Giovanni Allevi a “Cinque Minuti”, la malattia, il rapporto col padre, la canzone dopo il primo attacco di panico

Giovanni Allevi è stato ieri ospite di Bruno Vespa nel programma "Cinque minuti": "Adesso cerco di cogliere dalla vita tutti i doni che essa mi offre, molto più di prima. Il mio futuro è un presente allargato, non voglio spingermi troppo in avanti".

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Giovanni Allevi è stato ieri ospite nella nuova puntata di “Cinque minuti”, il programma di Bruno Vespa andato in onda ieri dopo il Tg1 delle 20. Il Maestro è tornato a esibirsi dal vivo, dopo la partecipazione al Festival di Sanremo, e da Vespa ha parlato di nuovo della sua malattia, il mieloma multiplo, che lo ha colpito nel 2022.

Allevi sarà ora impegnato in un tour con tappe in tutta Europa, ma non nasconde di provare dolore alla schiena e di avere, a volte, il tremore alle mani, raccontando un episodio in particolare: “Qualche giorno fa, durante il concerto all’Auditorium Parco della Musica di Roma, è partito il mal di schiena proprio a metà concerto”. Ma il Maestro non si dà mai per vinto: “Adesso cerco di cogliere dalla vita tutti i doni che essa mi offre, molto più di prima. Il mio futuro è un presente allargato, non voglio spingermi troppo in avanti “.

Perché Giovanni Allevi ha chiamato una sua canzone “Panic”?

Per Giovanni Allevi il dolore fisico può tramutarsi in musica grazie alla forza delle sette note musicali, in quanto “quando c’è il pianoforte gran coda da concerto” le sue melodie prendono vita e la sua energia “viene completamente assorbita, come se il pianoforte fosse un materasso morbidissimo e allora le contratture dei muscoli paravertebrali di sciolgono”.

Per tale motivo ha chiamato una sua canzone “Panic”, quando ha avuto il suo primo attacco di panico:Questo brano contiene una sorta di contraddizione, è una musica dolcissima che ha un titolo inquietante“. Anche se il suo modo di comporre non è mai stato approvato totalmente da suo padre Nazzareno, clarinettista: “Per tanti anni mio padre è stato il mio più grande detrattore, perché è un sostenitore della grande tradizione classica, del sinfonismo, di Wagner, vedeva nel mio tentativo di scrivere musica nuova un sacrilegio”.

La laurea in filosofia e il ringraziamento ai pazienti dell’Istituto Tumori di Milano

Durante la puntata di “Cinque Minuti” Giovanni Allevi ha citato anche la sua laurea in filosofia, chiamando in causa la sua partecipazione al Festival: “A Sanremo ho citato Kant, perché quando ho affrontato l’esperienza della possibilità concreta della mia fine e del dolore fisico l’immortalità dell’anima è tornata ad essere un nodo centrale nei miei pensieri, l’immortalità dell’anima, la grande speranza o la grande illusione del genere umano?”.

Inoltre, al Festival di Sanremo, il Maestro ha parlato anche di una delle opere più famose di Kant, Critica della ragion pratica, per un motivo ben preciso: “Sul palco mi sono fatto avvolgere dalle parole di Kant, in quella splendida pagina finale della Critica della ragion pratica, in cui dice che ognuno di noi sente immediatamente che nella profondità del nostro essere c’è qualcosa di più grande, di bello, di buono, precedente alla nostra aggressività, che trascende la nostra vicenda individuale e il mio dolore fisico”.

Prima di lasciare la trasmissione Giovanni Allevi ha voluto ringraziare i pazienti dell’Istituto dei Tumori di Milano che hanno affrontato il suo stesso percorso nella struttura e non solo: “Ringrazio anche tutte le persone che stanno vivendo questo percorso molto difficile, mi danno una grande forza. Io voglio portare gioia, non mi interessa nient’altro”.

Leggi anche: Giovanni Allevi a Sanremo: “Se mi avessero detto che sarei stato qui mesi fa, non ci avrei creduto”

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