Mammografia gratis a partire dai 45 anni ma nessuna lo sa

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53mila donne ogni anno in Italia si ammalano di tumore al seno. Paolo Veronesi, presidente di Fondazione Umberto Veronesi e direttore del Programma di Senologia all’Istituto Europeo di Oncologia ci ricorda che il tumore al seno è il più diffuso. L’80 per cento delle donne che si ammalano ha più di 50 anni, ma l’incidenza nelle 40enni è in crescita. La prevenzione può salvare la vita. Se la diagnosi è precoce guarisce il 90 %, pertanto ogni anno alle donne tra i 50 e i 69 anni è rivolto l’invito dalla Asl tramite lettera a sottoporsi all’esame di mammografia.

Ascoltare i sintomi come campanello d’allarme

Ascoltare i sintomi è la prima regola per monitorare il rischio di tumore al seno, perdite di liquido o sangue dal capezzolo, rigonfiamento dei linfonodi al collo o nell’ascella, la presenza di un nodulo dai profili irregolari o il rigonfiamento di una parte o di tutto il seno, la pelle a buccia d’arancia, avvallamenti che modificano la forma del seno, alterazioni del capezzolo.

Controllati anche se hai meno di 40 anni

Gli strumenti per tener a bada i rischi di tumore al seno, oltre la mammografia sono la risonanza magnetica e la visita senologica. Mentre l’ecografia, indicata per donne giovani, svolge una valutazione sulle dimensioni dei noduli al seno nel seno e dei loro bordi per verificare eventuali irregolarità di forma, la mammografia individua le microcalcificazioni. È utile fare l’autopalpazione del seno una volta al mese e se si avverte qualcosa di diverso bisogna contattare il medico. Mentre alle 40enni si consiglia un esame mammografico all’anno, affiancandosi ai medici radiologi e senologi esperti, l’ecografia al seno è consigliata a partire dai 30 anni.

Basilicata, Emilia Romagna, Liguria e Lombardia estendono lo screening

Marco Zappa, il direttore dell’Osservatorio Nazionale Screening, della sede dell’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica di Firenze, ha confermato:

Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana e Valle d’Aosta coprono almeno il 10 per cento della loro popolazione femminile. Alcune sono già molto avanti e invitano praticamente tutte le donne nella fascia 45-49 anni, altre sono agli inizi. Fare l’esame all’interno di un programma di screening significa entrare in un percorso che è organizzato per seguire al meglio le persone in caso vengano trovate positive, per evitare trattamenti eccessivi, e per questo la soluzione ottimale sarebbe che tutte le Regioni si organizzassero per includere le donne più giovani e più anziane. Accettare l’invito è determinante: le statistiche ci dimostrano che fare regolarmente la mammografia riduce il rischio di morire per tumore della mammella del 40 per cento.

Come sottoporsi a mammografia gratis

Lo screening salvavita permette di diagnosticare per tempo un tumore del seno. Alcune Regioni hanno esteso l’invito a sottoporsi alla mammografia gratis già a partire dai 45 anni fino ai 74. La legge è stata voluta da Umberto Veronesi: è ancora poco conosciuta ma consente di sottoporsi al test mediante Servizio sanitario nazionale anche tra i 45 e 49 anni. Per sottoporsi all’esame è sufficiente recarsi dal medico di base che tramite impegnativa consentirà la prenotazione. Conosciuta anche come Legge Veronesi, l’esenzione ticket per la mammografia ogni due anni fra 45 e 69 anni è stabilita per la prima volta nella legge finanziaria dell’anno 2000 (legge 388/00, articolo 85 comma 4).

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