Lettera aperta di 100 medici di Continuità Assistenziale: “Non abbiamo paura”

“Non abbiamo paura del Covid, ma esistono dei protocolli dedicati per salvaguardare la salute di tutti ed è dovere del medico, seguirli e farli seguire”.

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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Sono circa 100 i medici che hanno firmato una lettera aperta in difesa di una collega della Guardia Medica finita sotto indagine della procura di Catanzaro per non aver prestato assistenza a un paziente che lamentava sintomi simil influenzali.

Secondo la ricostruzione dell’accaduto, il medico di turno, chiamato al citofono dell’ambulatorio, ha riferito di non poter eseguire la visita, perché non in possesso di dispositivi di sicurezza personale adeguati e ha invitato i signori a rivolgersi al proprio medico curante. Il fatto che il paziente fosse un bambino di 11 mesi ha indignato particolarmente la pubblica opinione e a seguito della denuncia dei genitori del piccolo, il medico è stato indagato.

Catanzaro, Guardia Medica rifiuta una visita. Ecco cosa sappiamo

È accaduto lo scorso primo novembre. Una coppia di genitori porta d’urgenza il proprio bambino in visita alla Guardia Medica, poiché lamentava sintomi simil influenzali quali tosse, raffreddore e mal d’orecchie. Tutti sintomi compatibili con un’infezione da coronavirus.

Il medico di turno in ambulatorio, in mancanza di adeguati dispositivi di protezione, non ha potuto prestare assistenza al piccolo paziente. Di conseguenza a quella che i genitori del piccolo hanno valutato come una risposta negligente da parte del medico, è scattata la denuncia ed è stato richiesto l’intervento dei carabinieri. Ora proprio i carabinieri della stazione di Lido sono stati delegati dalla magistratura a completare le indagini per accertare le responsabilità della Guardia Medica.

Lettera aperta di 100 medici della Guardia Medica

guardia medica
La copertina di Calabria News del primo dicembre 2020.

L’opinione pubblica e alcuni medici di altri servizi territoriali, anche a fronte di come la notizia è stata trattata dai media, hanno mal giudicato l’operato della Guardia Media della postazione di Catanzaro lido. In questo contesto è da inquadrare la lettera dei 100 medici in difesa del collega di turno quella sera. Si legge in apertura della lettera:

 “Primum non nocere. Questo è uno dei primi insegnamenti che riceviamo nel lungo e difficile percorso che porta ad esercitare la nostra professione, tanto bella quanto complessa. A scrivere è un gruppo eterogeneo di medici, tutti operanti nel difficile mondo della continuità assistenziale, meglio conosciuta come guardia medica.

La maggior parte di noi svolge il proprio ruolo con professionalità e con etica, secondo scienza e coscienza, ed è il motivo per il quale è doloroso leggere l’accanimento mediatico che si scatena contro uno di noi, nel momento in cui si verificano episodi spiacevoli come quello avvenuto lo scorso primo novembre, presso la continuità assistenziale di Catanzaro lido.

E ancora più doloroso è leggere dichiarazioni di colleghi, che ben dovrebbero conoscere le condizioni in cui lavoriamo e che spesso si avvalgono del contributo della guardia medica, così aspramente e ingiustamente criticata.

Sbagliato è far passare il messaggio che negli ambulatori di continuità assistenziale non si visitino i pazienti, perché questo avviene, ma avviene secondo dei criteri ben precisi, che non sono di certo decisi arbitrariamente dal singolo medico”.

Lettera in difesa dell’operato della Guardia Medica di Catanzaro lido

La lettera in difesa della Guardia Medica di Catanzaro lido, di per sé eloquente, ribadisce concetti che ormai dovrebbero essere stati acquisiti dalla popolazione. Continua:

“Senza entrare nel merito dell’accaduto, si vuole sottolineare come esistono precise disposizioni aziendali, in particolare indicazioni del dipartimento di prevenzione dell’ASP di Catanzaro, secondo le quali il cittadino con sintomi simil influenzali “non debba uscire dalla propria abitazione, non debba recarsi in pronto soccorso, non debba recarsi autonomamente presso gli spazi distrettuali dove si eseguono tamponi, e non debba chiamare il 118 né recarsi in guardia medica.

È necessario, invece, che si valutino telefonicamente le condizioni cliniche del paziente e le condizioni di rischio espositivo al Covid. Tali direttive riflettono protocolli nazionali, ampiamente diffusi dal Ministero della Salute, già da inizio pandemia, anche attraverso pubblicità su reti televisive e siti istituzionali, per cui tutti i cittadini dovrebbero ormai esserne a conoscenza. Per quanto empaticamente dispiaccia applicare le stesse direttive nel caso di un bambino, tale approccio non dovrebbe differire in base all’età del paziente.

Purtroppo, i sintomi da Covid-19 non sono specifici e, senza effettuare un tampone rinofaringeo, è impossibile escludere a priori la diagnosi. Inoltre, le postazioni di continuità assistenziale sono generalmente carenti, se non del tutto prive, dei DPI adeguati per visitare in sicurezza un sospetto caso di Covid-19 e non ci sono mezzi per sanificare la postazione alla fine della visita, dopo la quale non è improbabile che capiti in ambulatorio un paziente fragile, anziano, con comorbidità, principale bacino d’utenza della guardia medica. Da qui, primum non nocere, ovvero innanzitutto non danneggiare i nostri pazienti. Tutti.

Non si tratta di avere paura del Covid, ma esistono protocolli dedicati per salvaguardare la salute di tutti ed è dovere del medico, seguirli e farli seguire. In questo contesto, anche l’assistenza telefonica (così come l’assistenza prestata da dietro la porta di un ambulatorio), per consigliare, a distanza, un comportamento da seguire e una terapia da praticare, deve essere considerata a tutti gli effetti un atto medico.

La collega non ha abbandonato il bambino a se stesso, come si vorrebbe far credere, ma ha dato le giuste indicazioni ai familiari, seguendo le norme di prevenzione anti-Covid. Si ricorda inoltre come la guardia medica non sia un servizio predisposto alla risoluzione delle situazioni di urgenza/emergenza, ma nasca per far fronte a tutte quelle situazioni indifferibili che necessitano di valutazione nelle ore notturne e durante i festivi, come sopra ricordato.

Questa lettera nasce dall’esigenza non soltanto di informare l’opinione pubblica su quali siano i reali ruoli e le reali condizioni in cui si trovano a operare i medici di continuità assistenziale, ma anche, e soprattutto, dalla necessità di manifestare solidarietà alla collega, al posto della quale avrebbe potuto esserci chiunque di noi.

Siamo medici, agiamo nell’interesse dei nostri pazienti e continueremo a farlo nonostante le condizioni difficili in cui operiamo, nonostante i rischi relativi alla sicurezza personale, quelli biologici, quelli medico-legali, quelli di una pandemia che tutti i giorni cerchiamo di arginare con il nostro contributo.

Le 100 firme in difesa della Guardia Medica di Catanzaro lido

La lettera si chiude con le firme dei 100 medici solidali con la collega della Guardia Medica indagata dalla procura di Catanzaro:

Senza paura.

Dott.ssa Alcaro Lucia, Dott.ssa Amato Irene, Dott. Amato Simone, Dott.ssa Amelio Marta, Dott.ssa Arcidiacono Mariagrazia, Dott.ssa Battisti Chiara, Dott.ssa Briatico Giulia, Dott.ssa Bulotta Sara, Dott.ssa Calabretta Jessica Marianna, Dott. Caliò Antonio, Dott.ssa Calipari Daniela, Dott. Candido Francesco, Dott.ssa Cario Tiziana, Dott.ssa Castaldo Lucy, Dott.ssa Catrambone Ilaria, Dott.ssa Cavallaro Chiara, Dott.ssa Cerra Tatiana, Dott. Censore Pierpaolo, Dott. Chiarella Sergio, Dott.ssa Codisposti M. Antonietta, Dott. Colao Marco, Dott.ssa Colosimo Adelaide, Dott.ssa Cona Teresa, Dott. D’Ippolito Giancarlo, Dott.ssa Daniele Teresa, Dott.ssa Dattilo Antonietta, Dott. Dattilo Danilo, Dott.ssa De Marco Flora, Dott.ssa De Nardo Angela, Dott. De Rosi Nicola, Dott. Di Pasqua Rodolfo, Dott.ssa Donato Stefania, Dott.ssa Drosi Alessandra, Dott. Errico Enrico Antonio, Dott.ssa Esposito Giovanna, Dott.ssa Faragò Angela, Dott. Flauti Danilo, Dott. Focarelli Barone Andrea, Dott. Fratto Enrico, Dott.ssa Frontera Regina, Dott.ssa Gaetano Cinzia, Dott.ssa Garcea Teresa, Dott.ssa Garisto Manuela, Dott.ssa Gentile Lina, Dott.ssa Gigliotti Marina, Dott. Grandinetti Roberto, Dott.ssa Guarrera Ginevra, Dott.ssa Iantomasi Chiara, Dott.ssa Infelise Rosetta, Dott. Lamanna Giuseppe, Dott.ssa Lamantea Silvia, Dott. Lauria Jacopo, Dott. Lazzaro Giuseppe, Dott.ssa Lentini Lucia, Dott.ssa Libri Valeria, Dott.ssa Lo Iudice Marianna, Dott.ssa Lupia Laura, Dott.ssa Lupia Natalia, Dott.ssa Maida Giulia, Dott.ssa Maida Rosy, Dott.ssa Maiolo Giulia, Dott.ssa Mancini Maria Teresa, Dott.ssa Marino Maria Valeria, Dott.ssa Maruca Cristina, Dott.ssa Merante Valentina, Dott. Monea Giuseppe, Dott. Montenegro Nicola, Dott.ssa Muraca Caterina, Dott. Musolino Antonio Francesco, Dott. Niceforo Pietro, Dott. Occhiuzzi Federico, Dott. Oliverio Teodoro, Dott.ssa Orlando Mariagiulia, Dott. Papandrea Matteo, Dott.ssa Parise Carla, Dott.ssa Parisi Caterina, Dott. Passafaro Francesco, Dott.ssa Perri Graziella, Dott.ssa Perrone Giuditta, Dott. Picone Eugenio, Dott. Pizzini Dario, Dott.ssa Procopio Caterina, Dott.ssa Procopio Claudia, Dott.ssa Profiti Marylena, Dott.ssa Pulitanò Lucrezia, Dott.ssa Renda Maria Luisa, Dott. Ricca Daniele ,Dott.ssa Riillo Federica, Dott.ssa Rinninella Giada, Dott.ssa Sacco Raffaella, Dott.ssa Samà Giulia, Dott.ssa Scalise Caterina, Dott.sa Scardamaglia Patrizia, Dott.ssa Scuderi Priscilla, Dott. Severini Giandomenico, Dott. Silvestro Claudio, Dott.ssa Sirianni Stefania, Dott. Staglianò Samuel, Dott.ssa Tolotta Grazia Angela, Dott.ssa Tucci Caterina, Dott. Turrà Francesco, Dott.ssa Zito Roberta, Dott. Zoleo Pio.

Leggi anche: Covid, i farmacisti primo riferimento del cittadino, quando studi medici e pronto soccorso erano chiusi

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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