Ecdc: “La vaccinazione non basta da sola contro Omicron. Servono misure di prevenzione”

La vaccinazione non basta contro Omicron, che nei prossimi mesi sarà dominante in Europa. Sono necessari forti e immediate misure si distanziamento.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Andrea Ammon, direttrice dell’Ecdc, centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, in una recente dichiarazione ha fatto sapere che la vaccinazione non basta contro Omicron. Secondo alcune previsioni infatti la variante sarà dominante nei prossimi due mesi.

Ammon ha poi invitato gli Stati membri a prendere delle giuste decisioni aumentando la capacità di assistenza sanitaria, le vaccinazioni e introducendo misure di distanziamento.

La direttrice fa sapere inoltre che anche in caso di una minore gravità dell’infezione con Omicron “un aumento esponenziale dei casi si tradurrà in un numero crescente di casi con malattia grave poiché i paesi dell’UE/SEE stanno ancora affrontando il grave impatto dell’ondata di Delta e un ulteriore aumento dei ricoveri potrebbe rapidamente sopraffare i sistemi sanitari”.

La vaccinazione non basta: cosa bisogna fare

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La vaccinazione non basta contro la variante Omicron. Andrea Ammon ha parlato in base a risultati di modelli matematici che dimostrerebbero quanto siano necessarie “forti e immediate riduzioni dei tassi di contatto anche per evitare un picco elevato nei casi causati dalla variante Omicron e per mantenere gestibile il carico di salute e mortalità correlato al Covid-19 nel breve termine”.

Le misure da prenderei in considerazione per la direttrice del centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie prevedono una “rapida reintroduzione e il rafforzamento degli interventi non farmacologici, evitare grandi raduni pubblici o privati, incoraggiare l’uso di maschere per il viso, ridurre i contatti tra gruppi di individui in contesti sociali o di lavoro”, oltre a “test estesi e una forte tracciabilità dei contatti”.

Inoltre la direttrice auspica durante le festività natalizie di “prendere in considerazione la possibilità di consigliare una riduzione degli incontri inter-familiari e di esercitare ulteriore cautela durante i viaggi e/o laddove sia previsto gli incontri intergenerazionali”.

Leggi anche: Covid 19, cosa sappiamo finora della variante Omicron

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