Giovanni Paolo II: oggi più che mai un ricordo è vita per il futuro

Domenico Di Sarno
Domenico Di Sarno
Informatico e politologo laureato con Lode. amante dei libri di ogni genere perché fortemente convinto che la cultura sia come il cibo, ne serve ogni giorno per nutrire la mente. Appassionato di storia e diritto costituzionale.
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Quindici anni fa, esattamente in questo giorno, alle 21:37 moriva Giovanni Paolo II, il Papa che aveva cambiato la storia. Il papa diventato Santo. Quel giorno tante persone erano in Piazza San Pietro all’annuncio della sua morte. Pochi minuti dopo George W. Bush, l’allora presidente degli Stati Uniti andò in diretta sul circuito internazionale delle CNN per esprimere il suo cordoglio e la volontà di partecipare ai funerali del Santo Padre.

Il mondo colto dalla commozione

Contemporaneamente le televisioni italiane si inseguivano inquadrando la finestra del palazzo apostolico dal quale Giovanni Paolo II si era affacciato, quasi ogni domenica, per 27 anni. La Rai stava mandando in onda il programma Porta a Porta con Bruno Vespa e vari vaticanisti. In tutto il mondo centinaia di migliaia di persone furono colte dalla commozione. In Polonia la gente si fermò, qualunque cosa stesse facendo, in qualsiasi punto si trovasse, si fermò. Era morto il Papa che ci aveva detto di non avere paura, che ci aveva chiesto di essere corretto se avesse sbagliato, l’uomo che aveva incontrato i presidenti degli Stati Uniti ed i segretari del PCUS, l’uomo che era passato sotto la porta di Brandeburgo e aveva partecipato, un giorno, alla caduta del muro di Berlino. Ancora di più, era morto l’uomo che cercando di imitare il più possibile Cristo, era andato da tutti e si era avvicinato a tutti, avendo sempre tempo per tutti, per ascoltare, per parlare con le parole e con i gesti. Leggi anche: Walter Ricciardi: “Gli italiani stando a casa hanno già salvato 38mila vite”

Con lui andò via un pezzo di storia

Se ne era andato un pezzo di storia del nostro tempo che sarebbe stato per sempre consegnato alla storia, immortale perché vivo in questi anni e vivo oggi, nella casa del Padre ma anche qui, con noi nei nostri ricordi. Il minimo che si possa fare per omaggiarlo, è questo piccolo ricordo, questo tributo, perché per un’intera generazione lui non è stato un Papa ma il Papa. Attraverso le gesta di Papa Francesco, si può dire che la sua strada si stia ripercorrendo, lui in un certo senso, fa rivivere il suo predecessore.

Il papa incancellabile

Non è facile avere spazio per un ricordo oggi date le cronache attuali ma questo mondo deve tanto a lui. San Giovanni Paolo II papa, è stato un pezzo di storia del Novecento, l’uomo più importante del mondo e la sera del 2 aprile l’edizione speciale dell’Osservatore Romano titolava:

Oggi sabato 2 aprile 2005 alle ore 21:37 il Signore ha chiamato a se il Santo Padre Giovanni Paolo II.

E le parole di Bruno Vespa lasciarono una commozione, se possibile ancora maggiore al mondo, indicando la finestra dalla quale il papa aveva celebrato per 27 anni l’Angelus disse “Quella finestra non si aprirà più”. Sono passati 15 anni ma Giovanni Paolo II è incancellabile ed indimenticabile, è stato l’ago della bilancia della storia per più di un quarto di secolo e ha dovuto confrontarsi con i totalitarismi del XX secolo, superandoli entrambi. Giovanni Paolo II, 15 anni senza te, eppure sembra ieri. Leggi anche: Ogni giorno 7 mila bambini muoiono di malnutrizione, ma la cosa non ci tocca di Domenico Di Sarno

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Domenico Di Sarno
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Informatico e politologo laureato con Lode. amante dei libri di ogni genere perché fortemente convinto che la cultura sia come il cibo, ne serve ogni giorno per nutrire la mente. Appassionato di storia e diritto costituzionale.
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