Manovra, misure per 35 miliardi: “L’Italia riparte”

Ieri sera il consiglio dei ministri ha approvato il testo della manovra, il documento programmatico di economia e finanza per l'anno 2023. Vediamo tutti i dettagli.

Rosarianna Romano
Rosarianna Romano
Rosarianna Romano, classe 1997. Formazione umanistica e interessi eclettici, sedotta dall'arte e dalla storia contemporanea, ama leggere i libri e la realtà. Nata in Puglia e bolognese d'adozione.
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Il Consiglio dei ministri, ieri sera, ha approvato il testo della manovra, il documento programmatico di economia e finanza per l’anno 2023, presentato più tardi del solito a causa dei tempi tecnici, dovuti alla formazione del nuovo esecutivo e all’inizio delle sue attività.

Oggi alle 10, il presidente del consiglio Giorgia Meloni presenterà le misure adottate in conferenza stampa. Vediamo i vari punti in programma nella manovra, dalle pensioni all’abrogazione del reddito di cittadinanza dal 1° gennaio 2024.

Le parole di Meloni sulla manovra

Il premier, ieri sera, con un tweet, una volta approvata la manovra ha specificato che oggi in conferenza stampa avrebbe illustrato:

nello specifico tutti i provvedimenti di un’importante e coraggiosa manovra economica a sostegno dei cittadini, con particolare attenzione ai redditi bassi e alle categorie in difficoltà. L’Italia torna a correre.

Pensioni minime e “Quota 43”

Veniamo nel dettaglio cosa prevede la manovra per le pensioni:

  1. Aumentano le pensioni minime (da 523 a circa 600 euro).
  2. Scatta “Quota 103”: si potrà andare in pensione con 62 anni d’età e 41 di contributi versati. Si tratta di una soluzione valida per il solo 2023, in attesa di una riforma complessiva.
  3. Cambia “opzione donna”, la misura che consente alle lavoratrici (con almeno 35 anni di contributi), di ottenere un trattamento pensionistico con requisiti ridotti. “Opzione donna” sarebbe così prorogata di un anno ma sarebbe condizionata dal numero di figli: si esce a 58 anni con due o più figli, a 59 se si ha un solo figlio e a 60 chi non ne ha.

Reddito di cittadinanza

Dal 1° gennaio 2024 il Reddito di cittadinanza viene abrogato. Sarà sostituito da una nuova riforma. L’ipotesi di una cancellazione immediata del beneficio già dal 1° gennaio 2023 è apparsa troppo radicale.

Una mediazione è stata proposta dalla ministra del Lavoro, Maria Elvira Calderone, la quale ha ipotizzato un anno “cuscinetto” (fino al 31 dicembre 2023), in cui inserire i circa 650 mila lavoratori occupabili nel mondo del lavoro. Alla fine il Governo ha deciso di ridurre questa finestra a otto mesi. Inoltre, il beneficio si perderà già al primo rifiuto, anche di un impiego per pochi giorni. Si prospetta un risparmio stimato di 734 milioni di euro.

Le altre misure della manovra

Tra le altre misure approvate nella manovra:

  1. L’Iva scenderà al 5% sui prodotti di prima necessità per l’infanzia (come i pannolini) e gli assorbenti. Salta, invece, la cancellazione dell’imposta sul valore aggiunto per pane, pasta e latte. Prevista l’estensione, a chi ha un reddito inferiore a una soglia attorno ai 20 mila euro, della Social card, la carta per gli acquisti per beni di prima necessità.
  2. Il taglio del cuneo fiscale: rappresenterà un vantaggio netto che varia dai 24 ai 45 euro netti a mese, per 13 mensilità di stipendio, per i redditi compresi tra i 15 mila e i 30 mila euro, interamente a favore dei lavoratori.
  3. Misure per arginare il caro-energia, tramite interventi che vanno dal potenziamento del bonus sociale ai crediti di imposta rafforzati per le piccole e medie imprese.

Leggi anche: Meloni: “G20 un successo. Italia all’avanguardia con capo di governo donna”

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Rosarianna Romano, classe 1997. Formazione umanistica e interessi eclettici, sedotta dall'arte e dalla storia contemporanea, ama leggere i libri e la realtà. Nata in Puglia e bolognese d'adozione.
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