Lo smart working è donna – ecco come trovare il giusto equilibrio nella vita delle mamme

Federica Tuseo
Federica Tuseohttp://ildigitale.it
Federica Tuseo. Classe 1994. Redattrice. Nomade digitale, alla costante ricerca di novità e sempre pronta a partire per girare il mondo, raccontando storie di vita vissuta. Una laurea triennale in Lingue e culture moderne ed una magistrale in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Web, startup e innovazione sono i suoi orizzonti di ricerca.
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Immaginate di essere una giovane donna che, giunta ad un punto cruciale della sua vita, si ritrova davanti ad un bivio: da un lato la strada più antica del mondo, quella che molte prima di lei hanno percorso, ossia quella di essere una madre e di dedicare il proprio tempo ai figli; dall’altro lato la strada in salita, che prevede altri tipi di ostacoli e di soddisfazioni, cioè una vita dedicata alla carriera professionale. Nonostante gli anni passino e le abitudini condivise siano in continua evoluzione, molte donne si ritrovano a dover scegliere nel 2019 fra le due alternative, ma, a differenza del passato, non tutte scelgono l’una a discapito dell’altra. La soluzione si chiama smart working. Leggi anche: Smart working, fa felici i dipendenti ma anche le aziende

Donna, smart working e work-life balance

Sono tante le definizioni di smart working, ma in generale si può dire che sia una nuova filosofia manageriale i cui concetti chiave sono flessibilità e autonomia applicati a più elementi, dalla scelta degli spazi a quella degli orari e degli strumenti da utilizzare, al fine di responsabilizzare i risultati. Il ripensamento intelligente dell’attività lavorativa, senza dubbio, favorisce il superamento del gender gap e migliora il cosiddetto work-life balance. Quest’ultimo si traduce come bilanciamento tra la vita lavorativa e aspetti della vita privata, ad oggi una delle qualità maggiormente richieste soprattutto dalle nuove generazioni. Molti, a parità di stipendio o anche essendo meno retribuite, preferiscono avere più tempo da dedicare alla famiglia, senza però rinunciare al lavoro. Ricordiamo, però, che lo smart working non è semplicemente un’iniziativa di work-life balance e welfare aziendale, ma una lenta rivoluzione che implica un profondo cambiamento culturale e un’evoluzione dei modelli organizzativi aziendali. Un processo profondo e lento che va studiato step by step e che presuppone una governance integrata tra gli attori coinvolti. Dopo alcuni anni di diffidenza e resistenza, anche l’Italia e le sue aziende si sono aperte al lavoro flessibile. Nel 2018 gli smart worker erano ormai 480mila, in crescita del 20%, inoltre più della metà delle grandi imprese e l’8% delle PMI ha iniziative concrete di smart working, grazie anche alla legge sul Lavoro Agile dello scorso anno. A sfruttare i benefici del lavoro flessibile sono soprattutto le donne, le quali grazie alla nuova prospettiva lavorativa sono più motivate, più produttive e capaci di destreggiarsi tra obblighi professionali e personali.

Storie di mamme e donne in carriera

Oggi, in occasione della festa della mamma, Copernico ha voluto fare un punto attraverso la storia di alcune donne, mamme, che hanno scelto entrambe le cose: famiglia e lavoro. Ecco tre storie, raccontate da Isabella Strada, Strategic Partnerships & Ecosystem di Copernico e Smart Working Mama da 13 mesi, a Finanza.com su come lo smart working ha migliorato la gestione famigliare. Valeria Fassio, consulente legale di Lavoix, dopo la terza maternità in tre anni ha deciso di cercare un posto smart, per poter avere orari flessibili e la possibilità di lavorare da casa. Racconta:

Era il 2014 e sono andata alla ricerca di un capo che concepisse questo metodo: l’ho trovato solo negli stranieri. Oggi però le cose sono cambiate anche in Italia e le aziende cominciano ad aprirsi a questa metodologia lavorativa che è il massimo per una mamma.

Valeria si sveglia due ore prima dei bambini, lavora da remoto, poi prepara la colazione e accompagna i figli a scuola prima di tornare a casa e rimettersi al PC. Il pomeriggio lo dedica ai bambini e ricomincia a lavorare intorno alle 6, quando torna a casa il marito, oppure dopo cena. Due giorni a settimana, invece, va a Milano negli uffici di Copernico.

Una delle condizioni chieste al mio datore di lavoro, in fase di assunzione, era un ufficio vicino alla stazione e all’interno di una struttura funzionale con segreteria e reception che potessero raccogliere posta e comunicazioni da consegnarmi i giorni che ero lì.

Inoltre, quando è a Milano, Valeria incontra altre persone che lavorano negli uffici di Copernico, fa networking, partecipa ad alcuni incontri e riesce a fare vita di azienda. In questo modo ha raggiunto il perfetto equilibrio tra vita privata e lavorativa. Sabrina Ronca, HR di Alphaomega, si è trasferita da Milano a Pescara, la città del compagno, quando è nato suo figlio.

Ero sicura di dover lasciare il mio lavoro, invece la mia azienda mi ha offerto la possibilità di lavorare 3 giorni da Milano e 2 da casa. Sono riuscita a gestire il periodo dell’allattamento e oggi riesco a dedicare le giuste attenzioni a mio figlio. Certo, non è semplice, ma per noi donne è la soluzione per poter passare il tempo con i nostri bambini.

Elisa Boccaccini, responsabile comunicazione di Machiavelli Music, lavora nella sede Copernico di Torino e apprezza le possibilità di networking degli uffici smart:

Una mamma che lavora passa la maggior parte del suo tempo a casa o in ufficio; spazi come questi di Copernico ti permettono di incontrare gente, fare nuove conoscenze: è un luogo stimolante.

Leggi anche: L’imprenditoria è donna: 5 startup italiane di successo ce lo dimostrano di Federica Tuseo

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