Mattarella: “L’Italia ha superato ostacoli che sembravano insormontabili. Viva la Liberazione”

spot_img

È già 25 aprile e il Presidente Mattarella a causa del Covid non ha potuto garantire le tradizionali cerimonie commemorative ma ha lasciato un forte messaggio a tutti gli italiani invitandoli ad avere fiducia nella costruzione di un nuovo destino, puntando sulla loro caratteristica principale, quella di resistere e superare le avversità. Le parole del Presidente nel suo discorso integrale.

La primavera del ’45 e la sconfitta nel nazifascismo

Nella primavera del 1945 l’Europa vide la sconfitta del nazifascismo e dei suoi seguaci. L’idea di potenza, di superiorità di razza, di sopraffazione di un popolo contro l’altro, all’origine della seconda guerra mondiale, lasciò il posto a quella di cooperazione nella libertà e nella pace e, in coerenza con quella scelta, pochi anni dopo è nata la Comunità europea”.

Una nuova Liberazione da festeggiare nelle nostre case

“Oggi celebriamo il settantacinquesimo anniversario della Liberazione, data fondatrice della nostra esperienza democratica di cui la Repubblica è presidio con la sua Costituzione. La pandemia del virus che ha colpito i popoli del mondo ci costringe a celebrare questa giornata nelle nostre case”.

L’abbraccio alle vittime del lutto nazionale

Ai familiari di ciascuna delle vittime vanno i sentimenti di partecipazione al lutto da parte della nostra comunità nazionale, così come va espressa riconoscenza a tutti coloro che si trovano in prima linea per combattere il virus e a quanti permettono il funzionamento di filiere produttive e di servizi essenziali. Manifestano uno spirito che onora la Repubblica e rafforza la solidarietà della nostra convivenza, nel segno della continuità dei valori che hanno reso straordinario il nostro Paese”.

Avere memoria della lotta di Liberazione

“In questo giorno richiamiamo con determinazione questi valori. Fare memoria della Resistenza, della lotta di Liberazione, di quelle pagine decisive della nostra storia, dei coraggiosi che vi ebbero parte, resistendo all’oppressione, rischiando per la libertà di tutti, significa ribadire i valori di libertà, giustizia e coesione sociale, che ne furono alla base, sentendoci uniti intorno al Tricolore”.

Oggi come allora, costruire il futuro dopo la sofferenza

“Nasceva allora una nuova Italia e il nostro popolo, a partire da una condizione di grande sofferenza, unito intorno a valori morali e civili di portata universale, ha saputo costruire il proprio futuro. Con tenacia, con spirito di sacrificio e senso di appartenenza alla comunità nazionale, l’Italia ha superato ostacoli che sembravano insormontabili“.

L’Italia riprese in mano il proprio destino verso la rinascita

Le energie positive che seppero sprigionarsi in quel momento portarono alla rinascita. Il popolo italiano riprese in mano il proprio destino. La ricostruzione cambiò il volto del nostro Paese e lo rese moderno, più giusto, conquistando rispetto e considerazione nel contesto internazionale, dotandosi di antidoti contro il rigenerarsi di quei germi di odio e follia che avevano nutrito la scellerata avventura nazifascista”.

Una nuova volontà di ripresa

“Nella nostra democrazia la dialettica e il contrasto delle opinioni non hanno mai, nei decenni, incrinato l’esigenza di unità del popolo italiano, divenuta essa stessa prerogativa della nostra identità. E dunque avvertiamo la consapevolezza di un comune destino come una riserva etica, di straordinario valore civile e istituzionale. L’abbiamo vista manifestarsi, nel sentirsi responsabili verso la propria comunità, ogni volta che eventi dolorosi hanno messo alla prova la capacità e la volontà di ripresa dei nostri territori”.

La caratteristica degli italiani è superare le avversità

“Cari concittadini, la nostra peculiarità nel saper superare le avversità deve accompagnarci anche oggi, nella dura prova di una malattia che ha spezzato tante vite. Per dedicarci al recupero di una piena sicurezza per la salute e a una azione di rilancio e di rinnovata capacità di progettazione economica e sociale. A questa impresa siamo chiamati tutti, istituzioni e cittadini, forze politiche, forze sociali ed economiche, professionisti, intellettuali, operatori di ogni settore. Insieme possiamo farcela e lo stiamo dimostrando. Viva l’Italia! Viva la Liberazione! Viva la Repubblica!”   Leggi anche: Un’italiana è la prima volontaria a sperimentare il vaccino a Oxford

spot_img

Correlati

Dopo l’addio di Amadeus alla Rai, anche Ranucci e Sciarelli sono a rischio?

Sigfrido Ranucci e Federica Sciarelli fuori dalla Rai? A lanciare quest'ultima indiscrezione è USiGRai,...

Fiorello: “Sanremo potrebbe diventare Pier Festival e Nove punta al settore news di LA7”

Nuove rivelazioni di Fiorello a Viva Rai 2! Dopo aver rivelato degli spoiler, seppur...

Simona Ventura e la paralisi facciale: perché ha scelto di andare in TV comunque e come sta

Simona Ventura lo scorso 8 aprile ha spiegato al pubblico di Citofonare Rai 2,...
spot_img