Polemica sul monologo di Scurati cancellato. La Rai nega la censura. Qual è la verità?

La cancellazione del monologo di Scurati ha acceso la polemica sulla presunta censura del testo dello scrittore. La Rai però non è d'accordo e fornisce la sua versione dei fatti. Da che parte sta la verità?

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Nella serata di ieri, sabato 20 aprile, Serena Bortone, all’inizio del del programma “Che sarà”, in onda su Rai 3, ha letto il monologo di Scurati sul 25 aprile. La conduttrice, dopo la diffusione del comunicato stampa, aveva già spiegato in un post su Instagram che lo scrittore doveva recitare il monologo in trasmissione, ma a meno di 24 ore dalla messa in onda la sua partecipazione fosse stata annullata.

Bortone ha voluto specificare di aver appreso la notizia, sulla cancellazione del monologo di Scurati, la sera prima ma di non aver ottenuto nessun spiegazione plausibile, e di non poter, quindi, fornire chiarimenti ai telespettatori. Dopo aver sentito telefonicamente lo scrittore ha ottenuto, però, da lui in regalo il testo del monologo, e il consenso per leggerlo.

Polemica sul monologo di Scurati cancellato: l’intervento della Meloni

Dopo la cancellazione del monologo di Antonio Scurati, dal programma Rai “Che Sarà”, condotto da Serena Bortone, è scoppiata la polemica. Si è parlato di censura ma la Rai ha prontamente negato. A tal proposito è intervenuto anche il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che su Facebook ha scritto:

In un’Italia piena di problemi, anche oggi la sinistra sta montando un caso. Stavolta è per una presunta censura a un monologo di Scurati per celebrare il 25 Aprile.

La sinistra grida al regime, la Rai risponde di essersi semplicemente rifiutata di pagare 1800 euro (lo stipendio mensile di molti dipendenti) per un minuto di monologo.

Ha poi aggiunto la premier: “Non so quale sia la verità, ma pubblico tranquillamente io il testo del monologo (che spero di non dover pagare) per due ragioni: 1) Perché chi è sempre stato ostracizzato e censurato dal servizio pubblico non chiederà mai la censura di nessuno. Neanche di chi pensa che si debba pagare la propria propaganda contro il governo con i soldi dei cittadini. 2) Perché gli italiani possano giudicarne liberamente il contenuto. Buona lettura”.

Monologo di Scurati cancellato: la replica dello scrittore

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Scurati, dopo essere stato citato dal presidente del Consiglio ha voluto rispondere direttamente a Giorgia Meloni. Lo ha fatto pubblicamente con una lettera sul sito di Repubblica, dove ha pubblicato anche il testo integrale del monologo, poi cancellato. Replica lo scrittore:

Gentile Presidente, leggo sue affermazioni che mi riguardano. Lei stessa riconosce di non sapere ‘quale sia la verità’ sulla cancellazione del mio intervento in Rai.

Ebbene, la informo che quanto lei incautamente afferma, pur ignorando per sua stessa ammissione la verità, è falso sia per ciò che concerne il compenso sia per quel che riguarda l’entità dell’impegno.

Non credo di meritare questa ulteriore aggressione diffamatoria. Io non ho polemizzato con nessuno, né prima né dopo. Sono stato trascinato per i capelli in questa vicenda.

Io ho solo accolto l’invito di un programma della televisione pubblica a scrivere un monologo a un prezzo consensualmente pattuito con la stessa azienda dall’agenzia che mi rappresenta e perfettamente in linea con quello degli scrittori che mi hanno preceduto.

Sostiene, inoltre, lo scrittore: La decisione di cancellare il mio intervento è evidentemente dovuta a ‘motivazioni editoriali’, come dichiarato esplicitamente in un documento aziendale ora pubblico. Il mio pensiero su fascismo e postfascismo, ben radicato nei fatti, doveva essere silenziato. Continua a esserlo ora che si sposta il discorso sulla questione evidentemente pretestuosa del compenso.

Pur di riuscire a confondere le acque, e a nascondere la vera questione sollevata dal mio testo, un capo di Governo, usando tutto il suo straripante potere, non esita ad attaccare personalmente e duramente con dichiarazioni denigratorie un privato cittadino e scrittore suo connazionale tradotto e letto in tutto il mondo”. Conclude Scurati: Questa, gentile Presidente è una violenza. Non fisica, certo, ma pur sempre una violenza. È questo il prezzo che si deve pagare oggi nella sua Italia per aver espresso il proprio pensiero?”.

Monologo di Scurati cancellato: qual è la verità?

Ma cosa è accaduto? La Rai ha davvero censurato il monologo di Scurati? Pare che la dirigenza abbia effettivamente vagliato il testo, ritenendolo fortemente schierato. Essendo in un momento di campagna elettorale, però, sarebbe stato suggerito a Scurati di esporre il monologo a titolo gratuito.

La proposta, respinta, avrebbe portando alla revoca della partecipazione alla trasmissione telematica. Per la Rai, quindi, di fatto non si può parlare di censura. Il direttore dell’Approfondimento Rai, come riporta Il Corriere della Sera, ha precisato come siano in corso “accertamenti di natura economica e contrattuale”. Quale sia la verità non ci è dato saperlo ma la difesa della Rai non è servita a sedare la polemica, divenuta poi anche mediatica. Intanto, da parte del partito della premier, Fratelli d’Italia, è partita una richiesta di chiarezza su quanto accaduto:

Chiediamo l’audizione dei vertici dell’azienda in Commissione di Vigilanza. Si deve accertare, infatti, se corrisponde al vero che per leggere un monologo di circa un minuto sul 25 aprile la Rai avrebbe dovuto pagare circa 2mila euro.

Riteniamo che sia importante accertare se la mancata messa in onda sia da addebitare a una scelta editoriale o piuttosto economica.

Solo così potremmo comprendere la verità, se sia trattato effettivamente di censura o di un discorso meramente economico.

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