Catania, migranti bloccati: “L’Europa aiuti l’Italia”

A bordo di navi da soccorso gestite da due Ong, al largo del porto di Catania, sono bloccati decine di migranti. Il braccio di ferro con il Governo italiano continua: esiste una soluzione?

Rosarianna Romano
Rosarianna Romano
Rosarianna Romano, classe 1997. Formazione umanistica e interessi eclettici, sedotta dall'arte e dalla storia contemporanea, ama leggere i libri e la realtà. Nata in Puglia e bolognese d'adozione.
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In Sicilia, nel porto di Catania, ci sono migranti bloccati a bordo di due navi da soccorso gestite da due Ong, la Humanity 1 di SOS Humanity e la Geo Barents di Medici Senza Frontiere. Nei loro confronti è stato applicato un processo di selezione: il Governo italiano, infatti, ha dato la possibilità di sbarcare soltanto alle persone fragili, alle donne, ai bambini.

Così, in 144 hanno lasciato Humanity 1, ma 35 sono rimasti a bordo. Dalla Geo Barent sono state fatte sbarcare 357 persone, mentre restano a bordo in 215. Cosa succederà adesso?

Migranti: cosa sta succedendo

È alto il livello di tensione. Il comandante della Humanity 1, Joachim Ebeling, ha detto: “Ci è stato ordinato di lasciare il porto di Catania, ma io non posso, dobbiamo trovare una soluzione qui” perché “sarebbe contro le leggi andare via con i sopravvissuti, come mi ha spiegato il mio legale”. Aboubakar Soumahoro, deputato della Camera di Verdi e Sinistra italiana, ha confermato che:

Un pool di avvocati sta seguendo la posizione legale dei 35 profughi rimasti a bordo della nave Humanity 1. Non partiranno, perché sarebbe illegale. Ci stiamo attivando per fare valere la legge e il diritto internazionale.

Medici senza frontiere, specificando che “un’operazione di soccorso si può considerare terminata solamente una volta che tutti i sopravvissuti sono stati fatti sbarcare in un luogo sicuro”, conferma che:

Lo sbarco selettivo e parziale, come quello proposto dalle autorità italiane, non è da considerarsi legale secondo le convenzioni di diritto marittimo. Il Governo dovrebbe prendere ogni misura necessaria per far sì che i sopravvissuti restino a bordo il minor tempo possibile, secondo quanto stabilito dalle Linee Guida sul Trattamento delle Persone Soccorse in Mare.

Le parole di Orban e Salvini

Victor Orban, su Twitter, ha ringraziato Meloni:

Finalmente! Dobbiamo un grande ringraziamento a Giorgia Meloni e al nuovo governo italiano per aver protetto i confini dell’Europa.

Matteo Salvini, ministro delle infrastrutture, invece, ha detto a ‘Non stop news’ su Rtl 102.5:

Questi sono viaggi organizzati. Chi è a bordo di quelle navi paga circa 3mila dollari, che diventano armi e droga per i trafficanti. Sono viaggi organizzati sempre più pericolosi. Bisogna stroncare il traffico non solo di esseri umani che è già grandissimo, ma di armi e droga legato al traffico di esseri umani.

Le proteste contro il Governo

Le proteste non sono mancate. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è stato contestato da alcuni esponenti della ong Mediterranea a Venezia mentre partecipava a un evento. Il Pd chiede che il responsabile del dicastero riferisca in Aula al Parlamento.

Ma il braccio di ferro con le ong non sembra arrestarsi e la situazione è in stallo. Altre due navi Ong restano ancora al largo delle coste del catanese. Sono la tedesca Rise Above, con a bordo 90 persone, e la norvegese Ocean Viking, con 234 migranti. Alarm Phone, infine, lancia l’allerta per una nave con circa 500 persone a bordo, “in fuga dalla Libia”, che si trova “in difficoltà nella zona Sar a est dell’arcipelago di Malta”.

Una possibile soluzione

Un passo avanti per un accordo sulla redistribuzione dei migranti sbarcati in Italia potrebbe arrivare dalla Francia. Martedì, in una riunione del suo ministero degli Interni, saranno messe a punto le modalità per l’accoglienza dei migranti sbarcati in Italia.

È una conferma della disponibilità manifestata venerdì scorso dal ministro Gerald Darmanin ad accogliere “una parte dei migranti, delle donne e dei bambini, affinché l’Italia non si debba prendere carico da sola del fardello di questo arrivo”. Tuttavia, come si evince nelle ultime ore, le interlocuzioni per la redistribuzione dei richiedenti asilo potrebbero riguardare anche altri Paesi.

Leggi anche: Migranti sì, migranti no: le decisioni di Meloni sugli sbarchi in Italia

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Rosarianna Romano, classe 1997. Formazione umanistica e interessi eclettici, sedotta dall'arte e dalla storia contemporanea, ama leggere i libri e la realtà. Nata in Puglia e bolognese d'adozione.
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