Caso Yara, Massimo Bossetti dal carcere: “Io innocente e stremato, non cercano la verità”

Caso Yara Gambirasio: Massimo Bossetti è tornato a dichiarare la sua innocenza all'interno di una lettera scritta di suo pugno dal carcere.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Caso Yara: Massimo Bossetti torna a parlare dal carcere. Quello volto alla ricerca della verità sull’omicidio della giovane Yara Gambirasio è stato un percorso lungo, tortuoso e doloroso. La triste storia della 13enne è stata senza dubbio uno dei casi di cronaca più seguiti a livello nazionale tanto che, recentemente, si è trasformata pure in un film.

La scomparsa della 13enne il 26 novembre del 2010 prima, poi il ritrovamento del corpo il 26 febbraio 2011, avevano gettato un’ombra scura su Brembate di Sopra, piccolo paese nel bergamasco fino ad allora sconosciuto ai più. Oggi è tornato a parlare dal carcere quello che secondo gli inquirenti è il responsabile di questo terribile omicidio, il carpentiere di Mapello Massimo Bossetti.

Massimo Bossetti e la denuncia al giudice e alla funzionaria del tribunale di Bergamo

Le lunghe e complesse indagini degli inquirenti avevano portato alla condanna in ultimo grado di Massimo Bossetti, che però si è sempre dichiarato innocente. Tanto che i suoi legali hanno presentato denuncia nei confronti di un giudice e una funzionaria del tribunale di Bergamo per aver depistato le indagini. Fatto, questo, che aveva portato il procuratore aggiunto Adelchi D’Ippolito all’apertura di un fascicolo.

Il fascicolo in questione è stato poi archiviato nei mesi scorsi dalla Procura di Venezia, secondo cui “non è emersa alcuna prova di un piano orchestrato allo scopo di depistare eventuali nuove indagini difensive, lasciando intenzionalmente deperire il Dna di Ignoto 1”.

La lettera di Massimo Bossetti dal carcere: “Sono innocente e nessuno cerca la verità”

Massimo Bossetti dal carcere: "Sono innocente e nessuno cerca la verità"

Massimo Bossetti è tornato a dichiarare la sua innocenza all’interno di una lettera scritta di suo pugno dal carcere e che verrà mostrata stasera durante la trasmissione “Iceberg”, in onda su Telelombardia. Si tratta di un lungo sfogo, all’interno del quale Bossetti torna a puntare il dito contro chi avrebbe dovuto occuparsi della corretta conservazione dei reperti, fondamentali per chiarire il suo coinvolgimento nell’omicidio. Si legge:

Chi doveva garantire l’efficacia, l’integrità e l’idoneità di tutti i reperti? Bossetti o qualcun altro? Sarebbe, ben più utile che ora tutti si facessero una minima riflessione di come si continui nel volermi additare ed evidenziare attraverso i media, per un reato terribile, atroce e vergognoso che non ho commesso!

Spesso mi domando qual è o quale sia il limite della sopportazione per un cuore già fin troppo stremato dalle durissime faticose, tortuose battaglie, quando fin dall’inizio era così semplice nell’evitarmi tutto. ecco la verità dove si nasconde… Dove non la si vuole cercare!

La mia rabbia si cela dietro ad una verità insabbiata, da anni deteriorata!!! Grazie a coloro che mi hanno rovinato la vita e verso chi ad oggi ha concesso tutto questo assurdo, vergognoso scandalo.

Leggi anche: Anita Alvarez sviene in acqua ai Mondiali e la salva l’allenatrice: “È fuori pericolo”

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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