armenia la comunità LGBTQ+ non è al sicuro e le persone non sono protette dalla società o dallo stato.

Fondamentale in queste situazioni, conclude l’associazione, garantire a queste persone un supporto psicologico professionale adeguato.

Leggi anni: Perché la rielezione di Orban minaccia ulteriormente i diritti Lgbt in Ungheria

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