Fotovoltaico, impianto da 3kW: “Zero consumi per tutti i device di casa”

Dimenticati della bolletta della luce con un impianto solare capace di alimentare tutti i tuoi dispositivi di casa: dalla lavatrice al rasoio, dalla ricarica del cellulare al ferro da stiro.

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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Hai intenzione di installare i pannelli fotovoltaici sul tuo tetto ma vorresti sapere quale fabbisogno energetico copre un impianto da 3kW? Hai dei dubbi su come funzioni l’autoconsumo e su quale percentuale di corrente elettrica debba richiedere alla rete nazionale dei servizi?

L’installazione di un impianto solare è una soluzione intelligente e sostenibile quando si tratta di voler risparmiare sui costi in bolletta, ma il calcolo tra l’investimento iniziale, il dimensionamento del sistema in base alla superficie disponibile e i consumi effettivamente da coprire non è sempre così facile.

Vediamo allora quali sono le medie di copertura energetica di un impianto da 3kW, lo standard riconosciuto come sufficiente per alimentare un’abitazione di una famiglia composta da 2-4 persone.

La potenza nominale e la potenza media

Una volta messo in funzione l’impianto fotovoltaico, questo capta energia dai raggi solari per trasformarli in elettricità o in calore.

La produzione elettrica di un pannello, tuttavia, non è un dato universale, ma dipende da diversi fattori, come la quantità di irraggiamento ricevuta, la posizione e l’esposizione dell’impianto, l’orientamento e l’inclinazione dei moduli, la tipologia e la qualità dei pannelli, il periodo dell’anno e così via.

C’è dunque una differenza sostanziale tra potenza nominale, ossia il picco massimo che un pannello produce in condizioni di temperatura e radiazione ottimali, e potenza media, che restituisce un dato più uniforme, spalmato sul tempo, sulla capacità dell’impianto di supplire alle effettive necessità energetiche.

Quindi per sapere cosa sia possibile alimentare con un impianto da 3kw è prima necessario capire quanta energia è in grado di produrre mediamente nell’arco dell’anno.

Leggi anche: Potenza elettrica, energia e wattora, di che parliamo

Quanta energia produce annualmente un impianto da 3kW in Italia?

Un impianto da 3kW installato in Italia produce mediamente tra i 2500-3200 kWh al nord e i 3500-4000 kWh al sud all’anno, ed è sufficiente per chi consuma nello stesso arco di tempo all’incirca 3000 kWh.

Se si vuole tradurre questi dati in quantitativo quotidiano si ottiene all’incirca tra i 9 e gli 11 kWh di energia elettrica a disposizione.

Bisogna però considerare che la corrente elettrica deve essere sfruttata nel momento di produzione, oppure prevedere di optare di integrare l’impianto fotovoltaico con un sistema di accumulo per evitare sprechi e continuare a usufruire di elettricità pulita anche quando i pannelli smettono di funzionare.

Cosa si può alimentare con un impianto da 3kW?

Per stimare la produttività e l’effettiva copertura in termini di energia elettrica di un impianto fotovoltaico si prende ad esempio una casa composta da due stanze da letto, cucina, soggiorno e un bagno, con tutti gli elettrodomestici e le apparecchiature che necessitano di elettricità.

Alcuni di essi, come condizionatore, forno, phon, lavatrice e lavastoviglie, sono più energivori di altri, ma bisogna considerare che alcuni device rimangono accesi tutto il giorno e tutti i giorni dell’anno, come frigorifero e freezer.

Facendo le medie dei consumi dei più comuni elettrodomestici e dei device di più frequente utilizzo, come pc, tablet, cellulari e rispettive ricariche, si evince che un impianto da 3kW è in grado di supportare e fornire abbastanza energia per tutto, azzerando le spese di elettricità per alimentarli.

Bisogna però ricordare che gli elettrodomestici devono avere classe energetica ottimale e che l’automazione tramite assistenti vocali e domotica aumenta l’ottimizzazione nella gestione dell’energia a disposizione.

All’aumentare dell’utilizzo degli apparecchi elettronici connessi all’impianto bisognerà quindi aumentare la potenza di produzione, scegliendo sistemi da 4 o da 6kWh, soprattutto se la famiglia è grande e se si usano intensamente piani a induzione, pompe di calore o impianti di raffrescamento.

Leggi anche: Manutenzione degli impianti fotovoltaici: l’autunno è il momento giusto per farla

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Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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