Milioni regalati a Marine Le Pen dalle banche russe e ungheresi: a quali condizioni?

Marine Le Pen avrebbe ricevuto milioni dalle banche russe e ungheresi. Ci si chiede quali favori abbia promesso in cambio, per il finanziamento delle presidenziali e per il suo partito.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Presto sapremo chi guiderà la Francia e diverrà il nuovo presidente, tra Macron e Marine Le Pen, vincendo il ballottaggio che oggi, domenica 24 aprile, è tuttora in corso. Recentemente sono circolate alcune indiscrezioni riguardanti il finanziamento della candidata Le Pen alle presidenziali. Pare che abbia ricevuto 11 milioni da Mosca e altri dieci dall’Ungheria.

Al riguardo la diretta interessata non ha risposto, chiarendo chi le abbia dato i soldi e a quali condizioni, neanche in occasione del dibattito televisivo che si è tenuto mercoledì 20 aprile con Macron, il quale l’avrebbe accusata, senza mezzi termini, di dipendere dalle banche russe.

I soldi provenienti dalle banche russe e ungheresi sarebbero serviti per finanziare il suo partito, Rassemblement National (Rn), e le presidenziali del 2022. La domanda che in molti si sono posti riguarda la possibilità che in cambio di denaro il regime russo e il governo ungherese abbiamo chiesto dei favori a Marine Le Pen, e se ciò fosse avvenuto quale potrebbe esserne la tipologia.

Marine Le Pen: l’inchiesta di Mediapart e de L’Espresso

Marine Le Pen_Putin_

I giornalisti d’inchiesta francesi di Mediapart sono stati i primi a rivelare, il 22 novembre 2014, che il partito di Marine Le Pen aveva ottenuto un finanziamento di 9 milioni di euro da una banca russa, controllata dal regime di Putin, e di cui la stessa Le Pen diede conferma a Le Monde, senza fornire ulteriori informazioni al riguardo.

Un’ulteriore inchiesta di Mediapart rivela che Front National, nome del partito Rassemblement National (Rn) che fino al 2018 era guidato da Jean-Marie, padre di Marine Le Pen, abbia chiesto alle banche russe prestiti per 40 milioni di euro.

Pare inoltre, secondo L’Espresso, che in questo meccanismo di rapporti tra la destra francese e le banche controllate dal regime di Mosca abbiano influito alcuni intermediari, e nella fattispecie oligarchi russi come Konstatin Malofeev, e i viaggi di Marine Le Pen, prima in Crimea nel 2013, dove si schiera apertamente con Mosca e parla di “una sorta di guerra fredda causata dall’Unione europea contro la Russia”, e poi a Mosca nel 2014, dove ribadisce il suo sostegno alla Russia.

Il ruolo degli intermediari

Poco dopo si scopre che Jean Marie Le Pen, padre di Marine, ha ricevuto, tramite l’intermediazione dell’oligarca Malofeev, due milioni di euro per Cotelec, associazione politica da lui fondata nel 1991 per finanziare il suo partito, da Vernonsia Holdings Limited, società di Cipro controllata da Yuri Kudimov, banchiere russo vicino a Putin ed ex ufficiale del Kgb.

Anche per il prestito più consistente di cui Marine Le Pen ha beneficiato nel 2014, di 9,4 milioni, secondo Mediapart sarebbe intervenuto Alexandre Babakov, consigliere di Putin. Come pure la banca erogatrice di quei milioni, la First Czech Russian Bank (Fcrb), sarebbe stata acquisita nel 2002 dalla StroyTransGaz (Stg), società russa controllata da fedelissimi di Putin anche nel 2019 quando entra nell’azienda un grande azionista, Gennady Timchenko, il miliardario russo e amico intimo di Putin, oltre che suo tesoriere personale.

Tutti questi intrecci di potere hanno destato diversi interrogativi. Al riguardo la candidata presidenziale non ha fornito risposte esaustive lasciando dubbi sull’effettiva reazione tra Marine Le Pen e Putin.

Leggi anche: Macron shock: “La Francia dovrà farsi trovare pronta per la guerra”

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Michela Sacchetti
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Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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