Altro caso Enea, neonata lasciata in ospedale a Milano. La madre: “Tenetela voi”

La mamma, una donna senza fissa dimora, è arrivata al Buzzi di Milano con la piccola avvolta da una coperta. La bimba, nata in un capannone abbandonato, sta bene nonostante il freddo preso.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Dopo il caso Enea un altro neonato è stato affidato da una mamma e da un papà a un ospedale, subito dopo il parto. Si tratta di una bambina portata questa mattina al Buzzi da una coppia. La madre avrebbe partorito intorno alle 10.30 in un capannone abbandonato a Quarto Oggiaro.

La donna, dopo aver chiamato il 118, è stata portata al Pronto soccorso dell’Ospedale dei bambini, dove si è assicurata che la piccola ricevesse tutte le cure del caso, e subito dopo è sopraggiunto anche il padre. Sul luogo sono intervenuti anche i carabinieri, su richiesta del personale sanitario operante, a seguito del diniego nel fornire le proprie generalità. Al loro arrivo la donna è voluta restare anonima e non ha riconosciuto la maternità della neonata.

La piccola è sana, è nata a termine e pesa tre chili”, fa sapere Gian Vincenzo Zuccotti, primario del Dipartimento di Pediatria dell’ospedale milanese dei Bambini.

Altro caso Enea: neonata, che i genitori non riconoscono e a cui non danno il nome, sta bene

caso enea_neonata

I genitori della neonata però non le avrebbero dato il nome. Ora, come per Enea, sarà l’ospedale a prendersi momentaneamente cura della piccola. Aggiunge il dottor Zuccotti:

Succede raramente che un neonato non venga riconosciuto dai genitori, forse un paio di casi all’anno. Per ora siamo in questo range.

Inoltre i genitori avrebbero dieci giorni di tempo per tornare sui loro passi. Poi sulle condizioni della piccola ha così spiegato Zuccotti:

Era un po’ fredda per via delle condizioni in cui è avvenuto il parto, e quando è arrivata nella struttura sanitaria aveva solo un’ora di vita.

La neonata è stata messa in una termoculla per stabilizzare la temperatura corporea, ma tutti i suoi parametri risultano buoni. I medici ora se ne prenderanno cura e la sottoporranno agli accertamenti di routine.

Il caso Enea, la storia del neonato abbandonato a Pasqua


Solo qualche giorno fa si è verificato quello che è stato ribattezzato il caso Enea. Il piccolo è stato lasciato il giorno di Pasqua nella Culla per la vita del Policlinico di Milano, attiva dal 2007. Accanto al neonato è stata posta una lettera firmata dalla madre, in cui racconta come il bimbo sia super sano e che tutti gli esami fatti in ospedale siano risultati ok. Questo gesto però è stato letto come una richiesta tacita d’aiuto da parte della donna e tutta la vicenda ha sollevato una vera e propria bufera mediatica.

Ognuno ha sentito il diritto di dire la sua, e pur rispettando l’anonimato della donna di fatto ciò non è accaduto, mettendo in piazza la sua storia, fino all’accorato appello di Ezio Greggio, il quale ergendosi a paladino della giustizia, non ha fatto altro che peggiorare la situazione.

Da una parte i genitori adottivi d’Italia si sono sentiti toccati, dall’altra la stessa madre di Enea può non aver gradito le esternazioni del presentatore, il quale la invitava a ripensare al suo gesto offrendole il suo aiuto.

Caso Enea: il chiarimento di Ezio Greggio dopo la bufera social

Greggio, tramite un posto social, ha poi chiarito la sua posizione:

Nessuna polemica verso verso le fantastiche mamme e famiglie che adottano i bimbi abbandonati e che garantiscono loro amore e futuro come se fossero i veri genitori, anzi talvolta pure meglio.

Il mio appello non era volto a far ripensare alla scelta di una madre che non voleva il proprio figlio, ma a una madre che probabilmente con l’aiuto di qualcuno che la aiutasse a superare le difficoltà economiche, o personali o familiari, non sentendosi più sola, potrebbe ripensare alla sua scelta e tenere il proprio bambino.

Il conduttore di Striscia ha però ribadito anche il suo messaggio:

Ribadisco con forza, affetto e convinzione l’appello mio e del prof. Fabio Mosca: mamma di Enea se ami il tuo bimbo e il tuo desiderio è tenere il tuo bimbo siamo in tanti pronti ad aiutarti, sei ancora in tempo a ripensarci.

Leggi anche: Madre di Enea, Greggio risponde alle polemiche: “Non volevo ci ripensasse, ma solo aiutarla”

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