Il fenomeno NewNew: ecco cosa si nasconde dietro l’app che permette di controllare le vite degli esseri umani

Avreste mai pensato di poter controllare la vita di un’altra persona pagando? Oggi c’è un’app che serve proprio a questo.

Clarice Subiaco
Clarice Subiacohttps://medium.com/@ClariceSubiaco
Classe 1986, passato di studi umanistici e presente nel mondo dei dati. In mezzo, esperienze di lavoro come Digital PR, Content Strategist e Project Manager per startup e agenzie internazionali. Ama raccontare l'innovazione che ha un forte impatto sociale.
spot_img

Immaginate di essere a casa e voler ordinare la cena, ma siete indecisi su cosa mangiare. Aprite un’app e chiedete ai vostri follower di darvi un suggerimento. Fin qui nulla di strano. Immaginate che i follower paghino per farvi ordinare esattamente quello che hanno deciso debba essere la vostra cena. Inizia ad essere inquietante, vero?

È quello che racconta lo scrittore Brandon Wong quando di recente ha lasciato che i suoi follower dell’app NewNew scegliessero la cena per lui.

Non riuscivo a decidere tra cinese o coreano, quindi è stato molto utile

Dice Wong, che vive a Edmonton, in Canada. Ma il potere della community non si ferma al cibo:

Ho anche usato i sondaggi di NewNew per decidere quali vestiti avrei dovuto indossare quel giorno e molte altre cose personali. (…) Mi sono iscritto a marzo e pubblico i sondaggi tre o quattro volte alla settimana. Ad ora ho ricevuto più di 1.700 voti totali.

Cos’è NewNew, l’applicazione che permette alle persone di decidere per te

NewNew nasce da un’idea dell’imprenditrice di Los Angeles Courtne Smith. L’app, che è ancora nella sua fase di “beta”, ovvero una fase di test prima del rilascio ufficiale, si descrive come “un mercato azionario umano in cui si acquistano azioni nella vita di persone reali, al fine di controllare le loro decisioni e guardarne l’esito”.

Certo, queste parole non sono rassicuranti, ma la verità sembra essere meno preoccupante di quanto si pensi. L’applicazione è, infatti, rivolta ai cosiddetti Creator, ovvero persone che vendono online il proprio talento. Si tratta di scrittori, blogger, illustratori, musicisti, stilisti ecc. Una volta creato il proprio account su NewNew, il Creator può invitare le persone a seguirlo e a ingaggiare la propria community attraverso video, sondaggi ecc. Le richieste possono riguardare prestazioni professionali, ma anche aspetti della propria quotidianità come appunto la scelta dell’abbigliamento con cui andare a un colloquio o il ristorante.

In questo modo, l’influencer può creare una relazione di fiducia con la propria community e al tempo stesso monetizzare tale relazione.

Wong, ad esempio, è uno scrittore di narrativa e ha utilizzato l’applicazione per coinvolgere i suoi follower nella scrittura del testo facendo scegliere loro di volta in volta i vari sviluppi della trama in un vero e proprio esercizio di scrittura collaborativa

L’applicazione NewNew

Come funziona il sistema di sondaggi di NewNew

Ogni volta che viene espresso un voto, il creator ottiene del denaro al quale viene sottratta una percentuale di commissioni che resta all’app.

Dietro pagamento, gli utenti possono votare tutte le volte che vogliono e in caso l’esito del voto non sia quello sperato, non possono chiedere un rimborso

Oltre a votare, i follower possono anche pagare un extra a partire da 20 dollari per chiedere a un creator di NewNew di fare qualcosa di loro scelta, come nominare un personaggio in un libro col proprio nome. Tuttavia, il creator non è mai obbligato ad accettare le scelte degli utenti e anche qualora non le rispetti, non deve rinunciare ai soldi.

Una novità destinata ad esplodere o ennesimo flop?

NewNew è un’applicazione molto recente e allo stato attuale conta solo un centinaio di Creator. Avrà un’esplosione di popolarità? L’esperto di social media Matt Navarra dice di non essere sicuro.

NewNew sembra un po’ come se TikTok avesse incontrato il reality show del Grande Fratello e avessero avuto un bambino, ed entrambi erano incredibilmente popolari (…). Tuttavia, sembra un po’ ingannevole e mi chiedo se il valore della novità avrà vita breve. Tuttavia, se scegliere quale vestito debba indossare uno sconosciuto è in grado di attirare l’attenzione dalla Generazione Z, allora potrebbe diventare qualcosa.

Uno scambio vantaggioso per utenti e creator

La co-fondatrice e CEO dell’applicazione Courtne Smith, ha grandi progetti per NewNew e può contare sul supporto di alcuni pesi massimi come Peter Thiel, il miliardario co-fondatore di PayPal, nonché primo investitore esterno di Facebook, del principale fondo di investimento tecnologico statunitense Andreessen Horowitz, e del’attore hollywoodiano Will Smith (con cui non ha legami di parentela). Infine anche Snapchat è annoverato tra i partner tecnologici della nuova applicazione.

NewNew offre un vantaggio bidirezionale. Cinque dollari sono una piccola somma di denaro da pagare per divertirsi e ottenere una ricompensa (…) Sapere che grazie al tuo voto uno dei tuoi artisti preferiti ha dipinto un’opera d’arte in blu e rosa è qualcosa di davvero interessante per molte persone. E per il creatore vuol dire costruire una community di persone che sono così in sintonia con quello che fa da farli diventare propri ambassador. Quindi, quando sarai pronto a vendere quel libro o un’opera d’arte, saranno lì per aiutarti a promuoverlo, perché, tecnicamente, hanno contribuito a realizzarlo a modo loro”.

Insomma, un do ut des che permette a Creator e fan di essere soddisfatti in egual misura, questo il quadro dipinto dalla fondatrice dell’app.

Com’è nata l’idea di NewNew

Courtne Smith ha lavorato a NewNew negli ultimi due anni. L’idea è nata da un’app precedente che ha creato chiamata Suprize in cui veniva chiesto agli utenti di votare quali premi avrebbero dato ai concorrenti in gioco.

Prima di diventare imprenditrice, Smith, ha lavorato per più di 10 anni per il rapper canadese Drake, prima come sua assistente e poi come membro del suo team di manager. I due sono amici di vecchia data cresciuti insieme a Toronto e la co-fondatrice di NewNew afferma che il rapper abbia seguito molto da vicino lo sviluppo dell’applicazione. 

Una relazione potenzialmente malsana tra Creator e fan

Secondo lo psicologo Stuart Duff, la dinamica dell’applicazione è apparentemente divertente, ma potrebbe dare luogo a una relazione malsana tra Creator e follower. 

Potrebbe non volerci molto perché un Creator faccia di tutto per attirare voti dai propri seguaci, finendo in scenari potenzialmente autolesionistici o umilianti

La piattaforma si dice, però, attenta alla tutela dei suoi utenti:

La società si riserva il diritto di rimuovere e bandire completamente qualsiasi persona e il suo contenuto se dovesse andare contro le linee guida.

Afferma un portavoce di NewNew, che aggiunge:

La sicurezza di tutte le persone sulla piattaforma è una priorità assoluta per noi. L’azienda rivede tutti i contenuti pubblicati internamente e attraverso l’intelligenza artificiale, per segnalare eventuali contenuti inappropriati.

NewNew non è la sola applicazione di sondaggi in circolazione

NewNew non è l’unica applicazione che consente di demandare ad altre persone delle scelte. Wishbone, ad esempio, è una piattaforma online che permette di votare degli oggetti. Ogni mattina agli utenti sono chiamati a esprimere il loro parere su 12 articoli. In genere si tratta di domande innocenti come “a chi sta meglio quest’abito?” seguito da foto di persone diverse. Sono vietati contenuti sessualmente espliciti, volgari, contenenti droghe o inneggianti all’odio e gli utenti possono prontamente segnalare qualsiasi contenuto inopportuno.

Il lato oscuro delle app “per scegliere”

Un adagio molto celebre nel mondo del marketing recita: “quando non paghi per un prodotto, il prodotto sei tu”. La verità è che questi sistemi di votazione sono al tempo stesso  subdoli ed estremamente efficaci perché da un lato stimolano gli utenti a voler conoscere la domanda successiva e vederne gli effetti con una meccanica gratificante, dall’altro raccolgono una quantità inimmaginabile di dati comportamentali. Tali dati vengono poi venduti a società terze che li utilizzano a scopi pubblicitari. In altre parole, mentre pensiamo di essere noi a decidere sulle vite degli altri, sono gli altri che cercano di orientare le nostre.

Proprio un anno fa il sito ZDNet ha scoperto che i dati di 40 milioni di utenti di Wishbone erano in vendita nel dark web. Ogni account veniva venduto a 0,85 bitcoin, l’equivalente allora di circa 8 mila dollari. Moltiplicando per il numero di utenti, il conto è presto fatto: 320 miliardi di dollari sarebbero entrati nelle tasche di qualche malintenzionato. Il tutto aggravato dal fatto che queste applicazioni sono estremamente popolari tra gli adolescenti.

Cosa fare, dunque di fronte ad applicazioni del genere? Innanzitutto è opportuno leggere i termini di servizio e la privacy policy per comprendere dove e come verranno utilizzati i dati raccolti; in secondo luogo è necessario monitorare attentamente l’uso che ne viene fatto da parte dei minori

Tutte le applicazioni che utilizziamo a partire dai social network utilizzano i nostri dati e non è necessariamente un male perché spesso ci consentono di ricevere suggerimenti di acquisto o contenuti in linea con i nostri gusti e interessi. L’importante è sapere che la scelta sta a noi.

Leggi anche: Good on you, arriva l’app che ti dice se indossi capi ecosostenibili

spot_img

Correlati

AI generativa e meh-diocrity: come cambia la nostra creatività nell’era della digitalizzazione

Cosa c'entrano l'AI generativa, il concetto di meh-diocrity e la creatività? E in quale...

Super Intelligenza Artificiale: è countdown! Mancano solo 3 anni al supercervellone robotico

Super Intelligenza Artificiale (SIA), tra tre anni, o al massimo 8, la tecnologia sarà...

Alternativa plastic free per assorbenti e pannolini: ecco la spugna riciclabile

Spugna riciclabile per assorbenti e pannolini: migliorare la qualità di accessori così indispensabili nella...
Clarice Subiaco
Clarice Subiacohttps://medium.com/@ClariceSubiaco
Classe 1986, passato di studi umanistici e presente nel mondo dei dati. In mezzo, esperienze di lavoro come Digital PR, Content Strategist e Project Manager per startup e agenzie internazionali. Ama raccontare l'innovazione che ha un forte impatto sociale.
spot_img