Matteo Salvini dice sì al nucleare: “Una centrale in Lombardia? Nessun problema”

Durante un'intervista rilasciata a Radio Anch’io su Rai 1 Matteo Salvini ha dichiarato che vedrebbe di buon occhio una centrale nucleare in Lombardia

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Il leader della Lega Matteo Salvini si è dichiarato favorevole alla costruzione di una centrale nucleare in Lombardia. Ai microfoni di Radio anch’io su Radio Rai, il capo del Carroccio ha sottolineato come la Svezia di Greta Thunberg, la giovane attivista che da anni si batte per le tematiche ambientali, ne abbia 8 nel proprio territorio nazionale.

Salvini vuole una centrale nucleare in Lombardia: le parole rilasciate alla Rai

Salvini vuole una centrale nucleare in Lombardia: le parole rilasciate alla Rai

“Metterei una centrale nucleare in Lombardia? Che problema c’è – ha detto Salvini – La Svezia di Greta ha 8 centrali. Ci sono centrali nei centri storici di grandi città: a Copenhagen c’è un termovalorizzatore in centro città, con una pista di sci”.

Salvini poi continua, e interpellato su una centrale nucleare in Lombardia dice: “Perchè no?”

Io farei entrambe le cose: tagliare le tasse oggi e riavviare una ricerca sul nucleare visto che in Europa sono operative 128 centrali nucleari ovunque. 

E, sull’ipotesi di un referendum per la reintroduzione del nucleare, Salvini aveva così risposto alla stampa tempo fa: “No, referendum uno alla volta: stiamo raccogliendo ancora le firme per quello sulla giustizia”.

In Lombardia ci sono 13 termovalorizzatori, anche a Milano – ha poi specificato il Capo del Carroccio – L’energia nucleare è quella più pulita e sicura, quindi perché no. Da milanese vorrei pagare la luce meno. Noi stiamo andando in senso contrario rispetto a tutto il mondo. Dei paesi del G8 l’unico senza energia nucleare è l’Italia. 

La risposta alle parole di Salvini sul nucleare

Le parole di questa mattina del leader della Lega Matteo Salvini a favore del nucleare hanno creato non poche polemiche e hanno immediatamente innescato delle risposte.

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha appoggiato immediatamente la posizione possibilista, la risposta decisa e contraria arriva invece dalle opposizioni partitiche.

M5s e Pd hanno chiesto al leader del Carroccio dove abbia intenzione di costruire la possibile centrale nucleare “dopo che i cittadini si sono già espressi con voto contrario per ben due volte”

A fargli eco, sempre in mattinata, dopo Attilio Fontana, arrivano anche le parole della vicepresidente e assessora al welfare Letizia Moratti, che a Skytg24 ha dichiarato:

Un nucleare verde, sicuro, credo sarebbe una buona cosa, non solo per la Lombardia ma per l’Italia”, ed ha aggiunto “Il nucleare ha fatto grandissimi passi avanti” e potrebbe essere anche un modo per non pagare bollette che continuano a crescere.

Il dibattito sul nucleare si è riaperto dopo le parole del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, che ha aperto uno spiraglio:

Si stanno affacciando tecnologie di quarta generazione, senza uranio arricchito e acqua pesante – ha detto il ministro a un evento di Italia viva -. Ci sono Paesi che stanno investendo su questa tecnologia, non è matura, ma è prossima a essere matura. Se a un certo momento si verifica che i chili di rifiuto radioattivo sono pochissimi, la sicurezza elevata e il costo basso è da folli non considerare questa tecnologia.

Le opposizioni in consiglio regionale e alcuni senatori del Partito democratico hanno già espresso perplessità e alcuni hanno criticato aspramente le parole del leader del Carroccio.

Sulla questione è intervenuto il capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Consiglio Regionale, Massimo De Rosa, che ha dichiarato:

Salvini vuole le centrali nucleari in Lombardia? Ci dica dove la costruirebbe, quando sarebbe operativa e quanto costerebbe ai cittadini – ha detto – Soprattutto spieghi quanto vale per lui e per la Lega il voto di quei milioni di italiani espressisi inequivocabilmente in maniera contraria attraverso non uno, ma due referendum. La crisi politica e identitaria della Lega e del suo segretario comincia a rappresentare un pericolo non solo per l’unità nazionale, ma anche per la Lombardia.

Leggi anche: Fukushima, 10 anni fa la tragedia. Quanto costa un disastro nucleare?

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Tommaso Panza
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Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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