Coppia di infermieri salva uomo in metro da infarto: “Era il nostro dovere, anche fuori orario di lavoro”

Due infermieri hanno salvato la vita a un 30enne caduto a terra a seguito di un arresto cardiaco: "Quasi non riusciamo ancora a realizzare di esserci riusciti è stato qualcosa di piacevolmente inaspettato a livello sia umano che professionale".

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Lo scorso mercoledì 20 marzo una coppia di giovanissimi infermieri Simone Oliva, libero professionista di 25 anni di Castellammare di Stabia e Francesca Taddio, 24 anni di Orsomarso, in provincia di Cosenza, dipendente dell’ospedale San Paolo di Milano, ha salvato un uomo accasciatosi a terra in metropolitana intorno alle 23:15.

Stavano scendendo alla fermata di Lambrate della metro M2 di Milano quando hanno visto un 30enne di origini indiane che aveva perso i sensi e i due hanno subito compreso cosa stava accadendo dopo aver tastato il suo polso: l’uomo stava avendo un arresto cardiaco.

Quasi nessuno dei presenti si è preoccupato delle sue condizioni di salute, mentre loro, avvicinatosi a lui, hanno subito praticato il massaggio cardiaco ― una donna li ha coadiuvati nel stendere il giovane per poter facilitare la loro azione sullo sterno ― e gli hanno salvato la vita, nell’attesa dell’arrivo del 118. Il 30enne è ora ricoverato presso un ospedale milanese, essendo stato subito sottoposto a tutte le cure necessarie.

Ecco cosa ha raccontato Simone Oliva al “Corriere della Sera”: “Quello che mi porto davvero dentro di questo episodio è quell’esatto momento lì, l’istante in cui il ragazzo, dopo circa nove o dieci compressioni, è letteralmente tornato a vivere riprendendo fiato con un grosso respiro“.

Il racconto degli infermieri Simone Oliva e Francesca Taddio dopo il salvataggio

Per Simone Oliva e Francesca Taddio essere infermieri “è un dovere”, anche dopo aver concluso l’orario di lavoro, e proprio per tale motivo non si sentono degli eroi: “Quasi non riusciamo ancora a realizzare di esserci riusciti, ed è stato qualcosa di piacevolmente inaspettato a livello sia umano che professionale. Per noi agire tempestivamente ci è venuto istintivo e la collaborazione tra noi è stata naturale”. Infatti, Simone ha praticato il massaggio cardiaco all’uomo mentre Francesca ha chiamato immediatamente i soccorsi e lo hanno monitorato fino al loro arrivo.

Quali sono state le difficoltà dei due infermieri in metropolitana?

Gli infermieri Simone Oliva e Francesca Taddio hanno costantemente controllato i parametri vitali del paziente che, durante la caduta, era andato in tachicardia e aveva battuto la testa, ma un passeggero stava ostacolando la loro operazione di salvataggio.

A tal proposito, Francesca ha spiegato che nessuno, nel vagone della metropolitana che nel frattempo si era fermata nella banchina più vicina, ha allontanato il ‘disturbatore’: “È stato tutto davvero strano, anche perché purtroppo nessuno dei presenti ha mai mosso un dito per allontanare questo signore, che evidentemente non riusciva a rendersi conto della gravità dell’accaduto”.

Ma è soprattutto in casi come questi che bisogna mantenere alta la concentrazione: “Questo in ogni caso conferma una regola della nostra professione. In simili circostanze bisogna saper mantenere la lucidità non solo per prestare la migliore assistenza possibile, ma anche per via degli eventuali elementi di disturbo esterni“.

Leggi anche: L’invitato ha un arresto cardiaco: lo salvano gli sposi, lei medico, lui infermiere

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Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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