Roma, Globe Theatre occupato dai lavoratori dello spettacolo: “Vogliamo riaperture in sicurezza”

Un gruppo di rappresentanti del mondo dello spettacolo e della cultura ha occupato il Globe theatre di Roma: " vogliamo una riforma strutturale del settore".

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Globe theatre occupato. In questi giorni sono tornate in piazza le proteste delle categorie in difficoltà.

A manifestare sono stati i membri del settore della ristorazione e i gestori delle attività commerciali.

Ora è la volta del mondo dello spettacolo e della cultura, che ha scelto come luogo di protesta il teatro voluto da Gigi Proietti a Villa Borghese a Roma occupato in maniera pacifica da questa mattina alle 11.

Globe theatre occupato: il mondo dello spettacolo e della cultura fa sentire la propria voce

Globe theatre occupato: il mondo dello spettacolo e della cultura fa sentire la propria voce

Il mondo del teatro protesta per una chiusura prolungata ormai da più di un anno per colpa del Covid.

La protesta è a Roma, all’interno di Villa Borghese: al Globe Theatre. Un gruppo di lavoratori dello spettacolo sta occupando il Globe da stamattina.

Dopo più di un anno dal blocco degli spettacoli dal vivo chiediamo una riforma strutturale del settore, reddito e diritti per tutti

Non vogliamo una riapertura senza sicurezza, che ci faccia ripiombare in un mondo del lavoro ancora più incerto e privo di garanzie.

Riapriamo questo spazio a tutte le precarie, a tutti gli sfruttati, per riappropriarci di un tempo di confronto e autoformazione.

I manifestanti precisano che tutto si sta svolgendo nel rispetto delle disposizioni sanitarie, e che tutti gli occupanti si sono sottoposti a tampone. Questo il loro grido:

Siamo le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo di Roma.

Siamo tecnici, impiegati e artisti, siamo scenografi, musicisti e attori, siamo drammaturghi, maschere, facchini, siamo i lavoratori dei teatri, dei service, delle compagnie.

Dal 23 Febbraio siamo a casa senza percepire alcun reddito e senza sapere se e quando ricominceremo a lavorare.

Siamo stati tra i primi a perdere il lavoro in conseguenza della crisi sanitaria e ora insieme a centinaia di migliaia di precari ci troviamo senza stipendio.

Le assurde condizioni di precarietà in cui da sempre siamo costretti a vivere e l’assenza di tutele non permettono alla grande maggioranza di noi di accedere alle misure di sostegno previste dal governo.

Sotto un maxi striscione che recita a noi gli occhi please, lavoratori e lavoratrici dello spettacolo, da questa mattina alle 11 in un globe theatre occupato i rappresentati della categorie dello spettacolo e dalla cultura stanno tenendo una conferenza stampa.

Annunciate le perplessità e le difficoltà dell’ennesima categoria in difficoltà in questo paese.

Nei giorni scorsi è ripreso il moto delle proteste

Nei giorni scorsi è ripreso il moto delle proteste

Il Globe theatre occupato è solo l’ennesima protesta andata in scena ultimamente. Decisamente più pacifica rispetto ai tafferugli degli ultimi giorni nelle piazze di Montecitorio e San Silvestro a Roma.

Scontri nel centro di Roma sono infatti esplosi, durante la protesta dei ristoratori del movimento “Io apro”. Circa in 500 si erano infatti radunati a Piazza San Silvestro per poi dirigersi verso Montecitorio.

Cariche di alleggerimento da parte della polizia, fumogeni e bombe carta hanno caratterizzato il pomeriggio ad alta tensione di due giorni fa.

Piazza Montecitorio, che è stata teatro di proteste molto animate, scandite anche dal lancio di vari oggetti, da parte dei ristoratori il 6 aprile scorso.

“Io apro” protesta al Circo Massimo

Il movimento “Io apro” ha protestato ancora nella giornata di ieri nella cornice del Circo Massimo a Roma:

Si parla di poche centinaia di euro con cui le famiglie non possono andare avanti.

Siamo in piazza oggi estenuati da mesi di chiusure, non possiamo più aspettare neanche più una settimana.

Noi non abbiamo partiti politici e non vogliamo che, come invece è accaduto ieri, ci siano degli infiltrati di destra.

La Polizia sa bene chi sono ma non li ferma perché così fa passare noi ristoratori come violenti e guerriglieri.

Noi vogliamo solo lavorare, il governo ci ascolti seriamente. Si può riaprire con precisione e regole adatte. È una manifestazione pacifica, non ci interessa tirare bombe carta o cose simili. Prendiamo le distanze da ciò che è avvenuto.

Leggi anche: Covid-19, Italia chiusa fino a maggio: riaprono le scuole, ma i commercianti protestano

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Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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