Good on you, arriva l’app che ti dice se indossi capi ecosostenibili

Informarsi sull’origine dei propri abiti non è mai stato così semplice: basta un’app sullo smartphone per scoprire se ciò che indossi rispetta l’ambiente.

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Fondata in Australia da Gordon Renouf e Sandra Capponi, l’app Good on you è capace di classificare più di duemila marchi valutandone i materiali utilizzati, il processo produttivo, l’impatto che essi hanno sull’ambiente e se sono o meno cruelty free.

La creazione di questo strumento, dicono i fondatori, è stata alimentata dalla volontà di far nascere consapevolezza e spirito critico nei consumatori sui capi d’abbigliamento che acquistano e indossano tutti i giorni, aspetto che solitamente non è propriamente esplicitato sulle etichette dei brand di fast-fashion come H&M, Zara, Bershka e tanti altri.

Per i consumatori è ora possibile tenere conto di tutti i criteri etici di un brand, osservando le cinque diverse valutazioni che l’app può attribuirgli: eccellente, buono, medio, scarso e cattivo.

Come funziona Good on you? Ecco i passaggi da seguire


Una volta scaricata l’app -in maniera completamente gratuita- si ha accesso a un vero e proprio motore di ricerca in cui è possibile digitare il nome di un brand e scoprire quale voto gli è stato attribuito. I parametri che troverai sul tuo schermo sono tre:

  • lavoro, ovvero quali sono le condizioni dei lavoratori impegnati nella filiera produttiva e di quali diritti godono;
  • ambiente, cioè se il marchio è attento alle emissioni di CO2, agli sprechi, all’inquinamento, e a tutto ciò concerne il suo impatto sull’ecosistema;
  • animali, ossia se un marchio è cruelty free o comunque prende considerazione il loro benessere in caso si utilizzino fibre e materiali derivati.

Il voto totale viene espresso in pallini: cinque è il massimo, tre è la sufficienza, mentre da due in giù significa che il brand presenta delle criticità.

Inoltre, è possibile vedere quali sono i marchi virtuosi più vicini a casa tua attraverso la geo-localizzazione del cellulare. Nell’applicazione è presente inoltre uno spazio per poter dare feedback personali sulla propria esperienza con un marchio in particolare: una sorta di recensione non solo visibile agli altri utenti, ma anche ai diretti interessati, ovvero i brand.

Good on you ha una testimonial d’eccezione: l’attrice Emma Watson

good on you emma watson


Quello che indossiamo ci identifica per chi siamo e cosa abbiamo a cuore.

Sui red carpet ci viene sempre chiesto non cosa indossiamo ma ‘chi’. Come se l’idea del vestito, il marchio, il designer, fosse più importante dell’abito in sé.

Manca qualcosa, c’è una narrazione più importante che dev’essere fatta, e riguarda le condizioni in cui quell’abito è stato realizzato, le risorse che sono state impiegate, l’impatto che ha avuto sulle comunità.


Queste sono le parole di Emma Watson, l’attrice e modella britannica celebre per il suo esordio nella saga di Harry Potter.

Come ci sottolinea la testimonial, è importante attribuire un’importanza valoriale anche in ciò che indossiamo, affinché tutti i brand imparino ad adeguarsi e a migliorare le loro scelte verso un futuro più green e cosciente, non solo per l’ambiente, ma anche per le risorse umane che confezionano tali abiti.


Nel nostro piccolo, sono azioni come il consultare un’app per decidere i nostri acquisti a fare la differenza. Non ci resta, allora, che scovare tutti gli “scheletri nell’armadio”.

Leggi anche: Orange Fiber, l’azienda che produce abiti con gli scarti delle arance

di Lucrezia Reale

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