Il Natale spettrale di Roma, ci sono solo i gabbiani

Roma si sveglia nel lockdown (quasi) totale e mostra la sua sconvolgente bellezza.

Giorgio Carra
Giorgio Carra
Giornalista professionista, nasce a Roma il 29 dicembre 1983 e da sempre è attivo per restituire il decoro che Roma merita. Dopo anni di battaglie nel 2020 diventa Consigliere del Primo Municipio.
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Roma spettrale. Mai come in questo caso questo binomio sembra più azzeccato. La Capitale d’Italia si sveglia nel lockdown (quasi) totale e mostra la sua sconvolgente bellezza. Ma, al contempo, mostra anche il suo lato spettrale. È oggi una città svuotata, non solo di persona ma anche della sua anima.

Le strade, le piazze, i grandi viali senza macchine ma soprattutto senza pedoni mostrano il lato oscuro che mai avremmo pensato di vivere. La Vigilia di Natale è sempre stato un giorno frenetico, con la corsa agli ultimi acquisti, con i bar e i ristoranti colmi di persone.

Oggi, invece, le saracinesche i bar e i ristoranti non le hanno nemmeno alzate. La pandemia che ha sconvolto nel giro di poche settimane il mondo intero non ha risparmiato la Capitale d’Italia. Un clima surreale avvolge quelle poche persone che osano, Decreto Legge alla mano, passeggiare in queste vie deserte. 

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Roma città deserta, solo il miagolio di qualche gatto

Corso Vittorio Emanuele II e Sant’Andrea della Valle, solitamente più simili a una autostrada che a un viale del Centro Storico, oggi appaiono interamente deserte. Neanche una cartolina utilizzando Photoshop avrebbe potuto dare un effetto di grandezza e, anche, di tristezza come invece dipinge la realtà del 24 dicembre 2020.

Addentrandosi poi nelle viuzze del Ghetto, la splendida piazza Mattei anche conosciuta come piazza delle Tartarughe appare incantata. Il classico scenario con le persone sedute ai tavolini per sorseggiare un bicchiere di vino o per bere un caffè con lo sfondo della fontana di Giacomo Della Porta posta al centro della piazza è un lontano ricordo. Non voci, nessuna risata, si odono solo i miagolii di qualche gatto finalmente libero di girare con le strade vuote.

Il fascino di Roma anche se deserta

E poi, a pochi passi, l’incantevole piazza Margana con il suo acero posto all’estremità. Un gioiello di Roma dove, prima della crisi mondiale, era un piacere passeggiare o anche assaporare qualche piatto dei ristoranti che affacciano sulla piazza. Piazza che in questa Vigilia di Natale 2020 appare spenta. Ma anche drammaticamente affascinante.

Continuando il nostro cammino arriviamo in piazza D’Ara Coeli e piazza Venezia. Le due piazze ai piedi del Campidoglio rappresentano per i romani il regno del traffico con migliaia di macchine e autobus che transitano ogni ora del giorno. Problema annoso a cui non si è mai riusciti a porre fine. Passare di lì per i pedoni significa abitualmente stordirsi con il rumore continuo delle gomme che sfrecciano sui sanpietrini. Dal 24 dicembre, queste due arterie del Centro Storico di Roma, sono invece il regno della pace. L’unico rumore, se così possiamo chiamarlo, è generato dai versi dei gabbiani che, a caccia della spazzatura, svolazzano in cielo e atterrano sulle aiuole.

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Roma oggi è una città ferma, bloccata, svuotata, impaurita

Impaurita da una epidemia mondiale, ma forse anche da atti che hanno disorientato le persone. Questo non è dato sapersi. La realtà che abbiamo davanti rimarrà certamente impressa nella nostra memoria fotografica. Una carrellata di foto impressionanti. Straordinariamente belle, ma impressionanti.

di Giorgio Carra

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Giorgio Carra
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