In cosa consiste l’accordo Italia-Albania sui migranti?

Vediamo in cosa consiste l'accordo Italia-Albania, relativo alla gestione dei migranti, e da quando sarà attivo.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Accordo Italia-Albania. Ieri, lunedì 6 novembre, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annunciato la firma di un protocollo d’intesa tra Italia e Albania, per quanto riguarda la gestione dei migranti.

L’accordo è stato sugellato da una stretta di mano e da una successiva conferenza stampa con il premier albanese Edi Rama. L’Albania si impegna nel fornire alcune aree del suo territorio, per la realizzazione, di due strutture dove gestire l’ingresso, l’accoglienza temporanea, la trattazione delle domande d’asili ed eventualmente di rimpatrio degli immigrati.

Nell’ultimo anno sono stati almeno quattro gli incontri tra i due premier, italiano e albanese. Il presidente Meloni ha spiegato come con l’Albania sia nato “un accordo di respiro europeo”, ribadendo il sostegno a Tirana e ai Balcani occidentali per l’ingresso nell’Unione Europea.

Accordo Italia-Albania: cosa prevede e da quando sarà attivo

In cosa consiste l'accordo Italia-Albania sui migranti_

A partire dalla primavera 2024, i migranti messi in salvo nel Mediterraneo dalle navi italiane, e non dalle Ong, saranno trasferiti in Albania, ad eccezione di minori, donne in gravidanza e soggetti vulnerabili. Spiega così il premier, come riportato da Il Messaggero, in merito all’accordo Italia-Albania:

L’accordo consiste nel fatto che l’Italia potrà costruire due strutture per la gestione dei flussi migratori sotto la propria giurisdizione in territorio albanese.

Queste due strutture potranno ospitare 3000 persone, che rimarranno in questi centri per il tempo necessario a espletare le procedure per la trattazione delle domande di asilo e per i rimpatri.

In un anno potranno ospitare fino a 36mila persone. Minori, donne incinte e persona fragili non sono ricomprese. Una struttura sarà dedicata alla trattazione delle richieste d’asilo, mentre l’altra servirà a per i rimpatri.

Il presidente Meloni ha specificato anche quali siano gli obiettivi, essenzialmente tre, del partenariato strategico tra Italia e Albania: “contrastare il traffico di esseri umani, prevenire i flussi migratori irregolari e accogliere in Europa solo chi ha davvero diritto alla protezione internazionale. I territori albanesi, che l’Italia potrà utilizzare per realizzare due strutture di accoglienza migranti, a proprie spese, sono il porto di Shengjin e l’area di Gjader.

Accordo Italia-Albania sui migranti: cosa ne pensa l’opposizione?

C’è chi però, non apprezza l’accordo Italia-Albania, come la segretaria del Pd, Elly Schlein e l’ex ministro Graziano Delrio, presidente del Comitato Schengen, il quale lo ha tacciato come inefficace, propagandistico e costoso”. Ecco quali sono state le sue parole, come riportato da Avvenire:

Certifica la resa di Meloni al no dei Paesi sovranisti su una modifica dei trattati di Dublino e sulle misure di ripartizione dei migranti in Europa… Avere due centri di rimpatrio in terra straniera porta solo più costi di gestione.

Chi pensava che il Governo avesse l’ambizione di fermare i flussi irregolari si sbagliava: in realtà pensa solo a distribuire i migranti a Paesi che hanno bisogno di aiuto economico e politico.

Invece l’unica soluzione sarebbe redistribuire i migranti modificando il regolamento di Dublino, cosa che gli amici della premier, i leader di destra dei paesi nazionalisti, non vogliono fare.

Accordo Italia-Albania: la risposta del Governo agli attacchi e il pensiero del premier albanese

Da parte del Governo non è mancata la replicata al duro attacco delle opposizioni. Per Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’attuazione del programma di governo, “l’accordo Italia-Albania è un successo storico. Per la prima volta un Paese terzo rispetto all’Ue aiuterà uno Stato europeo nella gestione dell’immigrazione illegale, accogliendo migranti che arrivano via mare. Con l’Unione europea c’è stata interlocuzione… L’Italia procede da sola ma senza obiezioni da parte della Commissione”.

Da parte sua il premier albanese ha fatto sapere, parlando in italiano, come un tale accordo non sarebbe stato possibile con nessun altro Paese dell’Unione Europea, ricordando anche il debito impagabile del suo popolo verso l’Italia, e concludendo così:

Non sta a noi giudicare il merito politico di decisioni qui e in altre istituzioni, a noi sta rispondere ‘Presente’ quando si tratta di dare una mano.

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