Potrebbe esserci una donna al potere, in una fase nuova per l’Ucraina, e si tratta della vicepremier Iryna Vereschuck.
Ecco cosa ha scritto di lei il Corriere della Sera:
Fino ad un paio di mesi fa presenziava a visite ufficiali in tailleur blu.
Ora, da quando i russi hanno invaso l’Ucraina, ogni giorno in abiti militari, si rivolge agli ucraini per dare il conto dello stato dei corridoi umanitari.
Iryna Vereschuck, da filorussa a simbolo della resistenza ucraina
La figura di Iryna Vereschuck potrebbe essere fondamentale in un possibile processo di transizione, avendo espresso in passato dei pareri positivi nei confronti di Vladimir Putin. Ecco cosa aveva detto sul presidente russo, come ha scritto il Corriere della Sera:
Se avessimo un politico del genere lo voterei. Fa del bene alla Russia. Agisce nell’interesse del Paese.
Che ogni presidente difenda il suo Paese in questo modo. È naturale.
Qualche anno dopo Iryna Vereschuck si è anche espressa contrariamente all’ingresso dell’Ucraina nella Nato. Ma dopo lo scoppio della guerra nel suo Paese, voluto dal presidente russo, ha rinnegato le sue parole e accusato Putin di crimini contro l’umanità.
La vicepremier oggi rappresenta uno dei simboli della Resistenza ucraina, insieme al Presidente Zelensky. Come lui, tramite il suo profilo Instagram, aggiorna sulla situazione di guerra e si trova in una località segreta in Ucraina insieme al figlio di 17 anni, avuto dal suo primo matrimonio.
Iryna Vereshchuk è nata nel 1979. Dopo la laurea in Informazione Internazionale, per cinque anni ha servito l’esercito ucraino e nel 2006 ha conseguito la laurea in Giurisprudenza.
Inizia la sua carriera politica nel 2009, come tirocinante presso l’Ufficio di Gabinetto dei ministri e in seguito viene assunta come dipendente. Nel 2010 viene eletta sindaca di Rava–Ruska, piccolo comune vicino a Leopoli, dove è nata. Nel 2015 consegue una nuova laurea in Scienze della gestione dello Stato e quattro anni dopo entra nel partito di Volodymyr Zelensky. A novembre 2021 viene nominata vicepremier e ministra per la Reintegrazione dei territori temporaneamente occupati.
