La scienziata italiana che ascolta le onde dell’universo

Alessandro Isidoro Re
Alessandro Isidoro Re
Alessandro Isidoro Re. Classe 1990, "Umanista 4.0", è autore e redattore per Triwù, società di comunicazione scientifica, dove si occupa di tecnologia e filosofia. Scrive online su riviste tra cui Linkiesta, Il Tascabile, L’indiscreto e Quaderni d’Altri tempi. È Presidente fondatore dell’associazione CON.CRE.TO., impegnata nell’organizzazione di eventi culturali e interdisciplinari nella città di Milano.
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Il 14 Settembre 2015 le Onde Gravitazionali sono state per la prima volta percepite e analizzate dagli astrofisici americani e italiani. In particolare, in quel team c’era Marica Branchesi: professore associato al Gran Sasso Science Institute, la prima persona a rilevare le onde gravitazionali.

Ma cosa sono le onde gravitazionali?

In estrema sintesi, trattasi di increspature dello spazio-tempo – il tessuto dell’universo – che, causate dallo scontro di masse enormi, come i buchi neri, si propagano nello spazio alla velocità della luce. Percepirle è difficilissimo! Pensate, come paragone, a cogliere il movimento sul pelo dell’acqua dell’Oceano che causerebbe il poggiarsi di una leggera piuma. Ecco perché nel 2018 Marica Branchesi è stata inserita dal Time tra le 100 persone più influenti al mondo.

Una missione di vita: divulgare la scienza

Questa gloriosa onorificenza è particolarmente preziosa per Branchesi, poiché, come ha dichiarato più volte, le permette così di avere una voce più potente per spiegare la scienza al vasto pubblico. Come lei stessa afferma:

Non dobbiamo essere snob come scienziati, ma parlare alle persone e spiegare loro le bellezze della scienza.

Giovanissima, Marica Branchesi è riuscita a confermare ciò che esattamente 100 anni prima Abert Einstein aveva soltanto teorizzato: l’esistenza di queste onde gravitazionali. Cento anni sono serviti per affinare strumenti tecnologici raffinatissimi, grazie ai quali cogliere questi tenui segnali che l’universo vuole inviarci. Marica ha scelto di tornare in Italia, dopo un soggiorno di studi negli Stati Uniti, proprio per andare “a caccia” di queste remotissime onde… Ci è riuscita, eccome: trasformando un territorio ferito dal terremoto dell’Aquila del 2009, in un luogo di scienza e di conoscenza mondiale. Anzi, Universale.   di Alessandro Isidoro Re

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