È scontro tra Fascina e i figli di Berlusconi: “Sfrattata da Arcore e ridotta l’eredità”

I figli di Berlusconi vogliono di nuovo la piena disponibilità della reggia settecentesca e - ora che è passato qualche tempo dalla morte dell'ex Premier - Fascina dovrà fare questo passo.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Marta Fascina sfrattata da Arcore. L’ex compagna del Cav, alla fine, dovrà lasciare la lussuosa residenza lombarda. In breve, i figli di Berlusconi vogliono di nuovo la piena disponibilità della reggia settecentesca e – ora che è passato qualche tempo dalla morte dell’ex Premier – Fascina dovrà fare questo passo.

L’indiscrezione, lanciata da Dagospia e da La Repubblica, è stata confermata in ambienti di Forza Italia. Dove – in verità – la si legge soprattutto in chiave politica. Tra l’altro, la richiesta ha tutta l’aria di un ultimatum: Fascina dovrà lasciare Arcore entro 90 giorni.

Non solo lo sfratto da Arcore: tutti i grattacapi di Marta Fascina

Stando a quanto riporta il quotidiano La Repubblica, i figli di Silvio Berlusconi non avrebbero alcuna intenzione di impugnare il testamento del padre. Ma a una condizione: che Marta Fascina non accampi richieste esagerate, su tutte quella di rimanere a vivere ad Arcore.

Non solo: secondo Dagospia, i figli del Cav starebbero pensando pure di ridurre l’importante lascito pecuniario destinato a Fascina, pari a 100 milioni di euro. Su quest’ultima indiscrezione, però, non ci sono conferme.

E l’ambiente per Fascina non è più tranquillo in Forza Italia, i cui dirigenti non faranno sconti a lei e ai suoi tre protetti (Tullio Ferrante, Alessandro Sorte e Stefano Benigni) per aver tentato il colpo di mano in casa azzurra proprio nei giorni di malattia più concitati per il Cav.

Marta Fascina, tutti i problemi interni a Forza Italia

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In Forza Italia tutto è reso ancora più difficile dai debiti che attanagliano il partito, con cui Marta Fascina dovrà fare i conti. E, nonostante la donna abbia smentito di aver tentato di attribuirsi il logo di FI, poco può fare nei confronti dei suoi tre colonnelli, che avrebbero tentato un colpo di mano interno salvo poi fermarsi a causa dell’aggravamento delle condizioni del Cav.

Qualche dirigente azzurro si è espresso pure sulla questione testamento, sottolinenando: “Ora è cominciata una seconda fase e Fascina non può pensare di essere la prima nella linea di discendenza. I figli, chiaramente, vogliono il loro spazio pur rispettando la volontà del Cavaliere. E, nel partito, Marta non si deve meravigliare se trova davanti un clima non esattamente collaborativo”.

La mancata citazione del figlio Luigi nel testamento olografo

Nei giorni scorsi, si è molto discusso del testamento di Silvio Berlusconi anche per via della presunta esclusione da una parte di esso del figlio minore, Luigi. In realtà, quello del Cav è stato piuttosto un regalo. Basti pensare che nel documento più importante – quello risalente al 2006 – si legge che l’ex Premier avrebbe lasciato parte del patrimonio a tutti i suoi cinque figli in parti uguali, cosa che è appunto accaduta.

La mancata citazione del figlio Paolo nella parte del testamento olografo relativo alle donazioni (e risalente al 2022) non lo pone affatto in una posizione di svantaggio. Anzi: gli risparmierà gli importanti contributi finanziari dovuti al “legato”, che in questo caso è posto come onere su tutti gli eredi, lui escluso.

In breve, tutti gli eredi menzionati dovranno contribuire pro quota alla soddisfazione dei legati, per tutti e tre i beneficiari, ovvero Marta Fascina, Marcello Dell’Utri e Paolo Berlusconi, come prevede l’articolo 662 del Codice civile. Questo significa che in realtà a Luigi è stato fatto un favore, perché – a differenza degli altri – manterrà la sua quota intatta.

Qualcuno ha attribuito l’assenza del nome di Luigi Berlusconi nel capitolo donazioni a un momento concitato e di distrazione del Cav, che si stava apprestando ad un ricovero.

Qualcun altro crede che l’ex Premier l’abbia fatto perché considerava il figlio minore come quello col maggiore fiuto per gli affari. C’è chi invece parla di un’antipatia tra Marta Fascina e Luigi, che quindi avrebbe chiesto al padre di non doverle versare parte dell’eredità.

Leggi anche: Perché Luigi Berlusconi non è nel 3°testamento: “Un regalo per il figlio con più fiuto per gli affari”

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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