Mandragora scambiata per spinaci, intossicate 10 persone: sintomi e come riconoscerla

Nel napoletano 10 persone si sono intossicate per aver mangiato della mandragora scambiandola per spinaci. Vediamo di conoscere meglio questa pericolosa pianta.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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A Napoli dieci persone sono state intossicate, di cui una grave, per aver mangiato della mandragora, pianta velenosa confusa per il suo aspetto con bieta e spinaci. Questa sarebbe l’ipotesi a cui stanno lavorando i carabinieri della Compagnia di Pozzuoli, che hanno fatto partire le indagini all’ospedale Santa Maria Delle Grazie.

Secondo quanto fatto sapere dalla asl Napoli 2 Nord, gli intossicati apparterebbero a tre diversi nuclei familiari. I soggetti hanno accusato problemi intestinali e intensi malori tali da rendere necessario il ricovero in ospedale.

Mandragora: le indagini sui lotti a rischio

mandragora

La sintomatologia delle persone intossicate sarebbe riconducibile alla mandragora. La verdura confusa per spinaci è stata acquistata sfusa, in diversi negozi nei comuni di Quarto e Monte di Procida. Intanto i carabinieri di Pozzuoli ed i Nas, a scopo precauzionale, stanno ritirando da alcuni fruttivendoli e market di Pozzuoli e Quarto alcune partite di verdura.

Le indagini inoltre stanno ricostruendo la filiera di distribuzione per rintracciare i lotti a rischio, che sarebbero stati commercializzati da società di Aversa, Forio d’Ischia, Volla, San Valentino Torio, nel Salernitano e Avezzano, in provincia de L’Aquila.

Mandragora: dove cresce, come riconoscerla e quali sintomi dà

La Mandragora officinarum cresce in tutta Europa e nell’Africa del Nord, soprattutto nelle aree mediterranee. Si può trovare sia in collina e sia nelle zone calde e umide. La pianta contiene alcaloidi tropanici, sostanze attive altamente tossiche, come la L-iosciamina, la scopolamina e la atropina, che ha azione midriatica (dilata cioè le pupille).
Tra i sintomi si riscontrano allucinazioni, deliri e disturbi gastrointestinali
, come quelli riscontrati dagli intossicati nel napoletano, ma anche altri:

  • dilatazione delle pupille
  • secchezza delle fauci
  • visione offuscata
  • tachicardia
  • sonnolenza
  • episodi maniacali
  • confusione mentale
  • febbre
  • difficoltà di minzione e costipazione

Nei casi più gravi, dovuti a quantità maggiori di pianta ingerite, può portare al coma e alla morte.

Le sue foglie possono essere confuse con gli spinaci, la bietola, il cavolo nero e la borragine.

Tra mito e leggende

La mandragora in passato veniva considerata un’erba magica per via delle sue proprietà allucinogene e narcotizzanti, e usata in pozioni e unguenti che si credeva efficaci contro la sterilità.

È nota inoltre per via delle sue radici che in primavera assumono la forma antropomorfa. A tal proposito è nota la leggenda secondo cui una volta estirpata dal terreno la pianta sarebbe stata in grado di emettere un urlo capace di uccidere chiunque l’avesse ascoltato, in caso non si rispettino le regole di raccolta.

Nell’immaginario delle nuove generazioni è conosciuta grazie ai film di Harry Potter.

Leggi anche: Allarme ragno violino: come riconoscerlo e cosa fare in caso di puntura

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