Contatto con positivo dopo terza dose: cos’è l’auto-sorveglianza e come funziona

Per chi ha effettuato la terza dose e ha avuto un contatto con un positivo è prevista l'auto-sorveglianza, che si differenzia dalla quarantena.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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A fine dicembre il governo ha stabilito l’auto-sorveglianza per chi ha effettuato la terza booster e ha avuto un contatto con un positivo. Non sarà necessaria la quarantena per i soggetti che hanno avuto la terza dose e per le persone che hanno completato il ciclo vaccinale primario da 120 giorni o per chi nello stesso periodo è guarito dal Covid-19.

Nell’auto-sorveglianza sono previsti i contatti con le altre persone e gli spostamenti, vietati nella quarantena, però sarà necessario monitorare i sintomi e utilizzare una mascherina Ffp2 in ogni occasione per i prossimi dieci giorni.

Auto-sorveglianza: le direttive del governo

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Ecco cosa ha specificato il governo nelle Faq riguardo all’auto-sorveglianza di cinque giorni prevista per chi ha effettuato la dose booster ed è venuta a contatto con un positivo, in base al decreto-legge 30 dicembre 2021:

A tutte queste categorie di persone si applica una auto-sorveglianza, con obbligo di indossare le mascherine FFP2 fino al decimo giorno successivo all’ultima esposizione al soggetto positivo al COVID-19 (quindi l’undicesimo giorno dall’ultimo contatto).

È prevista l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare per la rilevazione dell’antigene Sars-Cov-2 alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto. Nel caso in cui il test sia effettuato presso centri privati abilitati, è necessario trasmettere alla Asl il referto negativo, anche con modalità elettroniche, per determinare la cessazione del periodo di auto-sorveglianza.

Non è previsto un tampone al termine dei dieci giorni se non si sono sviluppati dei sintomi a differenza di chi sta effettuando una quarantena in cui è previsto un tampone negativo in uscita.

Differenze tra quarantena e auto-sorveglianza

La quarantena è quel regime di isolamento previsto dopo che una persona ha avuto un contatto con un positivo e per questo le sono vietati gli spostamenti e i contatti con le persone, per evitare che il virus possa diffondersi. La quarantena dura cinque giorni per i vaccinati e dieci per i non vaccinati.

Nell’auto-sorveglianza invece, che dura cinque giorni, non sono limitati i contatti e gli spostamenti a patto che si usi la mascherina Ffp2 nei dieci giorni successivi. Si può uscire continuando con le proprie attività ma con la massima cautela. Sarà indispensabile quindi far attenzione e monitorare il proprio stato di salute.

Leggi anche: Variante Omicron, come riconoscerla: sintomi, durata e incubazione

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