Infortuni sul lavoro 2021: Inail indica un incremento dell’8,5% rispetto al 2020

I numeri che analizzano gli infortuni sul lavoro sono frutto di un report dell'Inail dei primi 8 mesi del 2021. Denunce aumentate rispetto al 2020, al 31 agosto i decessi sono 772, una media di 3 al giorno.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Infortuni sul lavoro, una piaga nazionale. Secondo un report dell’Inail i cui dati sono stati analizzati ed elaborati dall’Anmil (Associazione Nazionale Mutilati Invalidi Del Lavoro) i primi 8 mesi del 2021, registrano dei dati inquietanti, l’allarme ormai è stato lanciato da tempo. I numeri impietosi dicono che le denunce di infortuni sul lavoro nell’anno corrente sono state 349.449, un incremento dell’8,5% in più rispetto alle 322.132 nell’arco dello stesso periodo del 2020.

Infortuni sul lavoro 2021: la denuncia dell’Anmil

Infortuni sul lavoro 2021: la denuncia dell'Anmil

Come spiegato dall’Anmil sulla base dei dati annuali Inail durante la 71ª edizione della Giornata ANMIL per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro, tenutasi a La Spezia nella giornata di ieri a cui ha partecipato anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, c’è stato si un incremento di denunce riguardo gli infortuni sul lavoro, ma si è registrata anche una diminuzione degli infortuni mortali, le cosiddette “morti bianche”. Gli episodi fatali denunciati tra gennaio e agosto 2021 sono stati 772, contro gli 823 dello stesso periodo riferito al 2020, un 6,2% in meno.

Si dovrebbe smettere di chiamarle morti bianche perché ci sono sempre responsabilità dietro ogni incidente. La svalutazione del lavoro ha portato alla precarizzazione e a una crescita dell’insicurezza. Gli incidenti sono più frequenti nelle piccole imprese, dove ci sono condizioni di precariato e lavoro nero. Il lavoro va rimesso al centro della nostra azione politica e della nostra democrazia – così il ministro del Lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando sul tema morti bianche a margine dell’evento Anmil.

L’Anmil inoltre evidenzia che anche le malattie professionali, hanno visto un incremento esponenziali in questi primi 8 mesi dell’anno (36.496 contro 27.761, pari al 31,5% in più). L’associazione infatti spiega che “i lavoratori stanno recuperando le denunce che nel periodo della pandemia avevano evitato di effettuare con l’intenzione di presentarle in un momento meno critico”.

Infortuni sul lavoro: le parole di Zoello Forni e il quadro del 2021

Quest’anno avremmo voluto essere qui con uno spirito diverso, per gioire di una rinascita collettiva, dopo il periodo più buio della pandemia. Ma se si guarda al fenomeno infortunistico non c’è purtroppo nulla di cui rallegrarsi – ha aggiunto il presidente Anmil, Zoello Forni.

La crisi economica e i tentativi di ripartenza delle attività produttive rappresentano un terreno insidioso per la sicurezza dei lavoratori e lo dimostra la nuova impennata di incidenti a cui stiamo assistendo ormai da diverso tempo. Il bilancio degli infortuni sul lavoro di questo 2021 è addirittura peggiore rispetto a quello del 2019 e 2018, gli ultimi anni precedenti alla pandemia in cui le attività produttive hanno operato a pieno regime.

Il 2021 sembrava fosse iniziato meglio rispetto all’anno precedente scandito profondamente dall’ondata pandemica. Rispetto al 2020 infatti, le denunce di infortuni sul lavoro avevano avuto un iniziale decremento nel primo trimestre gennaio-marzo (-11%), seguito da un incremento decisamente alto nel periodo aprile-agosto (+26%) un incremento coinciso con la graduale ripresa dell’attività economica.

Il numero degli infortuni sul lavoro denunciati è purtroppo aumentato in tutti i settori della filiera industriale del nostro paese. I dati Inail dicono che un incremento particolare del 6,9% è avvenuta proprio nel settore riguardante Industria e servizi (dai 279.792 casi del 2020 ai 299.147 del 2021), del 3,6%nel settore agricolo.

Diminuiscono invece gli infortuni sul lavoro nei settori dell’Amministrazione pubblica (-6,5%) e della Sanità e dell’assistenza sociale: anche se quest’ultima si è distinta ancora una volta per l’alto numero di denunce (oltre 27milada gennaio ad agosto). Il settore dell’Amministrazione pubblica a ogni modo mostra una riduzione del 31,9% rispetto ai 40mila infortuni dello stesso periodo del 2020.

Nel 2021 sono aumentati gli infortuni in itinere, cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro: da 38mila casi nel 2020 si sale oggi a 45.821 (+20,6%). Sul dato ha sicuramente avuto un’influenza il ricorso allo smart working durante lo scorso anno. L’aumento maggiore si registra nel periodo da marzo ad agosto 2021, con il 59% degli infortuni in più.

Leggi anche: Continuano le morti sul lavoro: tre vittime tra Abruzzo, Emilia Romagna e Piemonte

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