“Dimmi i nomi dei tuoi ex” e la pesta a sangue: due anni e 6 mesi per Luca Alberto Granocchia

Ha picchiato la fidanzata, una studentessa universitaria, con calci e pugni, ha tentato di strangolarla e le ha sbattuto la testa contro il muro.

Silvia Aldi
Silvia Aldi
Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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J. D., 25 anni, è una delle ex fidanzate di Luca Alberto Granocchia, 29 anni, milanese già condannato in secondo grado a oltre 2 anni di carcere con l’accusa di averla picchiata brutalmente e già a processo con rito immediato per i maltrattamenti e le lesioni a un’altra donna di 29 anni.

La studentessa universitaria, assistita dall’avvocato Lara Benetti, decide di raccontare in un’intervista a Repubblica, la violentissima aggressione avvenuta a inizio giugno 2019:

Ho capito che non sono stata l’unica a subire le sue violenze, di sicuro sono stata tra le poche che ha avuto il coraggio di denunciarlo.

Luca Alberto Granocchia, aggressione violentissima perché “turbato dal numero degli ex”

Luca Alberto Granocchia e J. avevano cenato con amici ed erano rincasati presto. Poco dopo, J. ha detto a Granocchia di essere stanca perché il giorno dopo si sarebbe dovuta alzare presto.

Ed è lì che, improvvisamente, Luca Alberto Granocchia va su tutte le furie, ha cambiato faccia, e ha preteso di sapere i nomi di tutti i gli ex di J:

Io ero impietrita, sono una persona molto tranquilla, tendo a non rispondere alle provocazioni, non mi piace litigare.

Così ho iniziato a dire qualche nome a caso, ma lui voleva controllare i loro profili sui social network.

Così prova a sequestrarle il telefono. Poi la assale con calci e pugni sulla pancia e sulle braccia.

La afferra per il collo, le sbatte la testa contro un muro, facendole perdere i sensi. Prima di uscire di casa le lancia addosso dell’acqua e la umilia ancora, spegnendole una sigaretta sulla mano.

Poi, le intima di non raccontare a nessuno quanto accaduto, altrimenti manderà qualcuno ad ammazzare lei e la sua famiglia:

Mi sono trascinata sullo zerbino fuori da casa mia, coperta solo da un lenzuolo. Provavo a sibilare aiuto, ma non riuscivo a muovermi.

Leggi anche: Femminicidio a Padova, uccide moglie incinta: la violenza sulle donne che non si ferma

Luca Alberto Granocchia, condannato a due anni e 6 mesi

Luca Alberto Granocchia.

Dopo poco i vicini si accorgono della ragazza e chiamano il 118. Gli stessi vicini hanno testimoniato a suo favore, così la giovane modella ha trovato la forza di denunciare.

Luca Alberto Granocchia è accusato di avere tentato di soffocarla sbattendole la testa contro il muro, l’inchiesta è stata coordinata dal pm Rosaria Stagnaro.

Nelle motivazioni della sentenza del gup Roberto Crepaldi si legge che a riprova della grave aggressione subita dalla ragazza, parte civile, ci sono i plurimi riscontri fotografici allegati agli atti e anche le affermazioni dei medici dell’ospedale Policlinico che hanno preso in cura la ragazza e ne hanno descritto le condizioni d’ingresso:

Quando è arrivata l’ambulanza ero cieca, tante le botte che avevo preso.

Tuttora ho dei problemi alla vista. 

Chi è Luca Alberto Granocchia? “Un violento dietro una facciata affascinante”

Non era la prima volta per Luca Alberto Granocchia, è già stato condannato a Milano nel 2018 per maltrattamenti a sua madre.

Inoltre, dopo l’aggressione a J., ha conosciuto un’altra donna che lo ha denunciato dopo essere stata pestata al punto da finire all’ospedale di Belluno.

J., racconta ancora che nulla della sua personalità lasciava trasparire simili trascorsi:

Era benestante, bene inserito, a Milano conosceva i posti giusti. E poi è davvero un ragazzo affascinate, intelligente, spigliato, con tantissime idee, in grado di farsi adorare da tutti.

Nei mesi a venire, attraverso i social, J. viene a sapere di un’altra ragazza, romagnola, che sarebbe stata con il 29enne circa un anno e mezzo e che avrebbe subito violenze da parte sua, senza avere mai avuto il coraggio di denunciarlo:

La speranza è che, se ci sono state altre persone ad avere subito violenze da parte sua, si facciano avanti.

È importante che questo avvenga, perché non capiti più a nessun’altra quello che è accaduto a me.

Leggi anche: Revenge porn, stupro, violenza fisica, verbale, stalking, femminicidio

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Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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