Brescia, arrestato primario: “Ha indotto la morte di pazienti Covid con farmaci non idonei”

È successo a Montechiari, presidio degli Ospedali Civili di Brescia. Il primario Carlo Mosca è ora accusato di omicidio volontario.

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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Al momento si trova agli arresti domiciliari, con l’accusa di omicidio volontario, il primario del pronto soccorso di Montechiari, Carlo Mosca.

Secondo il gip del tribunale bresciano, il medico ha indotto la morte di due pazienti ricoverati nella struttura per Covid, somministrando loro volontariamente farmaci anestetici e bloccanti neuromuscolari, in grado di causare una letale depressione respiratoria.

Gli episodi che coinvolgono il primario risalgono al marzo scorso, agli inizi della pandemia, quando l’elevato numero dei contagi nel nord Italia aveva messo in difficoltà gli ospedali sovraffollati.

Brescia, arrestato il primario del pronto soccorso Montechiari  

primario pronto soccorso montechiari carlo mosca

Accogliendo la richiesta avanzata dalla procura della Repubblica, questa mattina i militari del Nas, Nucleo Antisofisticazioni e Sanità, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti del primario del pronto soccorso Montechiari, Carlo Mosca, ritenuto responsabile di omicidio volontario.

Secondo le ricostruzioni, il primario avrebbe somministrato coscientemente a pazienti Covid farmaci non idonei alle cure, con l’intenzione di causarne la morte.

A seguito di segnalazione, i carabinieri del Nas hanno analizzato numerose cartelle cliniche di pazienti deceduti per Covid nella struttura di Montechiari, riscontrando in alcuni casi un repentino, e non facilmente spiegabile, aggravamento delle loro condizioni di salute.

Tre salme sono state riesumate e sottoposte a indagini.

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Pazienti Covid deceduti per somministrazione di farmaci non idonei, le autopsie incastrano il primario del pronto soccorso

Gli accertamenti condotti sulle salme riesumate hanno rilevato nei tessuti e negli organi di una paziente la presenza di un farmaco anestetico e miorilassante comunemente usato nelle procedure di intubazione e sedazione del malato.

Se utilizzato senza rispettare specifiche procedure e dosaggi il farmaco può, senza ombra di dubbio, determinare la morte di un paziente per depressione respiratoria.

Nelle cartelle cliniche oggetto di esame non viene segnalata la somministrazione di questi farmaci ai pazienti deceduti, voce invece regolarmente riportata nelle cartelle dei pazienti realmente intubati.

Questo elemento aggiunge all’accusa di omicidio volontario, il reato di falso in atto pubblico a carico del primario Carlo Mosca.

La condotta criminosa del medico ha rafforzato l’esigenza, condivisa dal gip di Brescia, di disporre la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Carlo Mosca, al fine di scongiurare il pericolo di reiterazione dei reati e di inquinamento probatorio.

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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