Lino Banfi all’UNESCO: vince l’Italia del Chissenefrega

Alessandro Isidoro Re
Alessandro Isidoro Re
Alessandro Isidoro Re. Classe 1990, "Umanista 4.0", è autore e redattore per Triwù, società di comunicazione scientifica, dove si occupa di tecnologia e filosofia. Scrive online su riviste tra cui Linkiesta, Il Tascabile, L’indiscreto e Quaderni d’Altri tempi. È Presidente fondatore dell’associazione CON.CRE.TO., impegnata nell’organizzazione di eventi culturali e interdisciplinari nella città di Milano.
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È la notizia del momento, e già questa frase ci dà molto da pensare… Nel corso dell’evento di presentazione del Reddito di Cittadinanza, il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio ha annunciato che Lino Banfi sarà uno dei nuovi commissari che rappresenterà l’Italia all’Unesco. Niente sensazionalismi o ironie da quattro soldi, ché la vicenda è già ironica di per sé. Non fosse che da ridere c’è ben poco. Il meccanismo, anzi, è serissimo – preciso e puntuale. E segue la dinamica perfetta “notizia assurda per celare vera notizia rachitica”. In questo caso, un Reddito di Cittadinanza più scarno di quello che si paventava.

Banfi commissario Unesco, due diverse chiavi di lettura

  • Banfi all’Unesco, un comico che si è profuso in lavori cinematografici spesso sessisti, redimendosi nel tramonto della vita impersonando il saggio e pacato Nonno Libero in Un medico in Famiglia, significa: tutti possono fare tutto. E, purtroppo, non è così. L’equazione democratica è stata stravolta e travisata nelle sue radici. L’obiettivo nostro, anche di chi vi scrive, dovrebbe essere, sì, quello di donare a tutti le stesse possibilità; non donare a tutti le stesse possibilità senza merito o preparazione. Io posso fare l’avvocato, certo – ma in un’altra vita, in questa non ho scelto quel percorso, e sono quindi inadeguato.
  • Troppi plurilaureati, io porterò un sorriso: questo il succo del discorso del commissario Lino Banfi. Un’altra equazione stuprata. Istruzione = Tristezza. Siamo ancora rimasti al Leopardi depresso perché troppo colto. Cazzate. Era più vivo lui di tutti noi. L’istruzione porta consapevolezza, a volte sinonimo di realismo – ma non per questo è da preferire una spensierata ignoranza. Questo è patrimonio degli animali.

L’Italia del Chissenefrega

Questo annuncio sembra essere l’ennesima tappa verso la costruzione di una nuova identità nazionale, che viaggia verso stereotipi faciloni e aleatori. L’Italia della brava gente, ignorante ma dal cuore caldo, che sa “sorridere”. L’Italia del chissenefrega. L’Italia della pizza e mandolino. L’Italia di Lino Banfi all’Unesco. Dovremmo risvegliarci tutti quanti dal torpore dell’indifferenza in cui siamo caduti, ricordando le parole di Antonio Gramsci – nato, per ironica coincidenza, nello stesso giorno della proclamazione di Banfi all’Unesco:

“L’Indifferenza è il peso morto della Storia”

di Alessandro Isidoro Re

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