Un’altra neonata nella culla per la vita, la lettera della mamma: “Vi affido un pezzo del mio cuore”

Una neonata è stata trovata nella culla per la vita, all'esterno della Croce rossa di Bergamo, con un messaggio della madre rimasta senza identità.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Un altro caso di una neonata affidata alla culla per la vita dalla propria madre. Questa volta è accaduto a Bergamo. La donna ha lasciato la piccola nella culla, situata all’esterno della sede della Croce rossa, alle 17, per poi riportare dopo cinque minuti una lettera in cui esprime un sentimento di amore per la figlia, affidandone le cure ai medici e agli infermieri.

Attualmente il biglietto è nelle mani della Questura di Bergamo che sta indagando sulla vicenda. Inoltre il caso è stato segnalato al tribunale dei minori di Brescia. La notizia è stata dapprima anticipata da BergamoNews e poi diffusa da La Presse.

Neonata abbandonata, la madre: “Solo io e la bambina quando e nata e negli ultimi 9 mesi”

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La neonata è stata portata dai soccorritori all’ospedale Papa Giovanni XXII e accompagnata al reparto di patologia neonatale del Papa Giovanni XXIII, per verificarne le condizioni di salute. La piccola pesa 2,9 chili ed è in buone condizioni di salute. Nella lettera lasciata dalla madre si legge:

Nata stamattina 3/05/2023. A casa solo io e lei (come in questi 9 mesi). Non posso, ma le auguro tutto il bene e la felicità del mondo.

Vi affido un pezzo importante della mia vita, che sicuramente non dimenticherò mai.

Secondo quanto riferisce BergamoNews la neonata sarebbe di origini sudafricane e i due che l’hanno trovata, Marco Riva e Antonella Motta, l’avrebbero chiamata Noemi. Ha detto commossa l’operatrice:

Mi piaceva molto ho deciso insieme all’ostetrica che ci ha accolto al Pronto soccorso.

Quando abbiamo realizzato che c’era una bimba è stata una emozione profonda. Abbiamo controllato che stesse bene, che i parametri vitali fossero buoni, poi l’abbiamo medicata.

Neonata abbondonata, l’azienda sanitari: “Le donne hanno il diritto di partorire in sicurezza”

Si tratta della prima volta che viene utilizzata la culla per la vita a Bergamo. Inizialmente posizionata nei pressi del monastero Matris Domini di Via Locatelli, nel 2019 è stata spostata in a Longuelo, vicino la Croce Rossa. La culla è riscaldata in inverno e rinfrescata d’estate. Grazie a un sensore viene allertata la centrale della Croce rossa per far scattare il soccorso. Il personale dell’azienda socio sanitaria territoriale Papa Giovanni XXIII ricorda:

Le donne hanno il diritto di partorire in sicurezza e in anonimato in ospedale: in base al DPR 396/2000 la partoriente può infatti richiedere ai medici dell’ospedale di non essere menzionata nel certificato di nascita.

Mentre gli operatori della Croce Rossa fanno sapere quanto sia stato emozionante il ritrovamento della neonata:

La piccola è al sicuro in ospedale. La mamma, cui va tutto il nostro affetto e sostegno, ha lasciato un biglietto molto toccante.

I nostri operatori in sede hanno ancora le lacrime agli occhi.

Neonata abbandonata a Bologna: prima di lei c’è stato Enea

Enea, un bimbo di pochi giorni, è stato lasciato il giorno di Pasqua nella culla per la vita del Policlinico di Milano, attiva dal 2007. Anche in questo caso accanto al neonato è stata posta una lettera firmata dalla madre, in cui racconta come il bimbo sia super sano e che tutti gli esami fatti in ospedale siano risultati ok.

Questo gesto però è stato letto come una richiesta tacita d’aiuto da parte della donna e tutta la vicenda ha sollevato una vera e propria bufera mediatica, di cui è stato protagonista Ezio Greggio, il quale ergendosi a paladino della giustizia, non ha fatto altro che peggiorare la situazione.

Da una parte i genitori adottivi d’Italia si sono sentiti toccati, dall’altra la stessa madre di Enea può non aver gradito le esternazioni del presentatore, il quale la invitava a ripensare al suo gesto offrendole il suo aiuto. Il piccolo però è già stato accolto da una famiglia affidataria. Si legge in una nota diffusa dall’ufficio stampa al Policlinico:

Il tribunale affiderà il piccolo a una famiglia che si era già resa disponibile ed era stata valutata idonea per accogliere un bambino abbandonato.

Leggi anche: Altro caso Enea, neonata lasciata in ospedale a Milano. La madre: “Tenetela voi”

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