Variante Omicron, come riconoscerla: sintomi, durata e incubazione

La variante Omicron rappresenterebbe ormai circa il 50-60% dei contagi in Italia: ecco i sintomi, i tempi di incubazione e la durata di tale versione del virus.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Stando alle parole del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, la variante Omicron rappresenterebbe circa il 50-60% dei contagi nel nostro Paese. Gli effetti sono tangibili: in questi giorni molte persone sono finite in quarantena perché risultate positive al Covid o perché entrate in contatto con qualche positivo. E, conseguentemente, è cominciata la folle corsa ai tamponi: le file ai drive-in sono chilometriche, i rapidi non si trovano quasi più.

Per chi vuole vederci chiaro e conoscere meglio questa nuova variante, che sta letteralmente mandando in tilt il mondo intero, ecco quello che c’è da sapere su sintomi, incubazione e durata della mutazione Omicron.

Variante Omicron: tempi di incubazione

I tempi di incubazione di Omicron sarebbero più rapidi rispetto alle altre varianti. Per questo motivo l’esecutivo sta vagliando la possibilità di ridurre la quarantena dei vaccinati. Negli Usa, chi ha fatto il booster non finisce neppure in isolamento forzato: deve semplicemente tenere la mascherina per 10 giorni.

Nello specifico, stando alla stima delle analisi dei tamponi del 20 dicembre e del 6 dicembre, risulta che il tempo di raddoppio della variante sia di circa due giorni.

I risultati sono in linea con quanto è stato concluso anche da altri Paesi europei. Il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro ha detto: “Anche se i risultati sono ancora preliminari, la stima conferma la grande velocità di diffusione della variante, che sembra dare focolai”.

Variante Omicron: i sintomi

Variante Omicron: i sintomi

Stando ai casi tracciati a Londra tra ottobre e dicembre, i sintomi più comuni riportati e archiviati della variante Omicron dall’app ZOE COVID sono stati: naso che cola, mal di testa, stanchezza con dolori muscolari, starnuti e mal di gola. Niente perdita di gusto e olfatto, nessun attacco al sistema respiratorio. Il rischio, ovviamente, è di confondere tali sintomi con sindromi da raffreddamento, tanto che molti esperti l’hanno paragonata a una sorta di influenza.

Il direttore di Oms Europa, Hans Kluge, aveva già anticipato prima di Natale che nove pazienti su dieci (l’89%) se vaccinati accusano disturbi comuni di breve durata, simili a un’infreddatura: tosse, mal di gola o febbre.

Variante Omicron: polmoni meno a rischio. Ecco quanto dura

In merito alla minore pericolosità di Omicron per i polmoni, l’evidenza emergerebbe da 3 studi indipendenti: uno svolto in Giappone, uno a Cambridge e l’ultimo a Hong Kong. Tutti mettono in luce la stessa evidenza: la nuova variante mostrerebbe una “ridotta infettività” delle cellule polmonari.

Per quanto riguarda la durata, il direttore della clinica di Malattie Infettive del San Martino di Genova Matteo Bassetti ha detto su Omicron: “Ho seguito e sto seguendo centinaia di persone vaccinate con 2 o 3 dosi di vaccino che hanno il Covid. Queste persone hanno un raffreddore o una forma influenzale che dura 3-4 giorni, nulla a che vedere col Covid di un anno fa o col Covid di chi non è vaccinato”.

Leggi anche: Quarantena breve per chi ha la terza dose: la nuova proposta del governo. Convocato Cts per il 29 dicembre

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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