Prato, rimase incinta dell’alunno 13enne: confermata la condanna, assolto il marito

La sentenza di primo grado per la donna rimasta incinta di un 13enne è stata confermata oggi dalla Corte d'Appello di Firenze: la condanna è a sei anni e sei mesi di carcere

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Incinta di un 13enne: la sentenza di primo grado per la donna è stata confermata oggi dalla Corte d’Appello di Firenze. La condanna è a sei anni e sei mesi di carcere, con una leggera riduzione di pena di 15 giorni, relativa a un’accusa di violazione di domicilio per una visita compiuta a casa del minore durante il periodo in cui si frequentavano.

La donna, operatrice sanitaria oggi 34enne, era l’insegnante di inglese della vittima, a cui dava lezioni private. La condanna è arrivata per atti sessuali e violenza sessuale per induzione su minore.

Incinta di un 13enne, ribaltata dalla Corte la posizione del marito

Incinta di un 13enne, ribaltata dalla Corte la posizione del marito

Incinta di un 13enne: se la Corte d’Appello ha confermato la condanna per la donna, si è invece ribaltata la posizione del marito di quest’ultima. Nel giugno 2021, infatti, l’uomo era stato condannato dal Tribunale di Prato a un anno e otto mesi per essersi attribuito la paternità del bambino, nonostante sapesse (secondo l’accusa) che il piccolo fosse frutto dell’unione tra la moglie e la vittima minorenne.

La Corte d’Appello di Firenze, invece, ha assolto con formula piena l’uomo, riconoscendo la sua innocenza.

Il legale della donna: “Va stabilita la data del primo episodio”

Incinta di un 13enne. La Corte di Appello ha pure disposto la provvisionale in favore della parte offesa: si tratta di 30mila euro. Oltre a questa cifra, anche i genitori del minore riceveranno una somma pari a 10mila euro ciascuno. Mattia Alfano, il difensore della donna, ha dichiarato dopo la sentenza:

Siamo contenti per il risultato di un padre che non ha fatto altro che regalare il proprio amore a un bambino e questo credo sia doveroso gli fosse riconosciuto anche in un’aula di giustizia. Siamo soddisfatti che questo capitolo nei suoi confronti si sia definitivamente chiuso.

Certamente ci aspettavamo qualcosa di più, siamo in attesa di quelle che saranno le argomentazioni di questa Corte. Avevamo già preannunciato che era un processo che si gioca su tre gradi di giudizio, a prescindere da quello che sarebbe stato l’esito. Siamo convinti della bontà della nostra ricostruzione e prepareremo il ricorso per Cassazione quando ci saranno i motivi.

I difensori della donna rimasta incinta di un 13enne, infatti, hanno sempre sostenuto che i rapporti col minore sarebbero iniziati non a giugno, ma a novembre 2017, ovvero quando la vittima aveva 14 anni, non meno. In merito a ciò, il legale Alfano ha concluso:

Cambia radicalmente, a nostro avviso, la concezione di questa vicenda secondo da quando si pone l’inizio di tutto. Noi abbiamo la nostra ricostruzione fattuale, basata sui messaggi che sono in possesso della Procura, del Tribunale e della Corte.

Le argomentazioni del giudice di I grado ritenevamo di averle superate, evidentemente non è stato sufficiente. Vediamo cosa scriveranno, attendiamo le motivazioni. Se cambia la data del primo episodio, cambia chiaramente a cascata tutto il resto.

Leggi anche: Fratello e sorella hanno 4 figli insieme con disabilità: “Ci battiamo per legalizzare l’incesto”

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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