L’intelligenza artificiale e la didattica nelle scuole: è già diventata materia di studio

L'intelligenza artificiale arriva nelle scuole: come influirà sulla didattica degli studenti?

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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L’intelligenza artificiale sta acquistando un ruolo sempre più preminente anche nelle scuole. Grazie ai device sempre più performanti come PC, iPad, LIM, supporta gli alunni nell’apprendimento, fornendogli numerosi strumenti con cui studiare e facilita il lavoro degli insegnanti in classe.

Proprio per questo motivo, alcune scuole superiori di secondo grado stanno già sperimentando l’uso dell’AI, come il Liceo Cassini di Sanremo che avrà anche l’obiettivo di formare sempre più docenti e all’Istituto tecnico Marconi Pieralisi di Jesi in cui, invece, è già in atto una rivoluzione: ChatGpt è già stato introdotto come materia di studio.

Come verrà utilizzata l’intelligenza artificiale al Liceo Cassini di Sanremo?

La preside del Liceo Cassini di Saremo, Mara Ferrero, la definisce un’autentica sfida a “Sanremonews.it”. La dirigente scolastica sta già redigendo dei documenti, preparandosi ad accogliere l’avvento dell’intelligenza artificiale nel suo istituto:

Non conosciamo completamente le implicazioni e le conseguenze delle nuova intelligenza ma, per il prossimo anno scolastico, gli alunni delle elementari dovranno vivere con assolute novità didattiche mentre nasceranno nuove professioni con competenze digitali.

Grazie ai finanziamenti del PNRR giungeranno nelle scuole i contributi per acquisire nuovi device necessari per questa evoluzione.

Ho trascorso tutta la mattina di ieri a compilare i moduli specifici per la mia scuola.

Inoltre, si tratterà di un cambiamento che coinvolgerà anche tutti i docenti che dovranno imparare a sfruttare tutte le funzionalità dei nuovi strumenti digitali. Riguardo alla loro formazione, ecco cosa dice la dirigente scolastica Mara Ferrero:

I contributi del Pnrr saranno destinati a finanziare la formazione necessaria e obbligata dei docenti che dovranno essere in grado di gestire la didattica delle materie STEM, ovvero tutte quelle concernenti le competenze digitali avanzate e il multilinguismo legato almeno alla conoscenza della lingua inglese.

Ma a quanto ammonta la somma del PNRR investita nelle scuole per l’intelligenza artificiale? Continua ancora Ferrero: “Per quanto riguarda la mia scuola, sono previsti 80mila euro mentre per la formazione del personale 40mila”.

L’intelligenza artificiale diventerà una materia di indirizzo in tutta Italia?

L’intelligenza artificiale è già diventata una materia di studio. È stata questa la proposta della preside dell’Istituto tecnico Marconi Pieralisi di Jesi in cui gli alunni del quarto e quinto superiore oltre a italiano, matematica e alle altre materie di indirizzo hanno iniziato a studiare e a svolgere compiti in classe sull’intelligenza artificiale. Secondo quanto afferma la preside Maria Rita Fiordelmondo a “Il Foglio”, “l’idea è nata dallo stimolo di alcune aziende tech presenti nel nostro territorio”:

Abbiamo intrapreso la riflessione sulla proposta di introdurre l’intelligenza artificiale come materia a sé stante lo scorso anno, coinvolgendo il consiglio di istituto e tutti i nostri docenti del dipartimento di informatica.

Siamo riusciti a ricavare uno spazio per questa disciplina all’interno dello stesso monte di ore settimanale seguito dagli studenti.

Questa novità è stata accolta molto positivamente da tutti gli alunni che la stanno sperimentando e, come conferma la dirigente Fiordelmondo: “Moltissimi ci hanno già chiesto di aumentare le ore”.

Leggi anche: FairMind, l’azienda che investe sull’intelligenza artificiale in modo etico e sostenibile

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