Omicidio Barbara Capovani, il marito: “La tua dedizione al lavoro era totale. Eri nata medico”

Michele Bellandi, marito di Barbara Capovani, ricorda sui social la compagna di vita, uccisa da un suo ex paziente, tessendone le lodi come moglie, madre ed eccellente psichiatra.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Il marito della dottoressa Barbara Capovani ha ricordato, con uno straziante messaggio sui social, la moglie, madre e medico specialista, brutalmente uccisa nell’esercizio della sua professione di psichiatra da un suo paziente, Gianluca Paul Seung.

Oltre ad essere per Michele Bellandi, marito di Barbara Capovani, uno sfogo sua intenzione è quella di far sapere a tutti chi era sua moglie e quanta dedizione metteva nel suo lavoro e nel rapporto con i suoi pazienti.

Marito di Barbara Capovani: “La personalità di mia moglie era poliedrica, semplice e aperta a tutti”

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Michele Bellandi, il marito 55enne di Barbara Capovani, scrive così sui social. Ne riportiamo le parti più salienti del messaggio dedicato alla sua defunta moglie:

Amore mio non so neanche da dove iniziare, come fare a dire delle cose che possano renderti giustizia, che possano far, se non capire, almeno intuire chi era Barbara. La poliedricità della tua personalità, le sue infinite sfaccettature e allo stesso tempo la tua gentile semplicità che ti rendeva accessibile ed aperta a tutti, senza eccezioni.

Piccina è vero ma in realtà un vero gigante: entravi in punta di piedi nella vita degli altri e gliela cambiavi per sempre, come per magia, in un istante: la tua curiosità, la tua’ intelligenza. Il tuo coraggio ed il tuo intuito, la tua voglia di aiutare ti rendevano in grado di capire le situazioni e trovare soluzioni sempre e per tutti.

Così in un attimo diventavi un punto di riferimento, e quelle persone che fino a poco prima non ti conoscevano, improvvisamente non potevamo più fare a meno di te.

Barbara Capovani, coraggiosa e dedita al lavoro

Il marito ne elogia poi il suo magnetismo e la sua dedizione totale nel lavoro:

È buffo, per tanti anni hai lavorato al dipartimento delle dipendenze: ma nessuna droga ne dava di più della tua presenza. Persino per i tuoi amati cani, sempre ipnotizzati dal tuo sguardo profondo e penetrante. Ed i vari addestratori che amavi contattare per capire ogni singolo aspetto dei tuoi miglior amici, erano tutti allibiti: nessuno aveva mai visto una relazione così stretta ed una dipendenza così totale nei loro decenni di esperienza.

La tua dedizione al lavoro poi era totale. Non facevi il medico, eri nata medico: a 6 anni avevi deciso che avresti fatto la psichiatra e così è stato. La tua era una missione in cui hai sempre dato tutta te stessa. Non ti interessava la gloria personale, i soldi, rifuggivi l’apparire sui giornali.

Eri pura sostanza, eri il fare verso l’apparire, avevi mille idee e una capacità di risolvere i problemi ineguagliabile. Ciò che ti guidava, come mi dicevi spesso, era “fare la cosa giusta, se cerchi di fare la cosa giusta tutto diventa più semplice”. Certo eri anche testarda e di una determinazione incrollabile ma soprattutto coraggiosa. Nessuna minaccia, nessuna offesa, ti scalfiva.

Marito di Barbara Capovani: “Spero di continuare ad essere forte anche senza di te al mio fianco”

Poi un ricordo alla compagna di vita, che rappresentava un faro per la sua famiglia:

Ma soprattutto eri la nostra stella cometa, eri la luce della famiglia, dedicavi tempo a ciascuno, individualmente e poi tutti insieme, eri il centro delle nostre chiacchierate, con le tue affermazioni non di rado provocatorie. Spesso criticata, poche volte “riconosciuta” – almeno non in quel contesto- per tutto ciò che facevi per noi, come tutti i grandi leader.

Ci dicevamo spesso che da soli saremmo stati due “disgraziati” ma che insieme eravamo invincibili. Spero di trovare la forza per continuare ad esserlo anche senza di te al mio fianco, soprattutto per prendermi cura di ciò che era la tua preoccupazione più grande: “I tuoi bambini”.

Grazie per avermi accettato incondizionatamente, così come sono, ben conscia di tutti i miei difetti; grazie per tutto quello che mi hai insegnato e per aver lasciato a me e a tutti noi un esempio indelebile. Amore mio tu sarai qui, con noi, per sempre.

Il cognato della vittima, Stefano Bellandi, anche lui medico, la ricorda così, in un’intervista al Corriere della Sera, tessendone le lodi come persona e professionista: “Ho conosciuto tanti professionisti. Le posso dire, con la mano sul cuore, che Barbara era la più intelligente, altruista e brava che abbia conosciuto in mia vita. L’unica cosa che ci auguriamo è che nessuno debba più vivere episodi di violenza così”.

Leggi anche: Crepet sull’omicidio di Barbara Capovani: “Psichiatri lasciati soli. Senza ascolto non c’è cura”

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