Un misterioso oggetto ci guarda dallo spazio da 13mila anni, è il Cavaliere Nero: “Satellite o UFO?”

Nel 1998 il Cavaliere Nero compare nei mirini degli astronauti dello Space Shuttle Atlantis: che cos'è e perché se ne parla ancora oggi? Andiamo a scoprirlo insieme.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Noto anche con la sigla STS088-724-66 per la NASA, il Cavaliere Nero non è solo un personaggio della Marvel, ma è il nome che è stato dato allo strano oggetto immortalato dagli astronauti dello Space Shuttle Atlantis nel 1998.

Secondo alcuni, era già stato avvistato da Nikola Tesla molto prima, nell’Ottocento, poi da un radioamatore norvegese negli anni ’20. Stessa sorte sarebbe toccata anche alla Marina degli Stati Uniti intorno agli anni ’60. Il “Black Knight” ha dato, quindi, vita ad una serie di ipotesi e congetture su quale sarebbe stata la sua vera origine, fino alla teoria che coinvolge gli alieni: il complotto.

Cavaliere Nero, un satellite in orbita da oltre 13mila anni?

La vicenda del Cavaliere Nero inizia nel 1998 durante la missione dello Shuttle verso la Stazione Spaziale Internazionale, ma la sua origine sembrerebbe essere avvenuta molti anni addietro. Migliaia di anni prima. In una foto scattata in orbita si poteva notare un oggetto nero, apparentemente non identificato, che si era adagiato al confine dell’atmosfera.

A primo impatto non era un oggetto già visto in precedenza, tanto che secondo un membro dello Shuttle, Jerry Ross, si trattava di un residuo della copertura termica accidentalmente staccatosi dall’astronave. Ma secondo altri questa non era un’ipotesi credibile e quella più accreditata era che si trattasse di un satellite vecchio di 13mila anni inviato dagli alieni.

Cavaliere Nero, cosa c’entrano Nikola Tesla e Jørgen Hals?

Nikola Tesla ha affermato di aver sentito e captato più e più volte un segnale radio che sembrava provenire dallo spazio durante i suoi esperimenti nel 1899. Gli alieni sembravano sempre più vicini? Ma anche questa ipotesi non è stata accertata.

Per altri scienziati si trattava di un comportamento anomalo di un corpo celeste e non di un contatto ravvicinato con gli extraterrestri. Ma ecco di nuovo riaccendersi la fiamma della teoria del complotto alieno. Nel 1927 il radioamatore Jørgen Hals ha notato che un segnale radio, trasmesso dalla sua casa di Oslo, gli fosse tornato indietro con un’eco. Un’azione molto atipica.

Cavaliere Nero, cosa succede negli anni ’60 e ’70?

Intorno agli anni ’60 il mistero ha continuato a infittirsi, sempre di più. La rivista “Time” aveva pubblicato un articolo secondo cui la Marina Usa aveva identificato un oggetto nero assolutamente sconosciuto che stava percorrendo un’orbita molto insolita.

Oltre alla teoria del complotto è stato tirato in ballo anche lo spionaggio, e questo avvalorava ancora di più l’ipotesi degli alieni che erano sempre più vicini. Ma, questa volta, era stato confermato che si trattava di un pezzo di un satellite staccatosi nello spazio, al contrario di quanto successe con la tesi di Jerry Ross. E per puro caso, stava percorrendo l’orbita simile a quella del Black Night.

Tutte queste congetture e strane coincidenze continuano a confondere i più curiosi e gli stessi ufologi, secondo i quali il Cavaliere Nero abbia dei contatti con gli alieni e si cercano nuove ipotesi e appigli per poter spiegare la sua origine.

Ma perché, se fosse un satellite, avrebbe esattamente 13mila anni? Nel 1973 lo scrittore di fantascienza Duncan Lunan ha pubblicato un testo sulla rivista “Analog Science Fiction and Fact”. E stimava, con dei calcoli effettuati sul posizionamento di alcune stelle, che un oggetto che aveva un’età di 13mila anni in orbita e guidato dagli alieni, fosse lo stesso che era stato captato da Nikola Tesla nel 1899 e da Jørgen Hals nel 1927. Si tratta di mito, leggenda, o verità? Quale sarebbe la vera origine del Cavaliere Nero che affascina così tanto?

Leggi anche: Ufo, tre testimoni rivelano al Congresso: “Sono più di quanto pensiamo. Non sono casi isolati”

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Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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