È giusto liberalizzare i brevetti sui vaccini per uscire dalla pandemia?

La condivisione dei brevetti sui vaccini significa sostenere una libera e, soprattutto, equa distribuzione del farmaco tra Paesi ricchi e poveri. Attesa in merito la decisione dell'OMC dell'11 marzo.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Privatizzare o liberalizzare i brevetti sui vaccini? Il tema ha preso banco, come è ovvio che fosse, già quando le fasi di sperimentazione erano ancora allo stato embrionale.

Le paure e i quesiti legati al farmaco ovviamente erano numerosi: gli effetti collaterali sulle persone, una distribuzione puntuale, ma soprattutto, ed è il più importante, un trattamento equo nella distribuzione e somministrazione dei vaccini a favore dei paesi più poveri.

Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom, a metà gennaio dichiara:

In 49 paesi ad alto reddito le persone vaccinate ammontavano già a 40 milioni, mentre nei paesi a basso reddito sono state vaccinate solo 25 persone.

In previsione della “guerra dei vaccini” già lo scorso anno l’OMS stessa aveva avviato il progetto: “COVID-19 Technology Access Pool”. Una piattaforma per favorire la condivisione dei brevetti sui vaccini, in modo da sostenere una libera ma soprattutto equa distribuzione tra paesi ricchi e poveri.

Brevetti sui vaccini anti-Covid: nasce il progetto #NoprofitOnPandemic

India e Sudafrica hanno fatto richiesta presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) di eliminare i brevetti sui vaccini, o quanto meno decidere per una sospensione temporanea di questi, così da poter produrre vaccini in scala mondiale e in base alle esigenze di ogni singolo popolo.

“No profit on pandemic” è il progetto attraverso il quale il Comitato Nazionale per l’iniziativa dei cittadini europei (ICE) ha aderito alla battaglia cominciata da India e Sudafrica.

Comitato al quale hanno aderito numerose realtà italiane come:  Acli, Emergency, Libera, Oxfam, Intersos, Gruppo Abele, Cgil, Cisl e Uil, Cobas, Arci, l’Associazione Dossetti, l’associazione delle ong italiane (Aoi), Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista, Verdi, Potere al popolo e Transform.

La lettera dei 67 a Mario Draghi per favorire la liberalizzazione dei brevetti sui vaccini

brevetti sui vaccini la lettera dei 67 a mario draghi

Mario Draghi ha ricevuto una lettera appello firmata da Vittorio Agnoletto, Silvio Garattini, don Luigi Ciotti, Gino Strada, Raffaella Bolini, Riccardo Petrella, Maria Bonafede, Marco Bersani, Monica Di Sisto e Roberto Morea, in cui viene chiesto al governo italiano di favorire la liberalizzazione dei brevetti sui vaccini.

Nel mondo hanno aderito all’iniziativa oltre100 paesi e 400 organizzazioni.

Privatizzare o liberalizzare: l’Europa da che parte sta?

brevetti sui vaccini intervento Aubry Manon

La commissione europea non pare invece essere su questa linea e, onestamente, il furor di popolo non è qualcosa che sembra toccare il nostro nuovo presidente del Consiglio italiano. Pensare quindi che Draghi possa mettersi di traverso a mamma Europa è pura fantascienza. Anche se, come abbiamo visto, alcune settimane fa in Commissione europea qualcuno che ha provato a farsi sentire su questo tema c’è stato.

Bisogna annullare i brevetti e nessun profitto deve essere realizzato con la pandemia. Questo è quello che dovrebbe essere il suo ruolo Presidente Von der Leyen se non avesse abdicato dinanzi alle case farmaceutiche.

Tolga la salute dal mercato e finalmente prenda in considerazione i vaccini come beni comuni dell’umanità, non il bancomat degli azionisti.

Queste sono alcune delle frasi che l’europarlamentare francese, Manon Aubry, ha rivolto direttamente alla presidente Ursula von der Leyen, durante la plenaria del 10 febbraio al Parlamento Europeo.

Intervento che solo alcune settimane dopo è diventato virale sul web.

Diritto alla salute, attesa la discussione OMC per decidere dei brevetti sui vaccini

La proposta di sospendere temporaneamente i brevetti sui vaccini, e gli accordi sulle proprietà intellettuali, verrà discussa il prossimo 11 Marzo al Consiglio TRIPs, quello che si occupa dell’Accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale (TRIPs) all’interno dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC).

Bisogna però prendere in considerazione che questo incontro probabilmente servirà a non creare conflitti economici, giacché l’articolo 31 del TRIPs prevede che in caso di emergenza nazionale un governo possa procedere liberamente senza necessariamente informare l’inventore.

Quindi nel caso dei vaccini, ogni governo sarebbe libero di produrli in piena autonomia e senza il consenso dei colossi farmaceutici. Inimicarsi le Big Pharma però non pare sia la volontà di nessuno, anche in ottica futura.

Il rischio è infatti che alcuni di questi colossi possano decidere più in là di non brevettare soluzioni mediche utili alle popolazioni, optando quindi per venderle solo privatamente, senza renderle mai di pubblico dominio.

Leggi anche: La guerra dei vaccini, sul dark web si vendono a 1.200 dollari

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