Accoglienza migranti. Navi Ong da più di dieci giorni sono in prossimità delle acque territoriali italiane, a 12 miglia dalle coste meridionali della Sicilia, in attesa di un porto di sbarco nel Mediterraneo, con previsioni meteo che non lasciano presagire nulla di buono. Sono tre le navi umanitarie attualmente in mare: la Humanity 1, la Ocean Viking e la Geo Barents. Intanto Germania e Norvegia hanno detto no alla richiesta dell’Italia di farsi carico dei migranti mentre solo la Francia ha accettato di accogliere una parte dei migranti.
L’obiettivo del Governo Meloni, come riportato da Repubblica, è quello di chiedere agli Stati bandiera, di proprietà delle Ong, di far avanzare ai migranti a bordo richiesta di asilo in modo che la competenza e la gestione spetti a quei Paesi, e solo così l’Italia acconsentirebbe allo sbarco nei porti italiani più vicini.
Migranti: la posizione della Norvegia
Ieri è arrivata la risposta della Norvegia alla Farnesina, che pur riconoscendo l’importante contributo dell’Italia nella gestione dei flussi migratori attraverso il Mediterraneo, ha espresso la sua posizione negativa. La Norvegia non intende farsi carico dei circa 1000 migranti in attesa di sbarco, proprio come non ha voluto la Germania. A riportare il testo della nota è stata la trasmissione Il Cavallo e la torre di Marco Damilano, in cui si legge:
La responsabilità primaria nel coordinamento dei lavori per garantire un porto sicuro alle persone in difficoltà in mare è di competenza dello Stato responsabile dell’area di ricerca e salvataggio in cui è stata prestata tale assistenza.
Anche gli Stati costieri confinanti hanno una responsabilità in tali questioni. La Norvegia non ha alcuna responsabilità ai sensi delle convenzioni sui diritti umani o del diritto del mare per le persone imbarcate a bordo di navi private battenti bandiera norvegese nel Mediterraneo.
Meloni, cosa ha detto a Bruxelles sulla questione migranti
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella giornata di ieri a Bruxelles ha incontrato la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel.
Il premier ha dichiarato di aver parlato di “un cambio del punto di vista della posizione dell’Italia sui flussi migratori” per cui “la priorità diventa quella già prevista nelle normative europee, che è la difesa dei confini esterni”, e di aver trovato persone disponibili all’ascolto. Sua intenzione, ha proseguito Meloni, è anche quella di smontare una narrativa che è stata fatta sulla sua persona. Questo però rappresenta solo un primo passo e ci sarà molto da lavorare, ha concluso.
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