“Io ci ho creduto ed è nata Vita”: Manuela partorisce col tumore al seno

La donna, originaria di Brindisi, ha dato alla luce Cecilia Vita all'ospedale Perrino di Brindisi lo scorso 2 agosto e la sua storia è stata raccontata da Il Corriere della Sera.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Manuela Vergari ha 40 anni e ha partorito nonostante il carcinoma mammario. La donna, originaria di Brindisi, ha dato alla luce Cecilia Vita all’ospedale Perrino di Brindisi lo scorso 2 agosto e la sua storia è stata raccontata da Il Corriere della Sera.

Vergari ha spiegato: “Racconto la mia storia, offro la mia testimonianza per infondere coraggio e dare speranza alle donne che si trovano nelle mie condizioni. Sappiatelo, ci sono delle alternative”.

Manuela Vergari: “Mi avevano detto che avrei dovuto rinunciare al figlio”

Insomma: Manuela Vergari ha scoperto di essere incinta e di avere un tumore al seno quasi nello stesso momento. “Tutto è cominciato il 30 novembre scorso – ha detto – faccio gli esami di routine che le donne devono fare per la prevenzione, mammografia ed ecografia al seno. E la biopsia mi rivela che ho un carcinoma. Il 17 dicembre faccio un test di gravidanza, tra l’altro non cercata, e scopro di essere incinta”.

Nei 17 giorni tra la mammografia e prima di scoprire di essere incinta sono stata male, molto male, perché sapere di avere un tumore richiede forza – ha raccontato la donna – Ma nel momento in cui ho saputo del cuoricino che batteva dentro la mia pancia, ho capito immediatamente che dovevo salvare le due vite, la sua e la mia”.

Da subito, però, i medici non le hanno dato grandi speranze per la gravidanza: “Per abbreviare il racconto dico che qui in Puglia mi hanno detto che l’unica alternativa per risolvere la situazione era l’aborto, rinunciare al figlio”.

Manuela Vergari: “Il 2 gennaio ero già al San Martino di Genova”

Ma Manuela Vergari non ha mai accettato quel verdetto. E si è mossa subito per cercare un’altrnativa all’aborto forzato: “Ho studiato a Pisa e conoscevo un medico del Gaslini di Genova che mi ha suggerito di rivolgermi a Lucia Del Mastro, specializzata in oncologia ed esperta proprio dei casi nei quali ci sono donne con carcinoma e nello stesso momento incinte”.

Quindi, subito dopo, Manuela è partita in direzione Genova: “Il 2 gennaio scorso ero già al San Martino credendo, tra l’altro, di dover fare solo una visita. Qui ho avuto una minaccia di aborto e mi hanno trattenuta in ospedale e il 12 gennaio mi hanno sottoposta a mastectomia. Ora tra 7-8 mesi farò la ricostruzione mammaria”.

E quando le si chiede come abbia vissuto l’asportazione totale della mammella, risponde: “Per una donna non è semplice, ma io non ho pensato all’estetica in quei momenti e mi sono affidata completamente all’équipe del ‘San Martino’. Dal 5 settembre prossimo mi sottoporrò a una terapia ormonale”.

Manuela Vergari: “Mi dispiace non essere stata operata in Puglia, dove non mi hanno dato un’alternativa all’aborto”

Manuela Vergari lavora a Cellino San Marco in un centro benessere, sportivo e medico, è laureata in Chimica farmaceutica ed è attualmente è iscritta alla facoltà di Enologia e Viticoltura a Lecce. E ha spiegato: “Anche se sono cattolica, io credo nella Medicina e nei medici che fanno ricerca, anche per mia formazione. Ho avuto fiducia nella scienza. A me dispiace di non essere stata operata in Puglia, dove non mi hanno dato un’alternativa all’aborto perché non è facile stare lontana da casa”.

Accanto a lei, sempre pronto a sostenerla, c’era il suo compagno Mirko che “sin dal primo momento ha condiviso la mia scelta ed è sempre stato a Genova con me, non mi ha lasciata un attimo”. Poi, la la sua famiglia “anche se era un po’ preoccupata”.

E quando – in ultimo – le è stato chiesto perché ha rifiutato le linee guida che in Puglia volevano seguire, Manuela ha risposto: “Perché sapevo che c’era un’alternativa al ‘San Martino’ di Genova. Però ho partorito al ‘Perrino’ di Brindisi”.

Leggi anche: Rivoluzione nel Parkinson: gli occhi svelano l’insorgenza 7 anni prima della malattia

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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