Tra le questioni relative al testamento di Silvio Berlusconi che più hanno fatto discutere c’è sicuramente l’assenza – in una parte di esso – di riferimenti al figlio più piccolo, Luigi. Nello specifico, il giovane non viene citato nella richiesta del padre di lasciare parte dell’eredità a Marta Fascina (100 milioni), a Marcello dell’Utri (30 milioni) e al fratello Paolo (100 milioni).
“Cara Marina, Piersilvio, Barbara ed Eleonora”, questo l’esordio scritto da Silvio Berlusconi di proprio pugno, senza citare il figlio minore Luigi. La richiesta continuava: “Sto andando al San Raffaele se non dovessi tornare vi prego di prendere atto di quanto segue”, si legge subito prima dell’elenco delle donazioni alla compagna, al fratello e all’amico.
Luigi Berlusconi: la mancata citazione e i “legati”
Anzitutto va chiarito che Luigi Berlusconi non è stato affatto escluso dall’eredità del padre. Basti pensare che nel documento più importante – quello risalente al 2006 – si legge che l’ex Premier avrebbe lasciato parte del patrimonio a tutti i suoi cinque figli in parti uguali, cosa che è appunto accaduta.
La mancata citazione del figlio Paolo nella parte del testamento olografo relativo alle donazioni (e risalente al 2022) non lo pone affatto in una posizione di svantaggio. Anzi: gli risparmierà gli importanti contributi finanziari dovuti al “legato”, che in questo caso è posto come onere su tutti gli eredi, lui escluso.
In breve, tutti gli eredi menzionati dovranno contribuire pro quota alla soddisfazione dei legati, per tutti e tre i beneficiari (Fascina, Dell’Utri, Paolo Berlusconi), come prevede l’articolo 662 del Codice civile. Questo significa che in realtà a Luigi è stato fatto un favore, perché – a differenza degli altri – manterrà la sua quota intatta.
Perché Luigi Berlusconi non è stato citato nel 3°testamento?
Qualcuno ha attribuito l’assenza del nome di Luigi Berlusconi nel capitolo donazioni a un momento concitato e di distrazione del Cav, che si stava apprestando ad un ricovero.
Qualcun altro crede che l’ex Premier l’abbia fatto perché considerava il figlio minore come quello col maggiore fiuto per gli affari. C’è chi invece parla di un’antipatia tra Fascina e Luigi, che quindi avrebbe chiesto al padre di non doverle versare parte dell’eredità.
In ogni caso, non c’è una spiegazione definitiva alla scelta dell’ex leader di Forza Italia. Quel che è certo è che Luigi Berlusconi non dovrà versare quei soldi e che l’ipotesi di ricorso da parte degli altri fratelli sia piuttosto remota.
Chi è Luigi Berlusconi, figlio minore del Cav
Sempre deciso a seguire le orme del padre, Luigi Berlusconi inizia sin da giovane a interessarsi alle aziende di famiglia e ad appena 19 anni, nel 2007, entra nel consiglio di amministrazione di Mediolanum Spa, uno degli asset di Fininvest.
Una volta conclusi gli studi, diventa presidente del Cda di Holding Italiana Quattordicesima Spa, poi Consigliere di amministrazione di Mediolanum Spa. Oggi, oltre a seguire gli affari di famiglia, ha fondato pure una Onlus, la Opsis, e gestisce alcune start-up.
Se Pier Silvio è l’uomo di Mediaset, Marina la “prediletta” ed erede della gestione di gran parte dell’impero paterno, Barbara la regina del gossip ai tempi della relazione con il calciatore del Milan Alexandre Pato, il più piccolo dei figli del Cavaliere e la sorella Eleonora rimangono quelli di cui si sa meno.
A sorpresa, qualcuno ha azzardato l’ipotesi che possa essere proprio Luigi Berlusconi l’erede politico del padre, ipotizzando per lui un futuro ben diverso da quello di imprenditore. Ma rimangono voci non confermate, nulla di più.
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