Lampedusa, Richard Gere sulla Open Arms per portare cibo ai migranti: “Fateli sbarcare”

Martina Mugnaini
Martina Mugnaini
Martina Mugnaini. Classe 1991. Nata e vissuta a Roma, ha un forte legame con le sue origini fiorentine. Laureata in Filologia Moderna alla Sapienza e giornalista, ama scrivere di tutto quello che riguarda l’arte, la letteratura, il teatro e la cultura digitale. Da anni lavora nel campo della comunicazione e del web writing interessandosi di tutto ciò che riguarda l'innovazione. Bibliofila e compratrice compulsiva di libri di qualunque genere, meglio se antichi: d'altronde “I libri sono riserve di grano da ammassare per l’inverno dello spirito” e se lo dice la Yourcenar sarà vero.
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Da giorni ormai si cerca una soluzione per Open Arms, la nave ong spagnola con 121 migranti a bordo che da oltre una settimana chiede un porto sicuro dove poter attraccare. Al momento si trova appena fuori dalle acque territoriali di Lampedusa, ma questa situazione non può durare ancora per molto. Anche l’attore Richard Gere è sceso in campo per chiedere di trovare una soluzione rapida: la star di Hollywood parteciperà a una conferenza stampa sull’isola siciliana a fianco di Oscar Camps, fondatore dell’organizzazione spagnola, del presidente italiano Riccardo Gatti e chef Rubio, altro testimonial schieratosi a difesa dei diritti dei migranti. La nave e le persone a bordo ormai si trovano a corto di acqua e cibo. L’attore è salito a bordo questa mattina proprio per portare viveri e medicinali, è arrivato su uno yacht sul quale era stato steso uno striscione con la scritta “You are non alone” – Non siete soli. In una nota di Open Arms si legge:

Richard Gere ci ha raggiunti a Lampedusa per dare il suo sostegno al nostro equipaggio e a tutte le persone a bordo

La situazione diventa sempre più difficile di ora in ora, e continua il braccio di ferro con il Viminale che vuole impedire l’arrivo in Italia dei migranti sulle nave Ong. Oscar Camps scrive su Twitter:

Ottavo giorno in mare. Il sentimento che prevale è la vergogna. Vergogna per un’Europa che lascia 121 persone in mezzo al mare per otto giorni mentre un gruppo di volontari coraggiosi fa di tutto per rendere la vita a bordo tollerabile. La vera Europa sono loro, siamo noi.

Leggi anche: Carola Rackete, chi è la capitana della Sea Watch che vuole salvare i migranti

 

di Martina Mugnaini

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